Vaccinazioni anti Covid, in Piemonte gli over 80 solo da fine mese

AGGIORNAMENTO DEL 2 FEBBRAIO 2021

Sono destinate a iniziare solo da fine febbraio in Piemonte le vaccinazioni anti Covid per le persone con oltre 80 anni, ma a breve potranno iniziare ad essere iniettate le dosi al personale impegnato nei servizi pubblici essenziali, a partire dalle forze dell’ordine, del soccorso e agli addetti alla raccolta rifiuti. L’anticipazione viene dall’assessore regionale all’emergenza Covid, il novarese Matteo Marnati.

«Tutto deriva dal fatto che avevamo fatto una programmazione basata sui vaccini Pfizer – ci spiega – ma è ormai ampiamente noto che in tutta Europa le consegne sono diminuite e i piani sono slittati. Tuttavia entro la fine di febbraio ci è stato annunciato l’arrivo di 50 mila dosi del vaccino AstraZeneca, (che l’Aifa ha approvato per la somministrazione preferenzialmente alle persone fra i 18 e i 55 anni di età, ndr) e questo ci obbliga a cambiare strategia. Proprio domani pomeriggio ci riuniremo nell’apposito Comitato per definire le nuove modalità operative».

 

 

Il Piemonte è comunque avanti con le vaccinazioni. Ad oggi, 1° febbraio, sono state vaccinate 54.418 persone attraverso la somministrazione di 191.194 dosi, con l’impiego del 92,9% delle 205.780 dosi consegnate in Regione. «Siamo stati previdenti – prosegue Marnati – per garantire la seconda iniezione che va fatta entro tre settimane dalla prima e tra dieci, massimo 15 giorni, concluderemo la fase 1 che ha interessato anzitutto operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale delle Rsa per anziani».

Negli ultimi giorni si è avuto un aumento di vaccinazioni dedicate alla dose di richiamo e nella giornata di oggi è prevista la distribuzione in Piemonte delle prime 4.800 dosi di vaccino Moderna, le cui consegne proseguiranno l’8 e il 22 febbraio, pur con un taglio del 20% sul previsto. Dalla struttura commissariale nazionale proprio oggi è stata confermata  anche la consegna di quattro forniture di vaccini Pfizer, mentre per quelli di AstraZeneca è da definire la modalità di suddivisione fra le Regioni, così le prime dosi al Piemonte potrebbero essere inferiori a quelle auspicate da Marnati.

I primi appuntamenti della fase dedicata agli operatori dei servizi pubblici essenziali e di età adeguatai dovrebbe scattare a metà febbraio, mentre a fine mese dovrebbe partire la campagna per le persone più anziane, con più di 80 anni, che vivono in famiglia.

«Tutto dipende dall’arrivo dei vaccini specifici – spiega ancora l’assessore Marnati – perché noi ci facciamo trovare pronti. Stiamo adesso verificando come organizzarci e stiamo allestendo un sito internet, un’app per gli smartphone e un call center per coordinare le prenotazioni ma, in particolare per le persone più anziane, stiamo studiando un servizio a chiamata ed il coinvolgimento dei medici di base offrendo canali professionali per andare a contattare ciascuno. Poi ci saranno da allestire appositi punti e modalità per effettuare la doppia somministrazione sul territorio, tenendo conto che questi vaccini vanno conservati a temperature estremamente basse in congelatori particolari».

Il tutto avverrà in coordinamento con il commissario straordinario Domenico Arcuri? «Noi ci siamo mossi autonomamente – conclude senza incertezze l’assessore regionale – anche nella fase 1 con la nostra organizzazione territoriale. L’importante è che ci consegnino i vaccini, al resto ci pensiamo noi!».

LE VACCINAZIONE IN PIEMONTE

Nella nostra regione le vaccinazioni anti Covid si sono avviate con il “Vaccine day” del 27 dicembre e le dosi Pfizer sono conservate in 28 “hub” dotati di congelatore da 80 gradi sotto zero. Nel Novarese sono tre: all’Ospedale Maggiore, all’Asl di Novara e all’ospedale di Borgomanero.

Al 1° febbraio (secondo l’aggiornamento pomeridiano dei dati diffusi dal Report Vaccini Anti Covid nazionale) in Italia risultano vaccinate 648.640 persone (49.814 in Piemonte, il 7,7%) e distribuite 1.991.701 dosi complessive (185.922 in Piemonte, il 9,3%) da cui risulta che nella nostra regione ci sono 11,4 persone vaccinate ogni mille abitanti (12,5 con l’ultimo dato regionale più aggiornato), mentre in Italia sono 10,7.

In Piemonte le dosi sono state somministrate per il 66,6% a donne e, secondo le categorie professionali il 70,3% (130.724 dosi) è andato al personale sanitario, il 17,2% a personale non sanitario e il 12,5% nelle Rsa. Nessun vaccinato oltre 80 anni e residente in famiglia nella nostra regione, mentre le vaccinazioni a questa categoria di persone sono già significativamente iniziate nel Lazio, Liguria, Lombardia, Provincia aut. di Bolzano, Valle d’Aosta e Veneto.

