Dopo vent’anni di lezioni con 621 studenti da 89 Paesi di tutto il mondo, il Master europeo in medicina dei disastri dell’università del Piemonte Orientale torna in presenza in seguito allo stop causato dalla pandemia. Due settimane intensissime che culmineranno mercoledì 25 maggio, dalle 19.30 a Bellinzago, con la simulazione sul campo in scala reale.
La novità di questa ventesima edizione è il protocollo d’intesa – un Memorandum of Understanding – siglato con il Medical Center di Harvard tanto che il discorso alla cerimonia di apertura, che si è svolto venerdì 13 maggio di fronte ai 32 studenti di 25 Paesi, è stato pronunciato da Gregory Ciottone, docente di Harvard.
«Il master è sempre stato costruito da una parte on line e una residenziale, ma il Covid ha limitato molto la seconda: abbiamo dovuto adattarci alle distanze imposte con tutte le conseguenti difficoltà – ha spiegato Luca Ragazzoni, responsabile scientifico del Crimedim, il Centro di ricerca in medicina dei disastri -. Abbiamo però fatto tesoro dell’esperienza per introdurre nuove tipologie di simulazioni quali il metaverso e la realtà aumentata: vogliamo essere dei pionieri della sperimentazione di strumenti innovativi da applicare alla formazione».
«Il contesto di quest’anno avrà spunti di attualità, senza però scenari di guerra, per ragioni etiche – ha detto Davide Colombo, primario alla Rianimazione dell’ospedale di Borgomanero -. Riguarderà, invece, un incidente in un Paese particolarmente povero interessato da flussi migratori con un centinaio di vittime e risorse non totalmente idonee a gestire questo numero di persone».
L’esercitazione di maxi emergenza vedrà il coinvolgimento di oltre 500 persone tra sotto la guida organizzativa di Crimedim, tra cui i comitati della Croce Rossa Italiana e il coordinamento territoriale del volontariato di protezione civile della provincia di Novara, studenti della Scuola di Medicina, medici e infermieri, staff del centro di simulazione e didattica per le professioni sanitarie SIMNOVA dell’UPO; come da tradizione, inoltre, è previsto il fondamentale supporto del 3° Reparto Sanità “Milano” e il Reggimento Gestione Aree di Transito (RSOM) dell’Esercito Italiano; l’ospedale da campo e le strutture logistiche saranno montate nell’area adiacente al campo sportivo, come nelle precedenti edizioni; lo scenario dell’incidente, invece, in zona defilata verso la Valle del Ticino.