“Si può fare”, a Casa Bossi il primo esempio di progetto Next Generation EU. Cirio: «Un modello da replicare»

Presentato lo stato di avanzamento dei lavori selezionati dal programma nazionale. Coinvolte nelle attività, oltre alle istituzioni, anche l'Itis Omar e la Sarpom di Trecate

“Si può fare”, a Casa Bossi il primo esempio di progetto Next Generation Eu. Cirio: «Un modello da replicare». “Si può fare” è il nome dell’innovativo progetto nazionale nato per supportare i giovani dai 16 ai 30 anni che vogliono mettersi in gioco per realizzare iniziative, attività ed eventi per lo sviluppo della propria comunità. L’iniziativa è in corso di realizzazione in 14 regioni italiane e l’obiettivo è quello di stimolare l’attivismo dei giovani per la propria comunità e di facilitare la loro cooperazione con il territorio. Il progetto è realizzato con il finanziamento dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Casa Bossi è l’unica location coinvolta su tutto il territorio del Piemonte.

Lo scorso 26 febbraio si è chiusa la fase di ricezione delle idee progettuali e a metà aprile sono stati resi noti i cinque progetti selezionati e finanziati con 12 mila euro. I lavori stanno proseguendo tanto che il prossimo fine settimana, sabato 10 e domenica 11 luglio, è in programma il primo appuntamento a Casa Bossi.

«Siamo in una fase ormai consolidata. Per noi è un onore aver avuto l’attenzione della Regione perché questo progetto pone i 14 partner a rappresentare il proprio territorio: Casa Bossi in questo contesto lavora a rappresentanza del Piemonte – ha detto il presidente del Comitato d’Amore per Casa Bossi, Roberto Tognetti, questa mattina, 5 òuglio, durante la conferenza stamapa sullo stato di avanzamento dei lavori -. Il dialogo con le istituzioni fa in modo che questo progetto sia una buona sperimentazione di politica giovanile attiva: abbiamo lavorato molto sulla semplificazione, sui meccanismi di interlocuzioni con i giovani e spento le difficoltà burocratiche che di solito accompagnano i bandi. Ci sono ancora spazi di miglioramento, ma siamo a disposizione delle istituzioni per restituire tutto quello che abbiamo imparato da questa esperienza che ci verrà testimoniata dagli stessi giovani».

«Grazie a questo progetto ci sono già 500 giovani sul territorio nazionale che si stanno attivando per far emergere azioni che coinvolgano altri giovani ha affermato il referente nazionale del progetto “Si può fare”, Pasqualino Costanzo -. L’obiettivo a lungo termine è quello di far diventare sipuofare.net una piattaforma che continui negli anni a raccogliere adesioni di altre realtà non profit d’Italia, creando un matching tra terzo settore, istituzioni e privati, per continuare a sviluppare questo tipo di opportunità d’impegno civile per i giovani».

Alla conferenza stampa ha partecipato in streaming anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: «Quando parliamo di progetti legati alla programmazione europea, io vedo un percorso vicino e sempre più alla portata di tutti. Avete parlate di semplificazione: il vero segreto in tema di programmazione 2021/2027 sarà quello di semplificare che non significa non situazioni meno ambiziose, ma essere operativi e diretti e permettere realmente che i fondi europei scarichino i loro effetti a terra in un tempo ragionevole e laddove devono arrivare. Questo non sempre accade ed è la vera sfida che noi abbiamo sul PNRR. Lo stesso presidente Draghi ha richiamato sul tema della semplificazione e la Commissione Europea ha stabilito che questa programmazione dovrà rispondere a criteri diversi rispetto a quelli precedenti: non è importante solo per il futuro, questa è una vera e propria ripartenza, come succede dopo un conflitto bellico. Mi congratulo con voi perché questo progetto dimostra davvero che si può fare, si può semplificare: quando si partecipa a una programmazione europea si può vedere la fine cioè gli effetti concreti che arrivano sui nostri territori. Ancora di più se il tema riguarda l’impegno civile dei giovani. Voi siete quello che a Bruxelles chiamano “una buona pratica”, un modello da replicare».

