Torna novarArchitettura. Due settimane con l’Ordine dei architetti per ripensare la città post pandemica

Dal 16 settembre al 2 ottobre il ricco calendario della rassegna dal titolo “IN\OUT Spazi e dispositivi per la città post-pandemica”

Dopo tre anni torna l’appuntamento con novarArchitettura. Nuovo capitolo nel percorso di riflessione aperto alla città e promosso dall’Ordine degli Architetti P.P.C. delle Province di Novara e Vco con il prezioso contributo organizzativo del Comune di Novara. La ripresa della rassegna si lega al periodo difficile che abbiamo vissuto negli ultimi due anni e che ha posticipato la quinta edizione della manifestazione, come sottolinea il titolo: “IN\OUT Spazi e dispositivi per la città post-pandemica”.

Dal 16 settembre al 2 ottobre il ricco calendario di incontri ed eventi. «La recente esperienza pandemica – spiegano gli organizzatori – ha lasciato cicatrici profonde nella società, investendo lo spazio architettonico e urbano nella sua dimensione pubblica quanto in quella privata. Le città hanno conosciuto il “silenzio eloquente” degli spazi svuotati della presenza umana. Le abitazioni si sono trasformate in luoghi di “clausura”, mostrando troppo spesso i loro limiti e la loro inadeguatezza, sia nella disposizione degli ambienti sia nella dimensione e qualità degli spazi accessori. Eppure anche questo tragico “passaggio” ha visto il fiorire di interessanti esperienze progettuali che si sono poste a confronto con il significato e l’idea stessa di abitare. Interventi in grado di innovare lo spazio architettonico e urbano che hanno portato alla riscoperta di alcune necessità implicite nel rapporto tra uomo e proprio ambiente di vita»: dalla natura complessa degli involucri edilizi alla dimensione collettiva dello spazio condiviso, dal rapporto scuola/lavoro/abitazione/spazio pubblico al recupero della “dimensione umana” e del potenziale strategico dei centri minori.

Ecco alcune delle istanze intorno a cui ruoterà il percorso della rassegna: «IN\OUT – ancora gli organizzatori – rappresenta l’idea che abitare lo spazio significhi sempre più operare alla costruzione di estensioni, dispositivi, connessioni, innesti che amplificano e realizzano significative relazioni tra architettura, luoghi e progetto. Sottolinea il nostro modo di guardare al futuro, ma anche di inseguire nuove forme e relazioni con la città e il paesaggio, identificando scenari e ri-significando luoghi». Qui sta il significato della nuova edizione del festival che ospiterà a Novara personalità di rilievo: tra queste Gianmatteo Romegialli, Stefano Pujatti, Beniamino Servino, Maurizio Carta, Marcella Minelli, Sonia Massari, Michela Pasquali di Linaria, Cornelius Gavril e Germán Fuenmayor di Piuarch. Tante occasioni per approfondire, riflettere e offrire un contributo concreto al dibattito sull’architettura e le sue forme: «A favore di un’idea, per inseguire un sogno, sostenere un’ipotesi, una visione».

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Dal 16 settembre al 2 ottobre il ricco calendario della rassegna dal titolo “IN\OUT Spazi e dispositivi per la città post-pandemica”

Dopo tre anni torna l’appuntamento con novarArchitettura. Nuovo capitolo nel percorso di riflessione aperto alla città e promosso dall’Ordine degli Architetti P.P.C. delle Province di Novara e Vco con il prezioso contributo organizzativo del Comune di Novara. La ripresa della rassegna si lega al periodo difficile che abbiamo vissuto negli ultimi due anni e che ha posticipato la quinta edizione della manifestazione, come sottolinea il titolo: “IN\OUT Spazi e dispositivi per la città post-pandemica”.

Dal 16 settembre al 2 ottobre il ricco calendario di incontri ed eventi. «La recente esperienza pandemica – spiegano gli organizzatori - ha lasciato cicatrici profonde nella società, investendo lo spazio architettonico e urbano nella sua dimensione pubblica quanto in quella privata. Le città hanno conosciuto il “silenzio eloquente” degli spazi svuotati della presenza umana. Le abitazioni si sono trasformate in luoghi di “clausura”, mostrando troppo spesso i loro limiti e la loro inadeguatezza, sia nella disposizione degli ambienti sia nella dimensione e qualità degli spazi accessori. Eppure anche questo tragico “passaggio” ha visto il fiorire di interessanti esperienze progettuali che si sono poste a confronto con il significato e l’idea stessa di abitare. Interventi in grado di innovare lo spazio architettonico e urbano che hanno portato alla riscoperta di alcune necessità implicite nel rapporto tra uomo e proprio ambiente di vita»: dalla natura complessa degli involucri edilizi alla dimensione collettiva dello spazio condiviso, dal rapporto scuola/lavoro/abitazione/spazio pubblico al recupero della “dimensione umana” e del potenziale strategico dei centri minori.

Ecco alcune delle istanze intorno a cui ruoterà il percorso della rassegna: «IN\OUT – ancora gli organizzatori - rappresenta l’idea che abitare lo spazio significhi sempre più operare alla costruzione di estensioni, dispositivi, connessioni, innesti che amplificano e realizzano significative relazioni tra architettura, luoghi e progetto. Sottolinea il nostro modo di guardare al futuro, ma anche di inseguire nuove forme e relazioni con la città e il paesaggio, identificando scenari e ri-significando luoghi». Qui sta il significato della nuova edizione del festival che ospiterà a Novara personalità di rilievo: tra queste Gianmatteo Romegialli, Stefano Pujatti, Beniamino Servino, Maurizio Carta, Marcella Minelli, Sonia Massari, Michela Pasquali di Linaria, Cornelius Gavril e Germán Fuenmayor di Piuarch. Tante occasioni per approfondire, riflettere e offrire un contributo concreto al dibattito sull’architettura e le sue forme: «A favore di un’idea, per inseguire un sogno, sostenere un’ipotesi, una visione».

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