Claudia Cominoli

Il vivi pierdùt (il vivere perduto)

Dopo un anno trascorso con Dante e il titolo di questa rubrica, ‘Vivere di un consumato amore’, scelto per rendere omaggio ai versi di Pasolini

Artemisia uccide Oloferne

Anche quest’anno il 25 Novembre è passato, tra i nostri profili social inondati di scarpe e panchine rosse e un fermo immagine dagli stadi del

Le città sono fatte di sogni e paure

La fondazione della città nasce da un sogno: una donna attraente scappa di notte tra vie sconosciute, inafferrabile, proprio come la comunità nasce a partire

Zucche, asfodeli e crisantemi

Seoul, Sabato 29 Ottobre 2022. Ha il sapore di un tragico scherzo del destino morire durante una festa che dovrebbe esorcizzare la paura della morte.

Odiavo la nebbia

Sembra che il cambiamento climatico, oltre a sciogliere i ghiacciai, stia pure uccidendo la nebbia, anche se qualche settimana fa uno dei satelliti dell’Esa, Sentinel3

Voglio essere matita

Che cosa è venuto a fare un poeta come Valerio Magrelli a Novara, ospite del Circolo dei lettori per il festival ‘Scarabocchi’?

Tre rose bianche

Mia madre se n’è andata il 28 Settembre di dieci anni fa e con lei l’ultimo legame con il mondo da cui provengo, con il

L’uomo che cade

Da quando nel 2001 due aerei di linea dirottati vennero fatti schiantare contro i grattacieli più alti di Manhattan, le Torri Gemelle, l’11 Settembre ha

Un ‘Ragazzino’ e un ‘Grassone’

Se è fuori di dubbio che le camere a gas portarono l’orrore della guerra moderna a nuovi vertici e l’insegna del campo di Auschwitz è

Claudia Cominoli

Il vivi pierdùt (il vivere perduto)

Dopo un anno trascorso con Dante e il titolo di questa rubrica, ‘Vivere di un consumato amore’, scelto per rendere omaggio ai versi di Pasolini nel centenario della sua nascita, entrambi adesso mi accompagnano a chiudere l’ultimo articolo del 2022. Tutti e due continuano ad essere vivi nella nostra memoria

Artemisia uccide Oloferne

Anche quest’anno il 25 Novembre è passato, tra i nostri profili social inondati di scarpe e panchine rosse e un fermo immagine dagli stadi del Qatar, dove i calciatori si inginocchiano o si rifiutano di cantare l’inno nazionale, convinti che anche questo serva per difendere le donne e i diritti.

Le città sono fatte di sogni e paure

La fondazione della città nasce da un sogno: una donna attraente scappa di notte tra vie sconosciute, inafferrabile, proprio come la comunità nasce a partire dall’inseguimento di un’ideale di città. Per costruirla ci si ispira al medesimo sogno che uomini di tanti luoghi diversi hanno fatto, per edificarla si ricorda

Zucche, asfodeli e crisantemi

Seoul, Sabato 29 Ottobre 2022. Ha il sapore di un tragico scherzo del destino morire durante una festa che dovrebbe esorcizzare la paura della morte. Ma la notte delle streghe e dei fantasmi ha smarrito il significato simbolico delle sue origini, misura ormai la nostra economia e quest’anno segna anche

Odiavo la nebbia

Sembra che il cambiamento climatico, oltre a sciogliere i ghiacciai, stia pure uccidendo la nebbia, anche se qualche settimana fa uno dei satelliti dell’Esa, Sentinel3 del programma di osservazione della Terra ‘Copernicus’, ha fotografato nei cieli della Pianura padana un’estesa concentrazione di foschia e smog, decretando l’inesorabile avanzata dell’autunno e

Voglio essere matita

Che cosa è venuto a fare un poeta come Valerio Magrelli a Novara, ospite del Circolo dei lettori per il festival ‘Scarabocchi’?

Tre rose bianche

Mia madre se n’è andata il 28 Settembre di dieci anni fa e con lei l’ultimo legame con il mondo da cui provengo, con il sangue, metafora che sintetizza il groviglio di storie, educazione, consuetudini, relazioni e disgrazie che hanno governato il mio destino. Mi aveva sempre detto di volere

L’uomo che cade

Da quando nel 2001 due aerei di linea dirottati vennero fatti schiantare contro i grattacieli più alti di Manhattan, le Torri Gemelle, l’11 Settembre ha smesso di essere un giorno qualsiasi non solo per la Grande Mela, ma anche per il resto del mondo

Ferie d’agosto: viaggio letterario sull’altipiano

Nel racconto ‘Le stagioni di Giacomo’ Mario Rigoni Stern, creatura e simbolo dell’altopiano di Asiago, dice ‘che le sette porte della contrada si aprono solo quando i cittadini salgono dalla pianura per fare vacanza. I discendenti di coloro che le avevano costruite con le pietre scavate dalle montagne e con

Un ‘Ragazzino’ e un ‘Grassone’

Se è fuori di dubbio che le camere a gas portarono l’orrore della guerra moderna a nuovi vertici e l’insegna del campo di Auschwitz è ben impressa nell’immaginario collettivo, anche il ricordo del fungo atomico desta non minore angoscia, soprattutto perché la ricerca sull’utilizzo dell’energia nucleare a scopi militari non