Durante l’incontro, il sindaco Alessandro Canelli ha comunicato che la Soprintendenza ha dato parere favorevole al progettodi riqualificazione di Casa Bossi, ultimo scoglio per poter guardare al recupero del bene (leggi qui). E ha aggiunto: «Questo percorso, cantiere della conoscenza, portato avanti dal Comitato d’Amore, non dovrà cambiare: la Soprintendenza ha dato delle prescizioni specifiche dove la fruibilità pubblica di Casa Bossi dovrà essere garantita. Su questo ci mettiamo la faccia».

Il consigliere delegato della Provincia di Novara, Andrea Crivelli ha aggiunto: «La validità del progetto “Si può fare” sta nell’impegnare e valorizzare le idee, la creatività, la capacità attuativa e il senso civico dei giovani: penso che, al di là dei risultati concreti che rispondono alle linee guida del progetto del Comitato d’Amore per Casa Bossi, questo sia un modo vincente per ascoltarli e sostenerli nella concretizzazione del loro lavoro».

Il dirigente scolastico dell’Itis Omar, Franco Ticozzi, ha dichiarato che: «La mission della nostra scuola è di lavorare sul territorio e per noi Casa Bossi è il primo luogo della progettualità, il luogo di eventi e workshop. In questi mesi abbiamo già messo in atto collaborazioni, ma stiamo mettendo le basi per un progetto più ampio. Riuscire a costruire insieme un percorso virtuoso per i nostri giovani sia la vera forza di “Si può fare”».

«Un progetto che per la nostra azienda ha due target molto importanti, i giovani e il territorio – ha proseguito il direttore di Sarpom di Trecate, Giuseppe Buonerba: «Sarpom è qui da 70 anni e siamo convinti che sia estremamente importante portare il nostro contributo per far progredire l’innovazione soprattutto tra le nuove generazioni. L’idea di veicolare il nostro sostegno per la sicurezza di Casa Bossi ribadisce quella che per noi è la priorità: per Sarpom la sicurezza è al primo posto e con il nostro intervento gli spazi continueranno a essere fruibili anche per il futuro».

I cinque progetti in sintesi.

Imaging Casa BossiAssociazione Gomboc, Trino (VC) in programma 10 e 11 luglio
Imaging Casa Bossi è un evento che si svolgerà in due giornate nel mese di settembre dove una rassegna dei migliori cortometraggi di Ortometraggi Film Festival (che racconta il rapporto tra uomo e la terra), si crea un coinvolgente microcosmo di attività con forme di partecipazione attiva che condividono il fil rouge dell’amore per il cinema, per la sostenibilità e per l’ambiente. Tale combinazione permette di sperimentare differenti linguaggi del contemporaneo, mettendo gli spazi offerti da Casa Bossi al centro di questo processo e coinvolgendo un pubblico eterogeneo per età ed interessi attraverso la costruzione di relazioni con scuole, realtà locali e altre associazioni.

Sguardi FuturiGruppo “Italia dei Visionari” di Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana, Novara
All’inizio del romanzo “Cuore di pietra” di Sebastiano Vassalli, si accenna a uno strumento che permetteva di vedere immagini di grandi panorami da tutto il mondo: il cosmorama. Sguardi Futuri è un progetto dedicato agli under 30, in cui i partecipanti saranno chiamati a esprimere la loro visione di futuro, tramite un laboratorio teatrale che culminerà in una restituzione pubblica. Il laboratorio prenderà spunto da alcuni temi di Cuore di Pietra per parlare di futuro della città, dell’ambiente, della società, in uno spazio che è il più grande esempio di “grande idea” del nostro territorio: Casa Bossi. I partecipanti avranno anche la possibilità di esprimere la loro creatività fotografando la loro idea di futuro e realizzando poi un’installazione.

RigenerAZIONEGruppo Fridays For Future, Novara
È stato scelto di impegnarsi in questo progetto di rigenerazione di Casa Bossi con un piccolo grande sogno, che è al tempo stesso una sfida: riuscire a dare nuova vita a un luogo storico, artistico e culturale così importante per la città di Novara e l’Italia. Si è deciso di farlo puntando su un messaggio fondamentale, non solo per la generazione futura: l’impegno per l’ambiente, così tanto sconvolto dai cambiamenti climatici, unita a esperienze inclusive di partecipazione associativa locale. Attraverso percorsi interattivi multi-sensoriali, si intende coinvolgere cittadini di ogni età nella sperimentazione concreta di che cosa significhi vivere a diretto contatto con l’ambiente. Il tutto nella convinzione di poter ridare nuova vita a Casa Bossi e facendo riscoprire – a tutte le persone che lo vorranno – il valore della nostra casa comune.

Scoprire il velo – Storie di GenerAzioni, “Ensemble Company APS” Scuola del Teatro Musicale, Novara
Un evento ideato e realizzato da Ensemble Company APS, associazione del territorio novarese nata dall’unione di giovani artisti con storie diverse ma dalla stessa formazione alla Scuola del Teatro Musicale ,con il supporto di NovarArcobaleno e Collettivə Bruna. Ensemble Company mira alla riqualificazione di Casa Bossi proponendo un percorso in tre giornate che sfrutta e valorizza tutti gli ambienti agibili del palazzo antonelliano. “Scoprire il Velo – Storie di GenerAzioni” utilizza il teatro e le arti visive per invitare a riflettere sulle differenze di genere, l’empowerment femminile e la discriminazione della donna e della comunità LGBT+ attraverso una serie di incontri e tavole rotonde, accompagnate da una mostra e una rappresentazione teatrale dei testi di D.H. Lawrence. La messa in scena comprenderà anche il testo vincitore di un contest di scrittura creativa rivolto ai giovani del novarese.

Caleidoscopio urbano – Ridisegnando spazi inclusivi, Torino
“Caleidoscopio urbano” è un progetto che mira a coinvolgere un gruppo di giovani in attività creative e collaborative per elaborare insieme future iniziative per la comunità a partire dalle loro proposte. Il gruppo condividerà riflessioni e prospettive sulla città e sul vivere lo spazio urbano in maniera inclusiva, mentre il processo artistico diventerà un ponte tra diverse realtà sociali. “Caleidoscopio urbano” è uno spazio educativo aperto e informale, un’officina di idee e progetti giovanili rivolti a tutta la comunità.

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“Si può fare”, a Casa Bossi il primo esempio di progetto Next Generation EU. Cirio: «Un modello da replicare»

Presentato lo stato di avanzamento dei lavori selezionati dal programma nazionale. Coinvolte nelle attività, oltre alle istituzioni, anche l’Itis Omar e la Sarpom di Trecate

“Si può fare”, a Casa Bossi il primo esempio di progetto Next Generation Eu. Cirio: «Un modello da replicare». “Si può fare” è il nome dell’innovativo progetto nazionale nato per supportare i giovani dai 16 ai 30 anni che vogliono mettersi in gioco per realizzare iniziative, attività ed eventi per lo sviluppo della propria comunità. L’iniziativa è in corso di realizzazione in 14 regioni italiane e l’obiettivo è quello di stimolare l’attivismo dei giovani per la propria comunità e di facilitare la loro cooperazione con il territorio. Il progetto è realizzato con il finanziamento dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Casa Bossi è l’unica location coinvolta su tutto il territorio del Piemonte.

Lo scorso 26 febbraio si è chiusa la fase di ricezione delle idee progettuali e a metà aprile sono stati resi noti i cinque progetti selezionati e finanziati con 12 mila euro. I lavori stanno proseguendo tanto che il prossimo fine settimana, sabato 10 e domenica 11 luglio, è in programma il primo appuntamento a Casa Bossi.

«Siamo in una fase ormai consolidata. Per noi è un onore aver avuto l’attenzione della Regione perché questo progetto pone i 14 partner a rappresentare il proprio territorio: Casa Bossi in questo contesto lavora a rappresentanza del Piemonte – ha detto il presidente del Comitato d’Amore per Casa Bossi, Roberto Tognetti, questa mattina, 5 òuglio, durante la conferenza stamapa sullo stato di avanzamento dei lavori -. Il dialogo con le istituzioni fa in modo che questo progetto sia una buona sperimentazione di politica giovanile attiva: abbiamo lavorato molto sulla semplificazione, sui meccanismi di interlocuzioni con i giovani e spento le difficoltà burocratiche che di solito accompagnano i bandi. Ci sono ancora spazi di miglioramento, ma siamo a disposizione delle istituzioni per restituire tutto quello che abbiamo imparato da questa esperienza che ci verrà testimoniata dagli stessi giovani».

