Novara pronta a partire con la distribuzione dei buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità, previsti dal decreto per la solidarietà alimentare. Al Comune di Novara sono stati assegnati, per questo scopo, 550.632 euro. Oggi è stata approvata la delibera con la quale sono stati individuati i beneficiari: lavoratori autonomi momentaneamente non in attività causa emergenza Covid19, lavoratori dipendenti momentaneamente non in attività causa emergenza Covid19 e disoccupati (ad esempio coloro che avevano un contratto a termine cessato sempre in conseguenza dell’emergenza) che non abbiamo nessun altro mezzo di sostentamento.
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«Domani sul sito del Comune – spiega Franco Caressa, vice sindaco e assessore alle politiche sociali – verrà inserita la modulistica per gli esercenti che aderiranno all’iniziativa, nei prossimi giorni quella per i richiedenti. Quattro i requisiti per poter accedere alla richiesta: residenza in Novara e appartenenza ad una delle tre categorie individuate. E’ richiesta l’autocertificazione, e fotocopia del documento di identità, che attesti di non essere già assegnatari di sostegno pubblico e quindi di non avere altro mezzo per far fronte alle necessità alimentari. Il sostegno economico potrà essere richiesto da un solo componente del nucleo familiare, come risulta dallo stato di famiglia. Naturalmente verranno fatti dei controlli».
I buoni, da 25 euro ciascuno, saranno erogati subito dopo le adesioni, quindi nei prossimi giorni. «Comunicheremo noi – aggiunge Caressa – come e dove verranno consegnati».
Chi ne farà richiesta, ovviamente in possesso dei requisiti previsti, potrà ottenere uno o più buoni spesa, a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare, da spendere nei negozi e supermercati che aderiranno all’iniziativa.
«Abbiamo cercato di raggiungere un target molto più ampio – spiega il sindaco Alessandro Canelli – arrivando ai dipendenti che attendono la cassintegrazione ma che, senza stipendio, non riescono a portare avanti la famiglia, ai commercianti che da un mese hanno chiuso la loro attività, ai liberi professionisti che magari non hanno da parte quanto servirebbe in questo momento a sopperire alle difficoltà. Ci sono tante persone che, a causa dell’emergenza sanitaria, stanno subendo pesanti ripercussioni sul piano economico e nella gestione delle esigenze quotidiane. Persone che mai hanno chiesto aiuto perché riuscivano a vivere con la propria attività o il proprio stipendio. Vogliamo che anche queste persone sentano di avere il nostro sostegno e che non vengano trascurate».
A margine: nei prossimi giorni partirà un’altra iniziativa di concerto con la Fondazione Comunità Novarese per una raccolta fondi che servirà per far fronte non solo ai bisogni alimentari ma anche a pagamenti.
Una risposta
Come si può fare per le persona che non hanno un lavoro loro sono 5 persone in alloggi per un altre persone loro sono papa mamma 2 figlie e la nonna mi può dire cosa devono fare per favore