Il gruppo Colisée Italia inaugura l’RSA di Novara Gianni Rodari in zona Veveri, in via Verbano 289. Dopo la recente acquisizione della residenza per anziani “Nuovo Baulino” di Caselle Torinese, la filiale italiana del gruppo francese segna un secondo passo strategico in Piemonte. Ad oggi, infatti, il Gruppo conta in Italia 15 strutture, di cui 9 nella regione.
Per mettersi a disposizione del territorio nella lotta all’emergenza pandemica in questo momento storico complesso nei primi mesi del 2022, la Gianni Rodari è pronta ad ospitare pazienti Covid asintomatici o paucisintomatici dimessi da ospedali o provenienti dal territorio che però non possono trascorrere la quarantena presso il proprio domicilio.
Nella “Gianni Rodari” vi sono 120 posti letto in stile alberghiero. Si tratta di un progetto innovativo, che rivoluziona il concetto di residenza assistenziale: colori brillanti e vivaci che contribuiscono a rendere l’atmosfera più accogliente rispetto alle tradizionali strutture sociosanitarie.
La struttura, tecnologicamente all’avanguardia è realizzata all’insegna dell’efficientamento energetico. Possiede il più alto livello di prestazione energetica (A4) con impianti ad elevatissima efficienza energetica sia per il riscaldamento invernale, per la produzione acqua calda sanitaria e per la climatizzazione estiva. È totalmente alimentata ad energia elettrica ed è dotata di un impianto fotovoltaico esteso su tutta la copertura che permette di ridurre ulteriormente i consumi elettrici per più del 20%.
L’intera struttura è dotata inoltre di impianto di illuminazione a led e ai fini del contenimento dei consumi globali è inoltre prevista la raccolta delle acque di prima pioggia in apposite cisterne per usi irrigui.
Altra priorità è la sicurezza: la struttura è dotata di una scala centrale con filtro a prova di fumo, quattro diversi ascensori, due scale di emergenza, elevatori di servizio e montaletti di tipo antincendio, un gruppo di continuità e un distributore di ossigeno centralizzato per provvedere alle esigenze assistenziali in ogni momento.
La RSA Gianni Rodari, passata l’emergenza potrà contare su una camera multisensoriale, un plus della struttura al servizio delle persone affette da disabilità cognitive: un’esperienza ipersensoriale in linea con i bisogni del paziente grazie a gestione dell’illuminazione, atmosfera, suoni e stimoli tattili. Questo è uno strumento innovativo particolarmente utile anche per i casi di demenza e Alzheimer per attenuare condizioni e isolamento dalla realtà. È proprio nella mission aziendale del gruppo quello di stimolare il residente ad essere attivo e partecipe alla vita e, per questo motivo, la RSA è stata realizzata per soddisfare a pieno le esigenze degli ospiti e rendere il soggiorno il più confortevole possibile.
L’area esterna è dotata – oltre che di vari parcheggi – di un ampio giardino dove sono stati creati vari percorsi dedicati agli ospiti tra le diverse varietà di piante e alberi, che insieme alla vista sul canale Cavour contribuisce a creare un’atmosfera di serenità.
Il nome della nuova RSA del gruppo è un tributo allo scrittore Gianni Rodari, un simbolo delle province di Novara e Verbania dove egli ha vissuto. Il richiamo al celebre scrittore di libri per bambini vuole indicare una sorta di ritorno all’infanzia che le persone compiono nella terza età, che in questo ambiente possono soggiornare il più possibile sereni e circondati da un’altissima professionalità. La nuova struttura è l’espressione del gruppo per rendersi il più vicino possibile al territorio.
Per Fabio Massimo Ragusa, CEO Colisée Italia: «Questa nuova apertura è un altro passo avanti per il gruppo Colisée in Italia, sia in termini di qualità della struttura e dei servizi offerti, che in termini di impatto energetico e ambientale. Un progetto strategico di crescita su tutto il territorio nazionale. Ci impegniamo a soddisfare le esigenze dei nostri ospiti mettendoci tutta l’attenzione e l’assistenza di cui queste persone hanno bisogno perché solo una società che si prende cura dei propri anziani è una società che si rispetta. Questo ci ha spinti, in un momento così difficile, a metterci a disposizione del territorio per far fronte all’emergenza pandemica».