«Tutto è cominciato con una bomboletta di lacca». Corrado Ravanelli, fondatore di Mirato, diventa dottore a 91 anni

Domani l’Università del Piemonte Orientale, infatti, gli conferirà la laurea honoris causa in Amministrazione, Controllo, Professione

«Nel 1962 ho visto in un salone di bellezza una bomboletta di lacca e ho deciso di fondare un’azienda in grado di produrre un prodotto simile». Corrado Ravanelli, 91 anni compiuti, fondatore di Mirato spa, domani, giovedì 18 novembre, diventerà dottore. L’Università del Piemonte Orientale, infatti, gli conferirà la laurea honoris causa in Amministrazione, Controllo, Professione. Un riconoscimento che arriva dopo 70 anni di lavoro imperturbabile. Lo abbiamo raggiunto.

Come si sente a essere il “signor Malizia”?
Sono orgoglioso di quello che sono riuscito a costruire insieme ai miei collaboratori e alla mia famiglia in oltre 70 anni di impegno e lavoro. Considero un grande risultato aver creato una serie di prodotti che sono entrati di diritto nella memoria sociale dell’Italia: certamente “Malizia, profumo di intesa” ma anche, ad esempio, Splend’Or, la lacca che da 40 anni è il prodotto più venduto nella sua categoria merceologica e che ha portato nelle case degli italiani un’innovazione che fino agli anni ’60 era appannaggio esclusivamente dei saloni di bellezza.

Dunque è consapevole di avere segnato la storia dell’imprenditoria italiana?
Sono consapevole di aver dato un forte impulso allo sviluppo di un settore, quello della cosmetica e dell’igiene personale, in cui oggi siamo uno dei principali attori. Sono orgoglioso dell’italianità del Gruppo Mirato e della capacità e competenza che caratterizzano le oltre 450 persone che lavorano con noi sia nelle sedi di Landiona e Genova.

Il segreto del suo successo, non solo lavorativo anche personale ce lo vuole dire?
Non so se esista un segreto. Certamente il fatto di non essermi mai risparmiato in tutti i lavori che ho svolto è stata una costante. Un altro elemento decisivo è stato la visione: nel 1962, da poco arrivato a Novara per seguire lo sviluppo commerciale di un’azienda genovese, ho avuto come una folgorazione: ho visto in un salone di bellezza una bomboletta di lacca – un prodotto che all’epoca era esclusivamente di importazione – e ho deciso di fondare un’azienda in grado di produrre un prodotto simile.

Cosa ha pensato quando ha ricevuto la comunicazione dell’Università?
Grande orgoglio e soddisfazione. Sono nato a Genova, ma a Novara è nata la mia azienda e ci sono le radici della mia famiglia. Questo riconoscimento rappresenta un traguardo umano e professionale molto importante. Per questo voglio ringraziare l’Università del Piemonte Orientale: il rettore, il professore Gian Carlo Avanzi, il direttore del Dipartimento, professore Massimo Cavino e il professore Maurizio Comoli, professore ordinario di Economia aziendale e promotore dell’iniziativa.

Dopo questo ulteriore traguardo, quali sono i suoi progetti?
Il fatto che l’azienda sia guidata egregiamente da mio figlio Fabio e da un management capace e preparato, mi rende fiducioso per il futuro del Gruppo, mi solleva dalle responsabilità operative e questa consapevolezza mi consente di godermi questo periodo con grande serenità. Detto questo, le persone che mi conoscono sanno bene quanto il lavoro sia parte fondante della mia vita. Continuerò quindi a dare il mio contributo e sarò sempre a disposizione dei più giovani per un confronto reciproco e costruttivo.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«Tutto è cominciato con una bomboletta di lacca». Corrado Ravanelli, fondatore di Mirato, diventa dottore a 91 anni

Domani l’Università del Piemonte Orientale, infatti, gli conferirà la laurea honoris causa in Amministrazione, Controllo, Professione

«Nel 1962 ho visto in un salone di bellezza una bomboletta di lacca e ho deciso di fondare un’azienda in grado di produrre un prodotto simile». Corrado Ravanelli, 91 anni compiuti, fondatore di Mirato spa, domani, giovedì 18 novembre, diventerà dottore. L’Università del Piemonte Orientale, infatti, gli conferirà la laurea honoris causa in Amministrazione, Controllo, Professione. Un riconoscimento che arriva dopo 70 anni di lavoro imperturbabile. Lo abbiamo raggiunto.

Come si sente a essere il “signor Malizia”?
Sono orgoglioso di quello che sono riuscito a costruire insieme ai miei collaboratori e alla mia famiglia in oltre 70 anni di impegno e lavoro. Considero un grande risultato aver creato una serie di prodotti che sono entrati di diritto nella memoria sociale dell’Italia: certamente “Malizia, profumo di intesa” ma anche, ad esempio, Splend’Or, la lacca che da 40 anni è il prodotto più venduto nella sua categoria merceologica e che ha portato nelle case degli italiani un’innovazione che fino agli anni ’60 era appannaggio esclusivamente dei saloni di bellezza.

Dunque è consapevole di avere segnato la storia dell’imprenditoria italiana?
Sono consapevole di aver dato un forte impulso allo sviluppo di un settore, quello della cosmetica e dell’igiene personale, in cui oggi siamo uno dei principali attori. Sono orgoglioso dell’italianità del Gruppo Mirato e della capacità e competenza che caratterizzano le oltre 450 persone che lavorano con noi sia nelle sedi di Landiona e Genova.

Il segreto del suo successo, non solo lavorativo anche personale ce lo vuole dire?
Non so se esista un segreto. Certamente il fatto di non essermi mai risparmiato in tutti i lavori che ho svolto è stata una costante. Un altro elemento decisivo è stato la visione: nel 1962, da poco arrivato a Novara per seguire lo sviluppo commerciale di un’azienda genovese, ho avuto come una folgorazione: ho visto in un salone di bellezza una bomboletta di lacca – un prodotto che all’epoca era esclusivamente di importazione – e ho deciso di fondare un’azienda in grado di produrre un prodotto simile.

Cosa ha pensato quando ha ricevuto la comunicazione dell’Università?
Grande orgoglio e soddisfazione. Sono nato a Genova, ma a Novara è nata la mia azienda e ci sono le radici della mia famiglia. Questo riconoscimento rappresenta un traguardo umano e professionale molto importante. Per questo voglio ringraziare l’Università del Piemonte Orientale: il rettore, il professore Gian Carlo Avanzi, il direttore del Dipartimento, professore Massimo Cavino e il professore Maurizio Comoli, professore ordinario di Economia aziendale e promotore dell’iniziativa.

Dopo questo ulteriore traguardo, quali sono i suoi progetti?
Il fatto che l’azienda sia guidata egregiamente da mio figlio Fabio e da un management capace e preparato, mi rende fiducioso per il futuro del Gruppo, mi solleva dalle responsabilità operative e questa consapevolezza mi consente di godermi questo periodo con grande serenità. Detto questo, le persone che mi conoscono sanno bene quanto il lavoro sia parte fondante della mia vita. Continuerò quindi a dare il mio contributo e sarò sempre a disposizione dei più giovani per un confronto reciproco e costruttivo.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore