Mario Grella

Ferito a morte

Napoli è una città che ti ferisce a morte o ti addormenta. È questo l’assunto di base e la conclusione del magnifico testo di Raffaele

The Fabelmans

Girare un film sul cinema è una tentazione a cui pochi registi hanno saputo resistere, soprattutto in età matura o a fine carriera. Qualcuno lo

Bosch, un altro Rinascimento

Bisognerebbe proprio dar ragione alla tesi di Tomaso Montanari e Vincenzo Trione che, in un volumetto di qualche anno fa, un vero e proprio pamphlet,

Le otto montagne

Quando si commenta un film, un libro, uno spettacolo teatrale, occorrerebbe sempre pensare alla cosiddetta “autonomia del significante”. Ogni film, libro, opera teatrale o altro

Recycling Beauty

Che questa mostra non si possa leggere indipendentemente dal luogo che la ospita, lo si evince già dalle parole di Rem Koolhaas nel catalogo. Non

Il corsetto dell’imperatrice

Non ho capito perché, nell’ultima scena del film di Marie Kreutzer, Sissi si getti dal ponte di una nave in partenza dal porto di Ancona.

Lo stato delle cose secondo Chiara Alessi

Ci sono e ci sono state pochissime persone, e pochissimi intellettuali, che hanno raccontato la Storia (quella con la “S” maiuscola) attraverso la storia degli

Mario Grella

Ferito a morte

Napoli è una città che ti ferisce a morte o ti addormenta. È questo l’assunto di base e la conclusione del magnifico testo di Raffaele La Capria, adattato per il teatro da Emanuele Trevi e portato in scena in questi giorni al Teatro Strehler di Milano per la regia di

L’isola del giorno prima. Riflessione (semiseria) su piazza Gramsci

Roberto de la Grive è un naufrago che, vagando per i mari su una zattera, nel 1643, approdò sul relitto della nave Daphne, incagliato giusto di fronte a un’isola deserta. Sul vecchio vascello incagliato incontra un altro naufrago, un vecchio gesuita, Padre Caspar che sull’isola deserta aveva montato un complesso

Dineo Seshee Bopape: “Born in the first light of the morning”

Non è solo da oggi, che sono attratto dagli artisti africani molto più vivaci, molto più motivati, molto più attenti è molto più prolifici dei cosiddetti artisti occidentali (sempre che queste definizioni significhino ancora qualcosa). Allora se amate l’arte africana contemporanea (ma anche se non sapete neppure cosa sia e/o

“Milano da Romantica a Scapigliata” centra in pieno l’obiettivo artistico

Finalmente, dopo vari tentativi, il Castello di Novara centra in pieno una mostra, o per meglio dire, esprime già nel titolo. Questa colta con “Milano da Romantica a Scapigliata” – curata da Elisabetta Chiodini con il coordinamento del comitato tecnico scientifico dell’associazione Mets Percorsi d’Arte – c’è in pieno per

The Fabelmans

Girare un film sul cinema è una tentazione a cui pochi registi hanno saputo resistere, soprattutto in età matura o a fine carriera. Qualcuno lo ha fatto prima, come François Truffaut con “Effetto notte” o Wim Wenders con “Lo stato delle cose”, qualcuno dopo come Federico Fellini o Woody Allen,

Bosch, un altro Rinascimento

Bisognerebbe proprio dar ragione alla tesi di Tomaso Montanari e Vincenzo Trione che, in un volumetto di qualche anno fa, un vero e proprio pamphlet, edito da Einaudi ed intitolato “Contro le mostre”, sostenevano che le mostre, ormai, servono solo a fare soldi. Certo, all’apparenza la tesi sembra un po’

Le otto montagne

Quando si commenta un film, un libro, uno spettacolo teatrale, occorrerebbe sempre pensare alla cosiddetta “autonomia del significante”. Ogni film, libro, opera teatrale o altro dovrebbero essere giudicati al di là delle nostre convinzioni personali o delle nostre scelte esistenziali, religiose, politiche ecc. Naturalmente non sempre questo è possibile ma,

Recycling Beauty

Che questa mostra non si possa leggere indipendentemente dal luogo che la ospita, lo si evince già dalle parole di Rem Koolhaas nel catalogo. Non dimentichiamo che Koolhaas è l’architetto che ha curato il restauro dell’antica distilleria della periferia sud di Milano che, come d’incanto, si è trasformata nella meraviglia

Il corsetto dell’imperatrice

Non ho capito perché, nell’ultima scena del film di Marie Kreutzer, Sissi si getti dal ponte di una nave in partenza dal porto di Ancona. La scena induce certamente lo spettatore a pensare ad un suicidio, mentre Elisabetta d’Austria, universalmente nota come Sissi, fu assassinata da un anarchico in Svizzera.

Lo stato delle cose secondo Chiara Alessi

Ci sono e ci sono state pochissime persone, e pochissimi intellettuali, che hanno raccontato la Storia (quella con la “S” maiuscola) attraverso la storia degli oggetti. Così a memoria mi vengono in mente Paolo Fossati, Bruno Munari, ma anche Neil MacGregor, ricordando quel gran libro che è “La storia del