“Una valigia per ricominciare”, la nuova raccolta fondi di Liberazione e Speranza

Il ricavato sarà utilizzato per allestire valigie con un kit di prima necessità e di cura da donare alle donne che chiedono aiuti ai Centri antiviolenza gestiti dalla cooperativa, a Novara e a Vercelli

“Una valigia per ricominciare. Grazie a te!” è il nome della nuova raccolta fondi di Liberazione e Speranza. La cooperativa novarese, infatti, è stata selezionata da Eppela, piattaforma di crowfunding, insieme ad altre cinque realtà in tutta Italia, per partecipare a una sfida che punta a raccogliere 5000 euro di donazioni. C’è tempo fino all’8 maggio per donare.

Qualora venisse raggiunto l’obiettivo, l’azienda farmaceutica MSD Italia che collabora con la piattaforma, è pronta a raddoppiare l’importo. Il ricavato verrà utilizzato per allestire valigie con un kit di prima necessità e di cura da donare alle donne che chiedono aiuti ai Centri antiviolenza gestiti dalla cooperativa, a Novara e a Vercelli. Il costo dei prodotti contenuti nella valigia per ricominciare è di 200 euro.

«Per noi – spiega Elia Impaloni, responsabile di Liberazione e Speranza – essere selezionati è stata una sorpresa. Siamo stati scelti perché il nostro progetto è stato reputato di interesse sociale così come l’attività che, come Cooperativa, portiamo avanti. Eppela ci ha seguito durante la candidatura del progetto per l’iniziativa MSD Crowd Caring. L’idea di “Una valigia per ricominciare. Grazie a te!” è piaciuta molto e così è iniziata questa avventura. Abbiamo scelto la valigia perché è un simbolo del nuovo percorso che la donna vittima di violenza domestica ha deciso di intraprendere: un “viaggio” verso la riappropriazione della propria autostima e della propria indipendenza socioeconomica. Quando la donna accede al centro antiviolenza, soprattutto durante una situazione di emergenza, si trova in una condizione di grande fragilità ed è spesso priva dei beni di prima necessità».

Questo il link per donare.

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

“Una valigia per ricominciare”, la nuova raccolta fondi di Liberazione e Speranza

Il ricavato sarà utilizzato per allestire valigie con un kit di prima necessità e di cura da donare alle donne che chiedono aiuti ai Centri antiviolenza gestiti dalla cooperativa, a Novara e a Vercelli

“Una valigia per ricominciare. Grazie a te!” è il nome della nuova raccolta fondi di Liberazione e Speranza. La cooperativa novarese, infatti, è stata selezionata da Eppela, piattaforma di crowfunding, insieme ad altre cinque realtà in tutta Italia, per partecipare a una sfida che punta a raccogliere 5000 euro di donazioni. C’è tempo fino all’8 maggio per donare.

Qualora venisse raggiunto l’obiettivo, l’azienda farmaceutica MSD Italia che collabora con la piattaforma, è pronta a raddoppiare l’importo. Il ricavato verrà utilizzato per allestire valigie con un kit di prima necessità e di cura da donare alle donne che chiedono aiuti ai Centri antiviolenza gestiti dalla cooperativa, a Novara e a Vercelli. Il costo dei prodotti contenuti nella valigia per ricominciare è di 200 euro.

«Per noi – spiega Elia Impaloni, responsabile di Liberazione e Speranza – essere selezionati è stata una sorpresa. Siamo stati scelti perché il nostro progetto è stato reputato di interesse sociale così come l’attività che, come Cooperativa, portiamo avanti. Eppela ci ha seguito durante la candidatura del progetto per l’iniziativa MSD Crowd Caring. L’idea di “Una valigia per ricominciare. Grazie a te!” è piaciuta molto e così è iniziata questa avventura. Abbiamo scelto la valigia perché è un simbolo del nuovo percorso che la donna vittima di violenza domestica ha deciso di intraprendere: un “viaggio” verso la riappropriazione della propria autostima e della propria indipendenza socioeconomica. Quando la donna accede al centro antiviolenza, soprattutto durante una situazione di emergenza, si trova in una condizione di grande fragilità ed è spesso priva dei beni di prima necessità».

Questo il link per donare.

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata