Ferito a morte
Napoli è una città che ti ferisce a morte o ti addormenta. È questo l’assunto di base e la conclusione del magnifico testo di Raffaele
Napoli è una città che ti ferisce a morte o ti addormenta. È questo l’assunto di base e la conclusione del magnifico testo di Raffaele
Roberto de la Grive è un naufrago che, vagando per i mari su una zattera, nel 1643, approdò sul relitto della nave Daphne, incagliato giusto
Non è solo da oggi, che sono attratto dagli artisti africani molto più vivaci, molto più motivati, molto più attenti è molto più prolifici dei
Finalmente, dopo vari tentativi, il Castello di Novara centra in pieno una mostra, o per meglio dire, esprime già nel titolo. Questa colta con “Milano
Girare un film sul cinema è una tentazione a cui pochi registi hanno saputo resistere, soprattutto in età matura o a fine carriera. Qualcuno lo
Bisognerebbe proprio dar ragione alla tesi di Tomaso Montanari e Vincenzo Trione che, in un volumetto di qualche anno fa, un vero e proprio pamphlet,
Quando si commenta un film, un libro, uno spettacolo teatrale, occorrerebbe sempre pensare alla cosiddetta “autonomia del significante”. Ogni film, libro, opera teatrale o altro
Che questa mostra non si possa leggere indipendentemente dal luogo che la ospita, lo si evince già dalle parole di Rem Koolhaas nel catalogo. Non
Non ho capito perché, nell’ultima scena del film di Marie Kreutzer, Sissi si getti dal ponte di una nave in partenza dal porto di Ancona.
Ci sono e ci sono state pochissime persone, e pochissimi intellettuali, che hanno raccontato la Storia (quella con la “S” maiuscola) attraverso la storia degli
Napoli è una città che ti ferisce a morte o ti addormenta. È questo l’assunto di base e la conclusione del magnifico testo di Raffaele La Capria, adattato per il teatro da Emanuele Trevi e portato in scena in questi giorni al Teatro Strehler di Milano per la regia di
Roberto de la Grive è un naufrago che, vagando per i mari su una zattera, nel 1643, approdò sul relitto della nave Daphne, incagliato giusto di fronte a un’isola deserta. Sul vecchio vascello incagliato incontra un altro naufrago, un vecchio gesuita, Padre Caspar che sull’isola deserta aveva montato un complesso
Non è solo da oggi, che sono attratto dagli artisti africani molto più vivaci, molto più motivati, molto più attenti è molto più prolifici dei cosiddetti artisti occidentali (sempre che queste definizioni significhino ancora qualcosa). Allora se amate l’arte africana contemporanea (ma anche se non sapete neppure cosa sia e/o
Finalmente, dopo vari tentativi, il Castello di Novara centra in pieno una mostra, o per meglio dire, esprime già nel titolo. Questa colta con “Milano da Romantica a Scapigliata” – curata da Elisabetta Chiodini con il coordinamento del comitato tecnico scientifico dell’associazione Mets Percorsi d’Arte – c’è in pieno per
Girare un film sul cinema è una tentazione a cui pochi registi hanno saputo resistere, soprattutto in età matura o a fine carriera. Qualcuno lo ha fatto prima, come François Truffaut con “Effetto notte” o Wim Wenders con “Lo stato delle cose”, qualcuno dopo come Federico Fellini o Woody Allen,
Bisognerebbe proprio dar ragione alla tesi di Tomaso Montanari e Vincenzo Trione che, in un volumetto di qualche anno fa, un vero e proprio pamphlet, edito da Einaudi ed intitolato “Contro le mostre”, sostenevano che le mostre, ormai, servono solo a fare soldi. Certo, all’apparenza la tesi sembra un po’
Quando si commenta un film, un libro, uno spettacolo teatrale, occorrerebbe sempre pensare alla cosiddetta “autonomia del significante”. Ogni film, libro, opera teatrale o altro dovrebbero essere giudicati al di là delle nostre convinzioni personali o delle nostre scelte esistenziali, religiose, politiche ecc. Naturalmente non sempre questo è possibile ma,
Che questa mostra non si possa leggere indipendentemente dal luogo che la ospita, lo si evince già dalle parole di Rem Koolhaas nel catalogo. Non dimentichiamo che Koolhaas è l’architetto che ha curato il restauro dell’antica distilleria della periferia sud di Milano che, come d’incanto, si è trasformata nella meraviglia
Non ho capito perché, nell’ultima scena del film di Marie Kreutzer, Sissi si getti dal ponte di una nave in partenza dal porto di Ancona. La scena induce certamente lo spettatore a pensare ad un suicidio, mentre Elisabetta d’Austria, universalmente nota come Sissi, fu assassinata da un anarchico in Svizzera.
Ci sono e ci sono state pochissime persone, e pochissimi intellettuali, che hanno raccontato la Storia (quella con la “S” maiuscola) attraverso la storia degli oggetti. Così a memoria mi vengono in mente Paolo Fossati, Bruno Munari, ma anche Neil MacGregor, ricordando quel gran libro che è “La storia del
La Voce di Novara è un progetto nato nel 2017 con l’obiettivo di offrire una nuova Voce dei nostri territori.
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