Bellinzago, il sindaco Sponghini: «La minoranza ha osteggiato l’apertura della terza sezione della scuola materna»

Secondo l'amministrazione i consiglieri di minoranza si sono rivolti - nel mese di ottobre - agli uffici della Regione Piemonte contro la scuola materna statale, con lo scopo preciso di non far istituire la terza sezione

«Un fatto grave è stato reso noto durante l’ultimo consiglio comunale che si è tenuto lo scorso 16 novembre». Esordisce così il primo cittadino di Bellinzago, Fabio Sponghini, in merito alla nuova apertura della terza sezione della scuola materna comunale (leggi qui). Un’apertura che, secondo l’amministrazione, vede la minoranza consiliare impegnata in un’azione di “intralcio”.

«Il vice sindaco ha comunicato di aver appreso, tramite accesso agli atti ufficiale, che i consiglieri di minoranza si sono rivolti nel mese di ottobre agli uffici della Regione contro la scuola materna, con lo scopo preciso di non far istituire la terza sezione che andrà a completare il servizio in essere – prosegue il sindaco -. Un fatto grave, mai si è visto da parte di una minoranza l’intenzione di voler danneggiare la comunità in generale e la scuola in particolare, per un mero gioco politico volto solo a screditare l’amministrazione comunale. Gli stessi, ben consapevoli della gravità del loro agire, chiedono alla Regione stessa che “questa nostra comunicazione rimanga riservata”. Messi davanti a questa grave responsabilità, i consiglieri prima hanno cercato di negare e poi non hanno commentato. Resta il grave tentativo di osteggiare una scuola, un qualcosa che non può essere accettato e tollerato e nemmeno rientrare in quella che è la normale dialettica tra maggioranza e minoranza».

«Delconti, Mazzaron e Cotugno hanno finalmente gettato la maschera – conclude Sponghini – fatta di vuote parole e luoghi comuni e si sono dimostrati per quello che sono, ossia soggetti inadatti a ricoprire il ruolo di consigliere comunale e amministratore pubblico, non perseguendo lo scopo ultimo che resta il bene della comunità».

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Bellinzago, il sindaco Sponghini: «La minoranza ha osteggiato l’apertura della terza sezione della scuola materna»

Secondo l’amministrazione i consiglieri di minoranza si sono rivolti – nel mese di ottobre – agli uffici della Regione Piemonte contro la scuola materna statale, con lo scopo preciso di non far istituire la terza sezione

«Un fatto grave è stato reso noto durante l’ultimo consiglio comunale che si è tenuto lo scorso 16 novembre». Esordisce così il primo cittadino di Bellinzago, Fabio Sponghini, in merito alla nuova apertura della terza sezione della scuola materna comunale (leggi qui). Un'apertura che, secondo l'amministrazione, vede la minoranza consiliare impegnata in un'azione di "intralcio".

«Il vice sindaco ha comunicato di aver appreso, tramite accesso agli atti ufficiale, che i consiglieri di minoranza si sono rivolti nel mese di ottobre agli uffici della Regione contro la scuola materna, con lo scopo preciso di non far istituire la terza sezione che andrà a completare il servizio in essere - prosegue il sindaco -. Un fatto grave, mai si è visto da parte di una minoranza l’intenzione di voler danneggiare la comunità in generale e la scuola in particolare, per un mero gioco politico volto solo a screditare l’amministrazione comunale. Gli stessi, ben consapevoli della gravità del loro agire, chiedono alla Regione stessa che “questa nostra comunicazione rimanga riservata”. Messi davanti a questa grave responsabilità, i consiglieri prima hanno cercato di negare e poi non hanno commentato. Resta il grave tentativo di osteggiare una scuola, un qualcosa che non può essere accettato e tollerato e nemmeno rientrare in quella che è la normale dialettica tra maggioranza e minoranza».

«Delconti, Mazzaron e Cotugno hanno finalmente gettato la maschera - conclude Sponghini - fatta di vuote parole e luoghi comuni e si sono dimostrati per quello che sono, ossia soggetti inadatti a ricoprire il ruolo di consigliere comunale e amministratore pubblico, non perseguendo lo scopo ultimo che resta il bene della comunità».

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