Bellinzago, il Mulino Vecchio sarà restaurato

Subito un intervento, grazie allo stanziamento della Regione, e poi un secondo tramite i fondi di bilancio dell’Ente parco. Il Vecchio mulino di Bellinzago avrà presto nuova vita e potrà essere ancora più attraente per le sue visite e soprattutto per i più piccoli interessanti, che potranno scoprire il suo antico funzionamento. Del XV secolo, non ha mai smesso di funzionare fino al 1986 quando l’ultima persona che lo ha acquistato lo ha donato all’Ente.

Il primo intervento, del costo di circa 25mila euro e che dovrebbe occupare il mese di febbraio, prevede il restauro della sala delle macine con la sistemazione della prima (su tre totali) e se ne occuperanno i restauratori Paola Oppici e Davide Vitello della cooperativa Doc Creativity. Poi con altri 40mila euro in estate si penserà al restauro edilizio e all’impianto elettrico. Verranno inoltre poste delle telecamere di sorveglianza e il wifi. «Tutti gli interventi di restauro saranno filmati così che possano essere documentati e utilizzati come testimonianza, – spiega il responsabile tecnico dell’ente Monica Perroni – e verranno anche posizionati cartelli esplicativi».

L’intervento sarà eseguito in ottica conservativa: un primo riguarderà i manufatti lignei, poi si agirà sui manufatti metallici.

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Bellinzago, il Mulino Vecchio sarà restaurato

Subito un intervento, grazie allo stanziamento della Regione, e poi un secondo tramite i fondi di bilancio dell’Ente parco. Il Vecchio mulino di Bellinzago avrà presto nuova vita e potrà essere ancora più attraente per le sue visite e soprattutto per i più piccoli interessanti, che potranno scoprire il suo antico funzionamento. Del XV secolo, non ha mai smesso di funzionare fino al 1986 quando l’ultima persona che lo ha acquistato lo ha donato all’Ente.

Il primo intervento, del costo di circa 25mila euro e che dovrebbe occupare il mese di febbraio, prevede il restauro della sala delle macine con la sistemazione della prima (su tre totali) e se ne occuperanno i restauratori Paola Oppici e Davide Vitello della cooperativa Doc Creativity. Poi con altri 40mila euro in estate si penserà al restauro edilizio e all’impianto elettrico. Verranno inoltre poste delle telecamere di sorveglianza e il wifi. «Tutti gli interventi di restauro saranno filmati così che possano essere documentati e utilizzati come testimonianza, – spiega il responsabile tecnico dell’ente Monica Perroni – e verranno anche posizionati cartelli esplicativi».

L’intervento sarà eseguito in ottica conservativa: un primo riguarderà i manufatti lignei, poi si agirà sui manufatti metallici.

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