Continuerà nei prossimi mesi il progetto Interreg D.E.A., ovvero il progetto multidisciplinare Italia-Svizzera per accrescere l’accessibilità e la fruizione dei servizi socio-sanitari ed educativi attraverso le arti performative di comunità, la progettazione partecipata e l’analisi della ricaduta delle attività.
La notizia della proroga è stata data nel corso della conferenza stampa che, oltre a ricordare i risultati ottenuti, presentava anche il Festival che si è tenuto nel week-end.
Il progetto Interreg (partito nell’aprile 2019) vede come capofila l’Università del Piemonte Orientale e l’Università della Svizzera Italiana (Lugano) e come partner il Comune di Novara (settore Servizi Sociali), Fondazione Nuovo Teatro Faraggiana, Oltre le Quinte a.p.s. di Novara, Associazione Didee – arti e comunicazione di Torino, Teatrodanzabile di Lugano e l’agenzia formativa IUSEFOR.
Paolo Balzardi (project office Interreg Italia-Svizzera) ha presenziato alla conferenza stampa sottolineando la bontà dei risultati ottenuti e il desiderio che il progetto possa proseguire anche in futuro.
Se Cinzia Zugularo (Università del Piemonte orientale e coordinatrice del progetti) e Veronica Giuliani (in scambio formativo con l’Università della Svizzera Italiana) hanno illustrato come è stato realizzato il progetto e le finalità raggiunte, è stata Lucilla Giagnoni, direttrice artistica del Teatro Faraggiana, a entrare nel merito delle iniziative assunte (il cui sviluppo è stato particolarmente complicato da due anni di pandemia), sul territorio. «E’ stato creato – ha detto – un ponte fra Italia e Svizzera, un percorso lungo e molto ricco, partito dall’intreccio delle esperienze di Associazione Didee-arti e comunicazioni nel precedente Interreg Italia-Svizzera PerCorpiVisionari sulle arti performative di comunità e dei Servizi Sociali del Comune di Novara, da anni impegnati nell’utilizzo delle arti performative come strumento di integrazione e di crescita per le persone in situazioni di fragilità o marginalità. Ogni partner ha sviluppato attività laboratoriali e partecipative producendo un notevole incremento di offerta sul territorio e perseguendo così il comune obiettivo di coinvolgere la città e i cittadini».
E così ecco laboratori, eventi, living lab messi in campo da Idearti; la “Nelken line by Pian Bausch”, con l’indimenticabile camminata in forma di danza che dopo aver attraversato città di tutti i continenti è passata anche per Novara; “Solitudo – Sotto lo stesso cielo”, un laboratorio di danza di comunità aperto a tutti, guidato da Doriana Crema; la “tre giorni” sul gesto di Virgilio Sieni; “Corpi accanto” con Doriana Crema; “Tutta la città ne Canta”, evento inserito nella Giornata Europea della Cooperazione e legato alle celebrazioni dantesche, che in cento angoli della città, cioè in cento Canti (chiese, quartieri, cortili privati, piazze del centro, di periferia ma anche biblioteca, castello, portici, negozi, teatri, cinema, municipio…) ha visto cento cittadini diventare lettori.
Attraverso il Teatro Faraggiana sono stati realizzati laboratori di narrazione e teatro rivolti alle scuole, alla cittadinanza e a quella fascia di popolazione visibile e invisibile che difficilmente ha la possibilità di accedere al teatro: “Il senso delle cose”, “Il senso della vita”, “Il senso della vita”.
Con “Associazione Didee” si è dedicato ai più piccoli e alle loro famiglie un percorso inclusivo di danza di comunità e un laboratorio di gioco e danza per bambini. Progetti che continuano ancora, così come le attività di “Oltre le quinte”, con i suoi percorsi di formazione di danza e di musicoterapia orchestrale dedicati e con l’Orchestra ArtEssenziale, composta da 32 elementi, musicisti professionisti e volontari.
Altre iniziative sono state assunte da Teatro Danzabile (nel triennio di progetto si sono svolte due edizioni di “Orme – Festival internazionale di arti inclusive della Svizzera italiana”) e da IUSEFor (con l’innovativo percorso di formazione teorico e pratico “Tracce lasciate ad ARTE”, creato per fornire le competenze di base nel campo dell’utilizzo dei linguaggi artistici performativi come strumento per favorire la partecipazione e l’inclusione sociale e culturale di persone con fragilità).
«Le varie azioni del Progetto Interreg hanno permesso l’accesso alle arti performative di comunità a circa un 20% di persone che non avevano mai messo piede in un teatro – ha concluso Lucilla Giagnoni – Lavorare insieme attraverso gli strumenti della comunicazione e del rispetto ha costituito l’elemento di maggiore impatto. La percezione del corpo e delle emozioni, il senso di appartenenza e di riconoscenza nei confronti dei professionisti di DEA sono le esperienze più significative promosse dal progetto».