Si torna a parlare dell’emergenza cinghiali nel Novarese

Prime reazioni dopo la notizia del tragico incidente dell’altra notte lungo l’autostrada A26 che ha provocato la morte dei due giovani la cui autovettura si è scontrata con dei cinghiali presenti lungo la carreggiata. Per Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara-Vco, «si tratta dell’ennesimo sinistro nella nostra provincia, che va a sommarsi ai diecimila incidenti causati ogni anno in tutta Italia da animali selvatici».

«Purtroppo – ha proseguito Baudo – non possiamo che ripetere quello che da tempo gli agricoltori vanno denunciando: la presenza di questi ungulati è cresciuta a dismisura e la preoccupazione è proprio quella per la sicurezza dei cittadini». Del resto il recente lockdown non ha fatto che accentuare del problema, tanto che gli animali, meno infastiditi dalla presenza dell’uomo, sono arrivati in diverse occasioni a spingersi addirittura all’interno di centri abitati. Una situazione più volte denunciata dalla stessa Coldiretti: «Nella provincia di Novara, di fatto, non sono mai stati messi in atto piani di contenimento nonostante le richieste degli agricoltori. Con la riapertura dell’attività venatoria questa emergenza non è certo cessata. I cacciatori non bastano».

 

 

Non bastano i cacciatori, ma nemmeno le guardie venatorie e la stessa Polizia provinciale. Lo ha ribadito ancora una volta Maurizio Nieli, consigliere con delega alla Caccia dell’amministrazione di Palazzo Natta: «Se non cambiano le normative attualmente in vigore che ci impediscono tra l’altro di incrementare l’organico nel settore per la gestione degli abbattimenti possiamo fare ben poco. Lo stesso Piano di contenimento provinciale si è dimostrato insufficiente».

Il prossimo passaggio sarà un ulteriore tavolo di confronto con gli agricoltori: «Martedì mattina (6 ottobre, ndr) – ha anticipato Nieli – ho convocato in Provincia i rappresentanti delle varie associazioni per fare il punto della situazione». Potrebbe essere rilanciato il progetto dei “Tutor”, «iniziativa che a suo tempo Federcaccia aveva bocciato, ma che ha visto i successivi ricorsi darci ragione».

Infine non mancano reazioni politiche. Il deputato valsesiano Paolo Tiramani (Lega) ha annunciato che presenterà un’interrogazione al Governo, mentre un duro attacco al ministro Sergio Costa è giunto dall’europarlamentare, sempre del “Carroccio”, Alessandro Panza: «Solo l’impostazione ideologica di questa maggioranza e del ministro hanno impedito finora di arrivare a una modifica delle regole che disciplinano il controllo faunistico».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Luca Mattioli

Luca Mattioli

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Si torna a parlare dell’emergenza cinghiali nel Novarese

Prime reazioni dopo la notizia del tragico incidente dell’altra notte lungo l’autostrada A26 che ha provocato la morte dei due giovani la cui autovettura si è scontrata con dei cinghiali presenti lungo la carreggiata. Per Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara-Vco, «si tratta dell’ennesimo sinistro nella nostra provincia, che va a sommarsi ai diecimila incidenti causati ogni anno in tutta Italia da animali selvatici».

«Purtroppo – ha proseguito Baudo – non possiamo che ripetere quello che da tempo gli agricoltori vanno denunciando: la presenza di questi ungulati è cresciuta a dismisura e la preoccupazione è proprio quella per la sicurezza dei cittadini». Del resto il recente lockdown non ha fatto che accentuare del problema, tanto che gli animali, meno infastiditi dalla presenza dell’uomo, sono arrivati in diverse occasioni a spingersi addirittura all’interno di centri abitati. Una situazione più volte denunciata dalla stessa Coldiretti: «Nella provincia di Novara, di fatto, non sono mai stati messi in atto piani di contenimento nonostante le richieste degli agricoltori. Con la riapertura dell’attività venatoria questa emergenza non è certo cessata. I cacciatori non bastano».

 

 

Non bastano i cacciatori, ma nemmeno le guardie venatorie e la stessa Polizia provinciale. Lo ha ribadito ancora una volta Maurizio Nieli, consigliere con delega alla Caccia dell’amministrazione di Palazzo Natta: «Se non cambiano le normative attualmente in vigore che ci impediscono tra l’altro di incrementare l’organico nel settore per la gestione degli abbattimenti possiamo fare ben poco. Lo stesso Piano di contenimento provinciale si è dimostrato insufficiente».

Il prossimo passaggio sarà un ulteriore tavolo di confronto con gli agricoltori: «Martedì mattina (6 ottobre, ndr) – ha anticipato Nieli – ho convocato in Provincia i rappresentanti delle varie associazioni per fare il punto della situazione». Potrebbe essere rilanciato il progetto dei “Tutor”, «iniziativa che a suo tempo Federcaccia aveva bocciato, ma che ha visto i successivi ricorsi darci ragione».

Infine non mancano reazioni politiche. Il deputato valsesiano Paolo Tiramani (Lega) ha annunciato che presenterà un’interrogazione al Governo, mentre un duro attacco al ministro Sergio Costa è giunto dall’europarlamentare, sempre del “Carroccio”, Alessandro Panza: «Solo l’impostazione ideologica di questa maggioranza e del ministro hanno impedito finora di arrivare a una modifica delle regole che disciplinano il controllo faunistico».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata