«Anche nella base di Cameri meno personale ma più competenza. È la sfida dei prossimi decenni»

L'ha detto il generale Fantuzzi durante le celebrazioni per il quarantennale del 1° RMV facendo riferimento alla legge del 2012. «Grazie ai sistemi F35 possiamo sederci a un tavolo di sesta generazione»

«Meno personale ma più competenza. È la sfida dei prossimi decenni». L’ha detto ieri, 10 settembre, il generale Giovanni Fantuzzi, comandante del Comando logistico dell’Aeronautica militare, durante le celebrazioni per i quarant’anni di attività del 1° RMV, Reparto manutenzione velivoli, della base di Cameri (leggi qui) facendo riferimento alla legge 244 del 2012 la quale prevede, entro il 2024, la riduzione del 30% delle attuali strutture, di 150.000 unità di personale militare e 10.000 di quello civile.

Come si può dunque garantire la sicurezza del Paese con una drastica diminuzionedi investimenti, mezzi e personale? «Innanzitutto chediamo al ministero della Difesa di ripensarci – ha spiegato Fantuzzi -. E comunque il parlamento di un Paese democratico deve stabilire il livello di ambizione, non sta a noi deciderlo, che ubbidiamo ed eseguiamo. Abbiamo coscienza della situazione e stiamo maturando esperienza affinché con la tecnologia riusciamo in parte ad attutire il colpo, a essere efficaci ed efficienti impiegando meno fondi e meno personale: se il numero diminuisce deve aumentare la competenza di quelli che restano che devono essere in grado di applicare metodologie più complesse. Siamo confidenti che troveremo un equilbrio: è questa la sfida che ci vede coinvolti nei prossimi decenni».

Il generale ha poi ribadito che l’Italia non può non essere seduta al tavolo dei grandi: «Siamo nel momento in cui dobbiamo decidere quali tecnologie applicare e il perimetro entro il quale ci possiamo proporre: serve uno sforzo globale del Paese se vogliamo essere rilevanti tenendo conto che in Europa abbiamo saltato la quinta generazione: solo noi e UK abbiamo esperienza grazie allo stabilimento F35 che ha fatto acquisire al Paese, a Leonardo e all’Aeronautica una competenza che ci permette di serderci a un tavolo di sesta generazione da partecipanti competenti».

Fantuzzi ha, infatti, parlato di tecnologia 4.0, da mattere in atto in sinergia con le industrie del territorio, proprio facendo riferimento agli F35: «Uno degli obiettivi è quello di ricevere da un F35 in volo un messaggio con le caratteristiche di un componente che in quel momento dà problemi; uan volta ricevuto, non interviene più il magazzino con il pezzo di ricambio, ma una stampante 3D in grado di produrre in tempo reale il pezzo mancante. Stiamo parlando del presente, non del futuro».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

© 2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

Condividi l'articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

«Anche nella base di Cameri meno personale ma più competenza. È la sfida dei prossimi decenni»

L’ha detto il generale Fantuzzi durante le celebrazioni per il quarantennale del 1° RMV facendo riferimento alla legge del 2012. «Grazie ai sistemi F35 possiamo sederci a un tavolo di sesta generazione»

«Meno personale ma più competenza. È la sfida dei prossimi decenni». L’ha detto ieri, 10 settembre, il generale Giovanni Fantuzzi, comandante del Comando logistico dell’Aeronautica militare, durante le celebrazioni per i quarant’anni di attività del 1° RMV, Reparto manutenzione velivoli, della base di Cameri (leggi qui) facendo riferimento alla legge 244 del 2012 la quale prevede, entro il 2024, la riduzione del 30% delle attuali strutture, di 150.000 unità di personale militare e 10.000 di quello civile.

Come si può dunque garantire la sicurezza del Paese con una drastica diminuzionedi investimenti, mezzi e personale? «Innanzitutto chediamo al ministero della Difesa di ripensarci – ha spiegato Fantuzzi -. E comunque il parlamento di un Paese democratico deve stabilire il livello di ambizione, non sta a noi deciderlo, che ubbidiamo ed eseguiamo. Abbiamo coscienza della situazione e stiamo maturando esperienza affinché con la tecnologia riusciamo in parte ad attutire il colpo, a essere efficaci ed efficienti impiegando meno fondi e meno personale: se il numero diminuisce deve aumentare la competenza di quelli che restano che devono essere in grado di applicare metodologie più complesse. Siamo confidenti che troveremo un equilbrio: è questa la sfida che ci vede coinvolti nei prossimi decenni».

Il generale ha poi ribadito che l’Italia non può non essere seduta al tavolo dei grandi: «Siamo nel momento in cui dobbiamo decidere quali tecnologie applicare e il perimetro entro il quale ci possiamo proporre: serve uno sforzo globale del Paese se vogliamo essere rilevanti tenendo conto che in Europa abbiamo saltato la quinta generazione: solo noi e UK abbiamo esperienza grazie allo stabilimento F35 che ha fatto acquisire al Paese, a Leonardo e all’Aeronautica una competenza che ci permette di serderci a un tavolo di sesta generazione da partecipanti competenti».

Fantuzzi ha, infatti, parlato di tecnologia 4.0, da mattere in atto in sinergia con le industrie del territorio, proprio facendo riferimento agli F35: «Uno degli obiettivi è quello di ricevere da un F35 in volo un messaggio con le caratteristiche di un componente che in quel momento dà problemi; uan volta ricevuto, non interviene più il magazzino con il pezzo di ricambio, ma una stampante 3D in grado di produrre in tempo reale il pezzo mancante. Stiamo parlando del presente, non del futuro».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata

Picture of Cecilia Colli

Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore