Siccità, Est Sesia “chiude i rubinetti” ma per Coldiretti «la situazione è stata gestita male»

Il Consorzio ha comunicato di non essere più in grado di garantire la continuità dell'erogazione. Per gli agricoltori si tratta di una “catastrofe” e chiedono più acqua per i campi, guardando con pessismo anche ai prossimi mesi

E’ allarme rosso per tutto il comparto agricolo novarese. Dopo l’annuncio, avvenuto nella giornata di mercoledì 3 agosto, da parte del Consorzio Est Sesia dell’impossibilità “tecnica di garantire la continuità dell’erogazione delle diverse utenze in molti tratti della rete” in seguito al critico bilancio registrato tra afflussi e deflussi delle acque del lago Maggiore (con il Verbano ormai abbondantemente al di sotto di 30 centimetri rispetto ai livelli standard), e una conseguente diminuzione nell’erogazione da parte del Consorzio Ticino (che ha quasi dimezzato la portata in metri cubi al secondo), si è registrata una netta e molto critica presa di posizione da parte delle organizzazioni di categoria, che non si preoccupano di fare uso di parole come “catastrofe”.


«Le notizie che ci giungono sono orribili – ha detto ad esempio la presdiente di Coldiretti Novara-Vco, Sara Baudo – ma a nostro avviso la situazione è stata gestita male da Est Sesia fin dall’inizio. In tanti hanno perso già un terzo del raccolto e forse questo dato potrebbe peggiorare ancora. Per quanto riguarda il riso questo è il periodo della fioritura, le piante hanno bisogno di acqua perché è a rischio l’intero raccolto».


Ma Baudo guarda oltre, a una situazione critica che condizionerà anche i prossimi mesi, mettendo a terra il settore zootecnico: «Il caldo eccessivo è micidiale e anche i foraggi ne hanno risentito, con un primo taglio che ha fruttato la metà, mentre non sappiamo cosa avremo da quello successivo. Una situazione che ha già provocato un aumento dei prezzi».


E ancora: «Adesso stiamo alimentando il bestiame con le scorte che avevamo stoccato, ma in autunno, quando i magazzi e i capannoni saranno vuoti, cosa daremo loro da mangiare? Stiamo vivendo una situazione di piena emergenza e occorre intervenire subito».

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Siccità, Est Sesia “chiude i rubinetti” ma per Coldiretti «la situazione è stata gestita male»

Il Consorzio ha comunicato di non essere più in grado di garantire la continuità dell’erogazione. Per gli agricoltori si tratta di una “catastrofe” e chiedono più acqua per i campi, guardando con pessismo anche ai prossimi mesi

E’ allarme rosso per tutto il comparto agricolo novarese. Dopo l’annuncio, avvenuto nella giornata di mercoledì 3 agosto, da parte del Consorzio Est Sesia dell’impossibilità “tecnica di garantire la continuità dell’erogazione delle diverse utenze in molti tratti della rete” in seguito al critico bilancio registrato tra afflussi e deflussi delle acque del lago Maggiore (con il Verbano ormai abbondantemente al di sotto di 30 centimetri rispetto ai livelli standard), e una conseguente diminuzione nell’erogazione da parte del Consorzio Ticino (che ha quasi dimezzato la portata in metri cubi al secondo), si è registrata una netta e molto critica presa di posizione da parte delle organizzazioni di categoria, che non si preoccupano di fare uso di parole come “catastrofe”.


«Le notizie che ci giungono sono orribili – ha detto ad esempio la presdiente di Coldiretti Novara-Vco, Sara Baudo – ma a nostro avviso la situazione è stata gestita male da Est Sesia fin dall’inizio. In tanti hanno perso già un terzo del raccolto e forse questo dato potrebbe peggiorare ancora. Per quanto riguarda il riso questo è il periodo della fioritura, le piante hanno bisogno di acqua perché è a rischio l’intero raccolto».


Ma Baudo guarda oltre, a una situazione critica che condizionerà anche i prossimi mesi, mettendo a terra il settore zootecnico: «Il caldo eccessivo è micidiale e anche i foraggi ne hanno risentito, con un primo taglio che ha fruttato la metà, mentre non sappiamo cosa avremo da quello successivo. Una situazione che ha già provocato un aumento dei prezzi».


E ancora: «Adesso stiamo alimentando il bestiame con le scorte che avevamo stoccato, ma in autunno, quando i magazzi e i capannoni saranno vuoti, cosa daremo loro da mangiare? Stiamo vivendo una situazione di piena emergenza e occorre intervenire subito».

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