Volano i formaggi italiani e con loro anche il nostro Gorgonzola

La classifica mondiale pubblicata da “TasteAtlas” al termine di un sondaggio online ha vede i prodotti “Made in Italy” occupare occupare ben otto delle prime dieci posizioni, scatenando l'ira dei francesi ma anche qualche dubbi

Una settimana fa avevamo commentato la notizia dei dati principali riguardanti la produzione e la vendita del Gorgonzola Dop diffusi dal Consorzio. Numeri che indicavano un calo nella produzione fatta registrare dal nostro erborinato nel corso del 2022, accompagnata però da un incremento dell’export. Dati accolti con soddisfazione da chi da sempre difende i nostri prodotti, ma che certamente non si aspettava i risultati sotto certi aspetti sorprendenti balzati all’occhio al termine di un sondaggio online condotto da “TasteAtlas” e che vede una graduatoria mondiale (“Best cheeses in the World”) letteralmente dominata da prodotti italiani.


Nella classifica diramata dall’atlante mondiale della cucina tradizionale, infatti, i nomi più caratteristici del “Made in Italy” del settore occupano bel otto delle prime dieci posizioni. La “top ten” è guidata dal Parmigiano reggiano, seguito dal Gorgonzola piccate e dalla Burrata; poi via via tutti gli altri, dallo Stracchino di crescenza (sesto), seguito immediatamente dalla Mozzarella di bufala campana. Ci sono poi il Pecorino sardo e toscano (rispettivamente nono e decimo). Gli unici nomi non italiani sono rappresentati dal messicano Oaxaca e dal portoghese Serra da Estrela, prodotto con latte di capra.


Sorprendente l’assenza dei francesi. Per trovare il primo prodotto transalpino bisogna scendere fino alla tredicesima posizione con il Reblochon, che precede il Comté, mentre il celebre Camembert non compare neppure nei primi cinquanta, superato persino da prodotti olandesi e polacchi. Possibile? Di sicuro si sa che la notizia non è stata per nulla accolta bene Oltralpe. Anzi, decisamente oscurata a livello mediatico anche da una certa carta stampata del settore, mentre al tempo stesso i commenti sui social non si contano più. Da chi se la prende con l’incompetenza dei presunti “giurati” (ma, ricordiamolo, si trattava di un sondaggio online, con tutto ciò che ne consegue) a errori di calcolo, sino a chi ha invocato, richiamandosi a sfide sportive, corruzioni… arbitrali. Insomma, si è trattato dell’ennesimo derby italo – francese in chiave gastronomica.

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Volano i formaggi italiani e con loro anche il nostro Gorgonzola

La classifica mondiale pubblicata da “TasteAtlas” al termine di un sondaggio online ha vede i prodotti “Made in Italy” occupare occupare ben otto delle prime dieci posizioni, scatenando l’ira dei francesi ma anche qualche dubbi

Una settimana fa avevamo commentato la notizia dei dati principali riguardanti la produzione e la vendita del Gorgonzola Dop diffusi dal Consorzio. Numeri che indicavano un calo nella produzione fatta registrare dal nostro erborinato nel corso del 2022, accompagnata però da un incremento dell’export. Dati accolti con soddisfazione da chi da sempre difende i nostri prodotti, ma che certamente non si aspettava i risultati sotto certi aspetti sorprendenti balzati all’occhio al termine di un sondaggio online condotto da “TasteAtlas” e che vede una graduatoria mondiale (“Best cheeses in the World”) letteralmente dominata da prodotti italiani.


Nella classifica diramata dall’atlante mondiale della cucina tradizionale, infatti, i nomi più caratteristici del “Made in Italy” del settore occupano bel otto delle prime dieci posizioni. La “top ten” è guidata dal Parmigiano reggiano, seguito dal Gorgonzola piccate e dalla Burrata; poi via via tutti gli altri, dallo Stracchino di crescenza (sesto), seguito immediatamente dalla Mozzarella di bufala campana. Ci sono poi il Pecorino sardo e toscano (rispettivamente nono e decimo). Gli unici nomi non italiani sono rappresentati dal messicano Oaxaca e dal portoghese Serra da Estrela, prodotto con latte di capra.


Sorprendente l’assenza dei francesi. Per trovare il primo prodotto transalpino bisogna scendere fino alla tredicesima posizione con il Reblochon, che precede il Comté, mentre il celebre Camembert non compare neppure nei primi cinquanta, superato persino da prodotti olandesi e polacchi. Possibile? Di sicuro si sa che la notizia non è stata per nulla accolta bene Oltralpe. Anzi, decisamente oscurata a livello mediatico anche da una certa carta stampata del settore, mentre al tempo stesso i commenti sui social non si contano più. Da chi se la prende con l’incompetenza dei presunti “giurati” (ma, ricordiamolo, si trattava di un sondaggio online, con tutto ciò che ne consegue) a errori di calcolo, sino a chi ha invocato, richiamandosi a sfide sportive, corruzioni… arbitrali. Insomma, si è trattato dell’ennesimo derby italo – francese in chiave gastronomica.

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