Vittime di violenza, alcune delle quali già in contatto con il Centro; persone senza fissa dimora, senza lavoro o con problematiche relative a esso; disabili o anziane; sole e bisognose di assistenza; persone con problematiche economiche supportate per l’erogazione del reddito di cittadinanza o del bonus emergenza Covid-19. Sono solo alcuni dei casi di persone che, in questo periodo di lockdown, si sono rivolte al settore Pari opportunità.
«La modalità di lavoro smartworking ci ha consentito di essere a fianco delle persone in difficoltà e tra queste le donne vittime di violenza, – ha detto il consigliere provinciale Elena Foti – che abbiamo indirizzato sia alle forze dell’ordine, sia alle autorità giudiziarie, sia ai consulenti legali che collaborano con il nostro Centro, sia agli assistenti sociali e alle strutture assistenziali di riferimento per garantire loro la dovuta assistenza. Per loro abbiamo istituito anche un elenco di psicologhe per poterle supportare in modo più presente».
Il supporto inoltre è stato fornito alle persone hanno che hanno richiesto consulenza per ricevere supporto per la compilazione della richiesta di incontro preliminare per accedere all’Organismo di Composizione delle Crisi da sovra indebitamento o anche per richiedere l’indennità per familiare disabile.
Altri casi hanno riguardato l’assistenza a persone discriminate sul posto di lavoro: «Grazie anche ai costanti contatti con il Nodo anti-discriminazioni della Regione Piemonte, abbiamo provveduto a fare la segnalazione agli uffici competenti, – continua Foti – siamo soddisfatti perché nella maggior parte dei casi siamo arrivati a soluzioni positive dei problemi».