Guardando alle fasce d’età di chi ha ricevuto almeno una dose di vaccino in Piemonte, il 25,6% è tra i 50 e i 59 anni, il 18,3% tra i 40 e i 49 anni, il 14,8% tra 60 e 69 anni e il 13,9% tra 30 e 39 anni.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Vaccinazioni anti Covid, in Piemonte gli over 80 solo da fine mese

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Sono destinate a iniziare solo da fine febbraio in Piemonte le vaccinazioni anti Covid per le persone con oltre 80 anni, ma a breve potranno iniziare ad essere iniettate le dosi al personale impegnato nei servizi pubblici essenziali, a partire dalle forze dell’ordine, del soccorso e agli addetti alla raccolta rifiuti. L’anticipazione viene dall’assessore regionale all’emergenza Covid, il novarese Matteo Marnati.

«Tutto deriva dal fatto che avevamo fatto una programmazione basata sui vaccini Pfizer – ci spiega – ma è ormai ampiamente noto che in tutta Europa le consegne sono diminuite e i piani sono slittati. Tuttavia entro la fine di febbraio ci è stato annunciato l’arrivo di 50 mila dosi del vaccino AstraZeneca, (che l’Aifa ha approvato per la somministrazione preferenzialmente alle persone fra i 18 e i 55 anni di età, ndr) e questo ci obbliga a cambiare strategia. Proprio domani pomeriggio ci riuniremo nell’apposito Comitato per definire le nuove modalità operative».

 

 

Il Piemonte è comunque avanti con le vaccinazioni. Ad oggi, 1° febbraio, sono state vaccinate 54.418 persone attraverso la somministrazione di 191.194 dosi, con l’impiego del 92,9% delle 205.780 dosi consegnate in Regione. «Siamo stati previdenti – prosegue Marnati – per garantire la seconda iniezione che va fatta entro tre settimane dalla prima e tra dieci, massimo 15 giorni, concluderemo la fase 1 che ha interessato anzitutto operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale delle Rsa per anziani».

Negli ultimi giorni si è avuto un aumento di vaccinazioni dedicate alla dose di richiamo e nella giornata di oggi è prevista la distribuzione in Piemonte delle prime 4.800 dosi di vaccino Moderna, le cui consegne proseguiranno l’8 e il 22 febbraio, pur con un taglio del 20% sul previsto. Dalla struttura commissariale nazionale proprio oggi è stata confermata  anche la consegna di quattro forniture di vaccini Pfizer, mentre per quelli di AstraZeneca è da definire la modalità di suddivisione fra le Regioni, così le prime dosi al Piemonte potrebbero essere inferiori a quelle auspicate da Marnati.

I primi appuntamenti della fase dedicata agli operatori dei servizi pubblici essenziali e di età adeguatai dovrebbe scattare a metà febbraio, mentre a fine mese dovrebbe partire la campagna per le persone più anziane, con più di 80 anni, che vivono in famiglia.

«Tutto dipende dall’arrivo dei vaccini specifici – spiega ancora l’assessore Marnati – perché noi ci facciamo trovare pronti. Stiamo adesso verificando come organizzarci e stiamo allestendo un sito internet, un’app per gli smartphone e un call center per coordinare le prenotazioni ma, in particolare per le persone più anziane, stiamo studiando un servizio a chiamata ed il coinvolgimento dei medici di base offrendo canali professionali per andare a contattare ciascuno. Poi ci saranno da allestire appositi punti e modalità per effettuare la doppia somministrazione sul territorio, tenendo conto che questi vaccini vanno conservati a temperature estremamente basse in congelatori particolari».

Il tutto avverrà in coordinamento con il commissario straordinario Domenico Arcuri? «Noi ci siamo mossi autonomamente – conclude senza incertezze l’assessore regionale – anche nella fase 1 con la nostra organizzazione territoriale. L’importante è che ci consegnino i vaccini, al resto ci pensiamo noi!».

LE VACCINAZIONE IN PIEMONTE

Nella nostra regione le vaccinazioni anti Covid si sono avviate con il “Vaccine day” del 27 dicembre e le dosi Pfizer sono conservate in 28 “hub” dotati di congelatore da 80 gradi sotto zero. Nel Novarese sono tre: all’Ospedale Maggiore, all’Asl di Novara e all’ospedale di Borgomanero.

Al 1° febbraio (secondo l’aggiornamento pomeridiano dei dati diffusi dal Report Vaccini Anti Covid nazionale) in Italia risultano vaccinate 648.640 persone (49.814 in Piemonte, il 7,7%) e distribuite 1.991.701 dosi complessive (185.922 in Piemonte, il 9,3%) da cui risulta che nella nostra regione ci sono 11,4 persone vaccinate ogni mille abitanti (12,5 con l’ultimo dato regionale più aggiornato), mentre in Italia sono 10,7.

In Piemonte le dosi sono state somministrate per il 66,6% a donne e, secondo le categorie professionali il 70,3% (130.724 dosi) è andato al personale sanitario, il 17,2% a personale non sanitario e il 12,5% nelle Rsa. Nessun vaccinato oltre 80 anni e residente in famiglia nella nostra regione, mentre le vaccinazioni a questa categoria di persone sono già significativamente iniziate nel Lazio, Liguria, Lombardia, Provincia aut. di Bolzano, Valle d’Aosta e Veneto.

Guardando alle fasce d’età di chi ha ricevuto almeno una dose di vaccino in Piemonte, il 25,6% è tra i 50 e i 59 anni, il 18,3% tra i 40 e i 49 anni, il 14,8% tra 60 e 69 anni e il 13,9% tra 30 e 39 anni.

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.