Barbone rinuncia alla candidatura. Per salvare il calcio a Novara resta solo Ferranti. Ieri abbiamo scritto che tra i due imprenditori candidati alla formazione di una nuova società di calcio da iscrivere in serie D, il novarese Daniele Barbone e il milanese Massimo Ferrante, il favorito sarebbe stato il secondo, per sia per solidità economica che progettuale.
Nella serata di ieri Barbone ha fatto sapere, con un lungo comunciato, di non partecipare alla manifestazione di interesse pubblicata dal Comune. «La compagine storica, estromessa dai professionisti, ha “minacciato” di voler ripartire da campionati regionali. Tale scelta se mai venisse adottata, oltre che umiliare la tifoseria locale, creerebbe la paradossale presenza di due squadre calcistiche contemporaneamente, situazione che farebbe molto male a chi ama i colori azzurri.
Da un mese con molti amici imprenditori e professionisti del settore sportivo, stiamo lavorando ad una soluzione che vada invece nella direzione della sostenibilità e serietà per rappresentare Novara nel mondo del calcio che conta.
Come segnalano i mezzi di informazione, è anche noto che oltre al gruppo che ho l’onore di coordinare, ve ne è almeno uno ulteriore che ha intenzione di presentare un progetto calcistico in rappresentanza della città di Novara. Ma questo non è tempo di divisioni nella nostra comunità, ma di ricerca della massima unità per fronteggiare una nuova difficile avventura che possa rilanciare il calcio novarese.
Ci si confronta quando si è in gara, ma quando vi è un interesse comune, si collabora con disponibilità e passione. Proprio in questi giorni le medaglie d’oro Tamberi e Barshim ci hanno dato una grande lezione, su cui riflettere: together, insieme, è uno di quei valori olimpici che abbiamo il dovere di perseguire, anche alla luce dell’esperienza che l’umanità sta vivendo.
Oggi, tuttavia, ci rendiamo conto che una sintesi non è possibile e che non ci sono le condizioni per procedere in parallelo con due proposte contemporaneamente. Questo anche alla luce delle significative difficoltà temporali e procedurali nonché per le incertezze sulle condizioni effettive di avvio della nuova stagione (contenziosi e disponibilità infrastrutture in primis). L’ideale alla luce di tale quadro complesso sarebbe stato unire le forze, ma non è stato possibile per l’indisponibilità dei nostri interlocutori.
Il nostro è un progetto sportivo, manageriale e sociale, basato come detto su serietà e sostenibilità e questi valori non sono derogabili. Per trasparenza nei prossimi giorni lo pubblicheremo sul nostro sito www.novarafootball.it in modo che possa essere consultato da chiunque.
Nell’interesse esclusivo dello sport, quindi, facciamo un passo indietro e lasciamo procedere altri, liberando il campo da possibili divisioni e tensioni. Ci mettiamo contemporaneamente a disposizione del Comune e di chi sarà individuato per rappresentare la Città, nelle modalità e nella misura che sarà compatibile.
Ringraziamo le tante aziende, i manager anche di grande esperienza, i tifosi coi quali il dialogo è sempre stato trasparente, gli stakeholder e i media che ci hanno appoggiato con così tanto calore.
Noi amiamo Novara e lo sport. E questo viene prima di tutto.
In bocca al lupo vecchio Novara: ne hai davvero bisogno!».
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