Cameri: il Covid alza il costo del buono mensa, ma fino a dicembre copre il Comune 

Cameri: il Covid alza il costo del buono mensa, ma fino a dicembre copre il Comune. Fino al prossimo 31 dicembre 2020 sarà il Comune di Cameri ha pagare l’aumento di 80 centesimi su ogni buono pasto che Dussmann, l’azienda che si occupa del ristoro nelle scuole del paese, ha chiesto su ogni pasto. Ecco il perché della variazione di bilancio con lo stanziamento di 30mila euro. Le famiglie continueranno a pagare, fino a dicembre, 5.05 euro (con le riduzioni in base all’Isee) e solo da gennaio 2021 pagheranno 5.85 euro.

 

 

«Il Covid ha condizionato una serie di attività, fra cui la mensa scolastica, – dice il vicesindaco Piero Toscani – da anni Dussmann, che si occupa della ristorazione delle nostre scuole, cucina nell’area dedicata in via Marè dove c’è la scuola dell’infanzia e poi distribuisce i pasti. Ora il procedimento è lo stesso ma per rispettare le regole anti covid i pasti vengono impiattati in un lunch box usa getta, tutto biodegradabile. Ciò ha provocato l’aumento di 80 centesimi. Fino a dicembre copriremo noi l’aumento e nel frattempo rifaremo tutte le tabelle per ritarare il prezzo sempre in base all’Isee delle famiglie». I pasti preparati sono circa 300 al giorno, fra primaria, infanzia e insegnanti.

Sempre causa Covid, i bambini ora mangiano in classe, al proprio banco: «La mensa è stata allestita per creare due grosse aule, per cui abbiamo ottenuto il permesso di far mangiare gli alunni in aula, – dice Toscani – per evitare il trasporto di cibo che si raffredda, in entrambi i plessi della primaria abbiamo creato un’are per impiattare».

Situazione sotto controllo anche alla scuola dell’infanzia: «Abbiamo attivato per ora due modifiche per rispettare sempre le regole, – spiega – al mattino ai bambini non viene data più la frutta, perché le maestre non possono maneggiare il cibo dei bambini, ma cracker e biscotti. Al pomeriggio la merenda viene consegnata per essere consumata a casa: al momento questa è una decisione provvisoria, perché i tempi non consentono il consumo in aula, ma valuteremo e siamo pronti a modifiche se necessario». L’amministrazione il 12 ottobre avrà una commissione mensa proprio per fare il punto della situazione.

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Cameri: il Covid alza il costo del buono mensa, ma fino a dicembre copre il Comune 

Cameri: il Covid alza il costo del buono mensa, ma fino a dicembre copre il Comune. Fino al prossimo 31 dicembre 2020 sarà il Comune di Cameri ha pagare l’aumento di 80 centesimi su ogni buono pasto che Dussmann, l’azienda che si occupa del ristoro nelle scuole del paese, ha chiesto su ogni pasto. Ecco il perché della variazione di bilancio con lo stanziamento di 30mila euro. Le famiglie continueranno a pagare, fino a dicembre, 5.05 euro (con le riduzioni in base all’Isee) e solo da gennaio 2021 pagheranno 5.85 euro.

 

 

«Il Covid ha condizionato una serie di attività, fra cui la mensa scolastica, – dice il vicesindaco Piero Toscani – da anni Dussmann, che si occupa della ristorazione delle nostre scuole, cucina nell’area dedicata in via Marè dove c’è la scuola dell’infanzia e poi distribuisce i pasti. Ora il procedimento è lo stesso ma per rispettare le regole anti covid i pasti vengono impiattati in un lunch box usa getta, tutto biodegradabile. Ciò ha provocato l’aumento di 80 centesimi. Fino a dicembre copriremo noi l’aumento e nel frattempo rifaremo tutte le tabelle per ritarare il prezzo sempre in base all’Isee delle famiglie». I pasti preparati sono circa 300 al giorno, fra primaria, infanzia e insegnanti.

Sempre causa Covid, i bambini ora mangiano in classe, al proprio banco: «La mensa è stata allestita per creare due grosse aule, per cui abbiamo ottenuto il permesso di far mangiare gli alunni in aula, – dice Toscani – per evitare il trasporto di cibo che si raffredda, in entrambi i plessi della primaria abbiamo creato un’are per impiattare».

Situazione sotto controllo anche alla scuola dell’infanzia: «Abbiamo attivato per ora due modifiche per rispettare sempre le regole, – spiega – al mattino ai bambini non viene data più la frutta, perché le maestre non possono maneggiare il cibo dei bambini, ma cracker e biscotti. Al pomeriggio la merenda viene consegnata per essere consumata a casa: al momento questa è una decisione provvisoria, perché i tempi non consentono il consumo in aula, ma valuteremo e siamo pronti a modifiche se necessario». L’amministrazione il 12 ottobre avrà una commissione mensa proprio per fare il punto della situazione.

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