«Grazie a questo progetto ci sono già 500 giovani sul territorio nazionale che si stanno attivando per far emergere azioni che coinvolgano altri giovani ha affermato il referente nazionale del progetto “Si può fare”, Pasqualino Costanzo -. L’obiettivo a lungo termine è quello di far diventare sipuofare.net una piattaforma che continui negli anni a raccogliere adesioni di altre realtà non profit d’Italia, creando un matching tra terzo settore, istituzioni e privati, per continuare a sviluppare questo tipo di opportunità d’impegno civile per i giovani».

Alla conferenza stampa ha partecipato in streaming anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: «Quando parliamo di progetti legati alla programmazione europea, io vedo un percorso vicino e sempre più alla portata di tutti. Avete parlate di semplificazione: il vero segreto in tema di programmazione 2021/2027 sarà quello di semplificare che non significa non situazioni meno ambiziose, ma essere operativi e diretti e permettere realmente che i fondi europei scarichino i loro effetti a terra in un tempo ragionevole e laddove devono arrivare. Questo non sempre accade ed è la vera sfida che noi abbiamo sul PNRR. Lo stesso presidente Draghi ha richiamato sul tema della semplificazione e la Commissione Europea ha stabilito che questa programmazione dovrà rispondere a criteri diversi rispetto a quelli precedenti: non è importante solo per il futuro, questa è una vera e propria ripartenza, come succede dopo un conflitto bellico. Mi congratulo con voi perché questo progetto dimostra davvero che si può fare, si può semplificare: quando si partecipa a una programmazione europea si può vedere la fine cioè gli effetti concreti che arrivano sui nostri territori. Ancora di più se il tema riguarda l’impegno civile dei giovani. Voi siete quello che a Bruxelles chiamano “una buona pratica”, un modello da replicare».

Durante l’incontro, il sindaco Alessandro Canelli ha comunicato che la Soprintendenza ha dato parere favorevole al progettodi riqualificazione di Casa Bossi, ultimo scoglio per poter guardare al recupero del bene (leggi qui). E ha aggiunto: «Questo percorso, cantiere della conoscenza, portato avanti dal Comitato d’Amore, non dovrà cambiare: la Soprintendenza ha dato delle prescizioni specifiche dove la fruibilità pubblica di Casa Bossi dovrà essere garantita. Su questo ci mettiamo la faccia».

Il consigliere delegato della Provincia di Novara, Andrea Crivelli ha aggiunto: «La validità del progetto “Si può fare” sta nell’impegnare e valorizzare le idee, la creatività, la capacità attuativa e il senso civico dei giovani: penso che, al di là dei risultati concreti che rispondono alle linee guida del progetto del Comitato d’Amore per Casa Bossi, questo sia un modo vincente per ascoltarli e sostenerli nella concretizzazione del loro lavoro».

Il dirigente scolastico dell’Itis Omar, Franco Ticozzi, ha dichiarato che: «La mission della nostra scuola è di lavorare sul territorio e per noi Casa Bossi è il primo luogo della progettualità, il luogo di eventi e workshop. In questi mesi abbiamo già messo in atto collaborazioni, ma stiamo mettendo le basi per un progetto più ampio. Riuscire a costruire insieme un percorso virtuoso per i nostri giovani sia la vera forza di “Si può fare”».

«Un progetto che per la nostra azienda ha due target molto importanti, i giovani e il territorio – ha proseguito il direttore di Sarpom di Trecate, Giuseppe Buonerba: «Sarpom è qui da 70 anni e siamo convinti che sia estremamente importante portare il nostro contributo per far progredire l’innovazione soprattutto tra le nuove generazioni. L’idea di veicolare il nostro sostegno per la sicurezza di Casa Bossi ribadisce quella che per noi è la priorità: per Sarpom la sicurezza è al primo posto e con il nostro intervento gli spazi continueranno a essere fruibili anche per il futuro».

I cinque progetti in sintesi.

