Settimana dell’allattamento, per i medici «solo latte materno fino a 6 mesi»

Secondo il Maggiore solo il 41% dei bimbi viene nutrito così: «Questione di salute pubblica»

Il 1° ottobre si è aperta, come ogni anno, la Settimana Mondiale per l’allattamento (Sam). «La protezione e il sostegno dell’allattamento andrebbero affrontati come una questione di salute pubblica – afferma Angela Maccagnola, responsabile del coordinamento assistenziale ostetrico del dipartimento interaziendale strutturale Materno infantile dell’Aou di Novara – L’allattamento è infatti un determinante di salute molto importante in grado di condizionare la salute. Il latte materno contiene cellule vive, che nel latte artificiale non sono presenti. È ampiamente dimostrato che l’essere nutriti con il latte materno migliora gli esiti di salute del bambino sia in età infantile che in età adulta, con una ricaduta positiva importante sulla salute pubblica e sulla spesa sanitaria».

«Attualmente la comunità scientifica raccomanda di nutrire il bambino con solo latte materno per i primi 6 mesi di vita e di accompagnare l’introduzione di altri cibi con il latte materno sino a due anni ed oltre. I tassi di allattamento sono più bassi rispetto all’atteso, infatti solo il 41% dei bambini sotto i 6 mesi è nutrito con il solo latte materno – si legge nella nota del Maggiore – Consuetudini e pratiche radicate nella società sull’alimentazione dei bambini condizionano pesantemente le scelte. Le decisioni delle donne su come nutrire i propri bambini sono fortemente influenzate dai partner e dalla famiglia allargata. I sistemi di sostegno all’allattamento sono spesso carenti e quindi non è facile per le donne trovare servizi che siano di effettivo aiuto. I servizi sanitari spesso non sono in grado di fornire informazioni e sostegno di qualità all’allattamento e la continuità assistenziale viene meno».

Per il 5 ottobre, in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale è stato organizzato un seminario (a partire dalle 9,30), rivolto al personale sanitario, presso l’aula Magna di Palazzo Bellini nel quale interverranno il prof. Davide Porporato dell’Upo, l’infermiera Camacho MSc in Global Health, la dott.ssa Luisa Mondo epidemiologa di Torino ed i pediatri e le ostetriche dell’Aou Maggiore della Carità.

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Settimana dell’allattamento, per i medici «solo latte materno fino a 6 mesi»

Secondo il Maggiore solo il 41% dei bimbi viene nutrito così: «Questione di salute pubblica»

Il 1° ottobre si è aperta, come ogni anno, la Settimana Mondiale per l’allattamento (Sam). «La protezione e il sostegno dell’allattamento andrebbero affrontati come una questione di salute pubblica – afferma Angela Maccagnola, responsabile del coordinamento assistenziale ostetrico del dipartimento interaziendale strutturale Materno infantile dell’Aou di Novara – L’allattamento è infatti un determinante di salute molto importante in grado di condizionare la salute. Il latte materno contiene cellule vive, che nel latte artificiale non sono presenti. È ampiamente dimostrato che l’essere nutriti con il latte materno migliora gli esiti di salute del bambino sia in età infantile che in età adulta, con una ricaduta positiva importante sulla salute pubblica e sulla spesa sanitaria».

«Attualmente la comunità scientifica raccomanda di nutrire il bambino con solo latte materno per i primi 6 mesi di vita e di accompagnare l’introduzione di altri cibi con il latte materno sino a due anni ed oltre. I tassi di allattamento sono più bassi rispetto all’atteso, infatti solo il 41% dei bambini sotto i 6 mesi è nutrito con il solo latte materno – si legge nella nota del Maggiore – Consuetudini e pratiche radicate nella società sull’alimentazione dei bambini condizionano pesantemente le scelte. Le decisioni delle donne su come nutrire i propri bambini sono fortemente influenzate dai partner e dalla famiglia allargata. I sistemi di sostegno all’allattamento sono spesso carenti e quindi non è facile per le donne trovare servizi che siano di effettivo aiuto. I servizi sanitari spesso non sono in grado di fornire informazioni e sostegno di qualità all’allattamento e la continuità assistenziale viene meno».

Per il 5 ottobre, in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale è stato organizzato un seminario (a partire dalle 9,30), rivolto al personale sanitario, presso l’aula Magna di Palazzo Bellini nel quale interverranno il prof. Davide Porporato dell’Upo, l’infermiera Camacho MSc in Global Health, la dott.ssa Luisa Mondo epidemiologa di Torino ed i pediatri e le ostetriche dell’Aou Maggiore della Carità.

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