Tra percorsi obbligati e distanze sociali. La maturità della pandemia

L’esame di maturità è da sempre un traguardo importante nella vita di uno studente. Riti, ansie e scaramanzie fanno parte di un copione che quest’anno, però, a causa della pandemia, non si ripeterà. O comunque solo in parte. Il 17 giugno, come di consueto di mercoledì, avranno inizio gli esami, non più con il tanto atteso e temuto elaborato di italiano, ma con una solo colloquio che dovrebbe colmare la mancanza delle due prove scritte; il candidato dovrà, inoltre, esporre il percorso di alternanza scuola lavoro, dimostrare la capacità di collegamento tra più discipline e rispondere alle domande di cittadinanza e costituzione.

Messi alla prova quest’anno sono anche i dirigenti scolastici che hanno dovuto fare i conti con le normative sul distanziamento sociale, riorganizzando gli spazi per mettere in sicurezza commissione e candidati: «Per fortuna la nostra scuola è grande e abbiamo potuto sistemare gli spazi nel modo migliore – commenta Silvana Romeo, preside del liceo scientifico Antonelli -. Le aule sono spaziose e sono garantite le distanze sia tra i commissari che tra commissione e candidati. All’ingresso, nonstante non sia obbligatoria, è stata predisposta la rilevazione della temperatura. Le entrate e le uscite sono separate, i ragazzi possono presentarsi non più di quindici minuti prima dell’orario previsto e con un solo accompagnatore; nel caso in cui il candidato precedente non abbia ancora termianto il suo esame, abbiamo preparato delle postazioni simili a delle sale d’attesa». Per quanto riguarda l’organizzazione dei colloqui «verranno ascoltati cinque studenti ogni giorno da ogni commissione per un totale di 126, dunque pensiamo di terminare in una settimana».

 

 

Anche al liceo classico e linguistico Carlo Alberto è tutto pronto: «Dal punto di vista organizzativo abbiamo predisposto gli spazi in modo da garantire il distanziamento – spiega il dirigente Sergio Botta -. Gli studenti sono 162 suddivisi in quattro commissioni. Ovvio che quest’anno l’esame sarà articolato in modo diverso perchè la prova orale è l’unica, ma non bisogna dimenticare che tre delle cinque parti erano già previste».

Al liceo scientifico Carlo Alberto sono stati predisposti percorsi verdi e rossi per ciascuna delle due commissioni in modo che i candidati non si incontrino tra loro: «Entrate e uscite sono state organizzate con frecce segnaletiche – dice il preside Nicola Fonzo -. All’ingresso viene rilevata la temperatura e oguno compila un’autocertificazione; abbiamo anche pensato alla presenza di un volontario della croce rossa. In tema di prevenzione, dunque, abbiamo adottato tutte le misure necessarie; per quanto riguarda l’esame vero e proprio, penso che non sarà nè una farsa nè una tragedia seppur diverso dagli altri anni: abbiamo fatto riunioni sia con i coordinatori che con gli studenti. Certo manca il lato umano dei riti e delle convenzioni, come la cena dell’ultimo anno di scuola, ma troveremo il modo di rimediare appena possibile».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Tra percorsi obbligati e distanze sociali. La maturità della pandemia

L'esame di maturità è da sempre un traguardo importante nella vita di uno studente. Riti, ansie e scaramanzie fanno parte di un copione che quest'anno, però, a causa della pandemia, non si ripeterà. O comunque solo in parte. Il 17 giugno, come di consueto di mercoledì, avranno inizio gli esami, non più con il tanto atteso e temuto elaborato di italiano, ma con una solo colloquio che dovrebbe colmare la mancanza delle due prove scritte; il candidato dovrà, inoltre, esporre il percorso di alternanza scuola lavoro, dimostrare la capacità di collegamento tra più discipline e rispondere alle domande di cittadinanza e costituzione. Messi alla prova quest'anno sono anche i dirigenti scolastici che hanno dovuto fare i conti con le normative sul distanziamento sociale, riorganizzando gli spazi per mettere in sicurezza commissione e candidati: «Per fortuna la nostra scuola è grande e abbiamo potuto sistemare gli spazi nel modo migliore - commenta Silvana Romeo, preside del liceo scientifico Antonelli -. Le aule sono spaziose e sono garantite le distanze sia tra i commissari che tra commissione e candidati. All'ingresso, nonstante non sia obbligatoria, è stata predisposta la rilevazione della temperatura. Le entrate e le uscite sono separate, i ragazzi possono presentarsi non più di quindici minuti prima dell'orario previsto e con un solo accompagnatore; nel caso in cui il candidato precedente non abbia ancora termianto il suo esame, abbiamo preparato delle postazioni simili a delle sale d'attesa». Per quanto riguarda l'organizzazione dei colloqui «verranno ascoltati cinque studenti ogni giorno da ogni commissione per un totale di 126, dunque pensiamo di terminare in una settimana».     Anche al liceo classico e linguistico Carlo Alberto è tutto pronto: «Dal punto di vista organizzativo abbiamo predisposto gli spazi in modo da garantire il distanziamento - spiega il dirigente Sergio Botta -. Gli studenti sono 162 suddivisi in quattro commissioni. Ovvio che quest'anno l'esame sarà articolato in modo diverso perchè la prova orale è l'unica, ma non bisogna dimenticare che tre delle cinque parti erano già previste». Al liceo scientifico Carlo Alberto sono stati predisposti percorsi verdi e rossi per ciascuna delle due commissioni in modo che i candidati non si incontrino tra loro: «Entrate e uscite sono state organizzate con frecce segnaletiche - dice il preside Nicola Fonzo -. All'ingresso viene rilevata la temperatura e oguno compila un'autocertificazione; abbiamo anche pensato alla presenza di un volontario della croce rossa. In tema di prevenzione, dunque, abbiamo adottato tutte le misure necessarie; per quanto riguarda l'esame vero e proprio, penso che non sarà nè una farsa nè una tragedia seppur diverso dagli altri anni: abbiamo fatto riunioni sia con i coordinatori che con gli studenti. Certo manca il lato umano dei riti e delle convenzioni, come la cena dell'ultimo anno di scuola, ma troveremo il modo di rimediare appena possibile».

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