Imaging Casa BossiAssociazione Gomboc, Trino (VC) in programma 10 e 11 luglio
Imaging Casa Bossi è un evento che si svolgerà in due giornate nel mese di settembre dove una rassegna dei migliori cortometraggi di Ortometraggi Film Festival (che racconta il rapporto tra uomo e la terra), si crea un coinvolgente microcosmo di attività con forme di partecipazione attiva che condividono il fil rouge dell’amore per il cinema, per la sostenibilità e per l’ambiente. Tale combinazione permette di sperimentare differenti linguaggi del contemporaneo, mettendo gli spazi offerti da Casa Bossi al centro di questo processo e coinvolgendo un pubblico eterogeneo per età ed interessi attraverso la costruzione di relazioni con scuole, realtà locali e altre associazioni.

Sguardi FuturiGruppo “Italia dei Visionari” di Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana, Novara
All’inizio del romanzo “Cuore di pietra” di Sebastiano Vassalli, si accenna a uno strumento che permetteva di vedere immagini di grandi panorami da tutto il mondo: il cosmorama. Sguardi Futuri è un progetto dedicato agli under 30, in cui i partecipanti saranno chiamati a esprimere la loro visione di futuro, tramite un laboratorio teatrale che culminerà in una restituzione pubblica. Il laboratorio prenderà spunto da alcuni temi di Cuore di Pietra per parlare di futuro della città, dell’ambiente, della società, in uno spazio che è il più grande esempio di “grande idea” del nostro territorio: Casa Bossi. I partecipanti avranno anche la possibilità di esprimere la loro creatività fotografando la loro idea di futuro e realizzando poi un’installazione.

RigenerAZIONEGruppo Fridays For Future, Novara
È stato scelto di impegnarsi in questo progetto di rigenerazione di Casa Bossi con un piccolo grande sogno, che è al tempo stesso una sfida: riuscire a dare nuova vita a un luogo storico, artistico e culturale così importante per la città di Novara e l’Italia. Si è deciso di farlo puntando su un messaggio fondamentale, non solo per la generazione futura: l’impegno per l’ambiente, così tanto sconvolto dai cambiamenti climatici, unita a esperienze inclusive di partecipazione associativa locale. Attraverso percorsi interattivi multi-sensoriali, si intende coinvolgere cittadini di ogni età nella sperimentazione concreta di che cosa significhi vivere a diretto contatto con l’ambiente. Il tutto nella convinzione di poter ridare nuova vita a Casa Bossi e facendo riscoprire – a tutte le persone che lo vorranno – il valore della nostra casa comune.

Scoprire il velo – Storie di GenerAzioni, “Ensemble Company APS” Scuola del Teatro Musicale, Novara
Un evento ideato e realizzato da Ensemble Company APS, associazione del territorio novarese nata dall’unione di giovani artisti con storie diverse ma dalla stessa formazione alla Scuola del Teatro Musicale ,con il supporto di NovarArcobaleno e Collettivə Bruna. Ensemble Company mira alla riqualificazione di Casa Bossi proponendo un percorso in tre giornate che sfrutta e valorizza tutti gli ambienti agibili del palazzo antonelliano. “Scoprire il Velo – Storie di GenerAzioni” utilizza il teatro e le arti visive per invitare a riflettere sulle differenze di genere, l’empowerment femminile e la discriminazione della donna e della comunità LGBT+ attraverso una serie di incontri e tavole rotonde, accompagnate da una mostra e una rappresentazione teatrale dei testi di D.H. Lawrence. La messa in scena comprenderà anche il testo vincitore di un contest di scrittura creativa rivolto ai giovani del novarese.

Caleidoscopio urbano – Ridisegnando spazi inclusivi, Torino
“Caleidoscopio urbano” è un progetto che mira a coinvolgere un gruppo di giovani in attività creative e collaborative per elaborare insieme future iniziative per la comunità a partire dalle loro proposte. Il gruppo condividerà riflessioni e prospettive sulla città e sul vivere lo spazio urbano in maniera inclusiva, mentre il processo artistico diventerà un ponte tra diverse realtà sociali. “Caleidoscopio urbano” è uno spazio educativo aperto e informale, un’officina di idee e progetti giovanili rivolti a tutta la comunità.

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