Si terrà oggi 13 gennaio alle ore 16, l’incontro per intraprendere azioni comuni contro l’innalzamento della regolazione estiva dei livelli del lago Maggiore a + 1.50 mt oltre lo zero idrometrico. A spingere per ottenere il tavolo di confronto è stato il neo presidente della Provincia del VCO, Alessandro Lana. Invitati: i sindaci degli 8 comuni rivieraschi del VCO, i 4 del Novarese; i parlamentari locali, i consiglieri regionali, il delegato ticinese per le relazioni eterne del Cantone, i rappresentanti di categoria del settore turistico.
L’incontro giunge dopo l’ondata di proteste sollevata in riva al Lago dalla decisone della conferenza istituzionale permanente convocata presso l’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po- MITE alla fine dell’anno 2021 di attestare ad un massimo di 1,50 mt per i prossimi 5 anni la fase di regolazione idrometrica del lago. Sperimentalmente, il livello era stato portato (dopo lunghe trattative negli anni scorsi) a 1.25.
La scelta di innalzare il livello del lago nasce per poter garantire la risorsa idrica ai territori di valle anche nei momenti di prolungata siccità, visto che un solo cm di livello idrico del Lago Maggiore corrisponde a circa 2,2 milioni di metri cubi di acqua e che il mantenimento e conservazione della stessa risorsa consente alla pianura di poter contare su 110 milioni di metri cubi (equivalenti a 3 dighe medio-grandi come quella di Ridracoli in Emilia Romagna). La decisone lascia però inascoltate le istanze dei comuni lacustri, che da sempre si oppongono al penalizzante innalzamento dei livelli estivi che comporterebbero: scomparsa di spiagge, problemi di manutenzione delle strutture a lago, rischio di piene. «La decisone al rialzo della quota minima, assume una valenza sulla quale occorre riflettere per assumere eventuali azioni amministrative congiunte a tutela dei nostri territori, delle nostre comunità e delle nostre economie», afferma il presidente Lana.