Cameri Rsa San Michele Arcangelo, l’amministrazione:«Chiari da subito, no alla copertura del debito»

Inesattezze. Secondo l’amministrazione comunale di Cameri ci sarebbero diverse inesattezze in merito a quanto riferito dai sindacati Cgil, Cil e Uil in merito alla cessione del ramo d’azienda della struttura camerese.

 

 

«La Rsa è una struttura indipendente gestita come fondazione con un proprio Cda che opera a titolo gratuito, – ha esordito l’amministrazione in un comunicato – la decisione di procedere con l’affitto di ramo d’azienda è stata presa dal Cda, con voto unanime, sulla base dei risultati di gestione degli ultimi anni e dell’indebitamento accumulato; la situazione poi che si è ulteriormente aggravata con la pandemia, ha reso insostenibile poter continuare l’attività senza l’intervento di un partner meglio strutturato e in grado di fornire consistente liquidità e quindi futuro. Come Comune ci siamo trovati d’accordo con il Cda nel constatare che l’affitto del ramo d’azienda era l’unica opzione possibile e la posizione è stata subito chiara: l’amministrazione non poteva intervenire per coprire i debiti fin qui accumulati dalla fondazione».

 

 

E sull’interrogativo sulla probabile volontà del Comune di liberarsi della struttura, l’amministrazione ha ricordato il contributo di 900mila euro da versare con rate di 30mila euro l’anno per 30 anni: «Da quando è stata presa la decisione ogni anno il suddetto contributo viene regolarmente corrisposto. Non si tratta quindi di debiti o di impegni non onorati ma di un concreto supporto alla Rsa, soprattutto sul fronte della liquidità. A seguito di richiesta pervenuta dalla Rsa il 28 aprile 2021, il Comune, – si legge – ha autorizzato la stessa alla concessione a titolo gratuito dell’immobile di proprietà comunale alla nuova società affittante come già era per la fondazione, confermando altresì il proprio impegno a farsi carico dei costi di manutenzione straordinaria relativi allo stesso immobile, eccezion fatta per quelle relative ad eventuali accreditamenti regionali. Oltre a questo, il Comune continuerà a versare alla Fondazione San Michele Arcangelo, così come già concordato e sottoscritto, il contributo di cui sopra per l’intero ammontare residuo di 720mila euro. Inoltre ricordiamo che dal 2003 al 2010 il Comune ha investito nella casa di riposo 1.225.000 euro per interventi di messa a norma e sicurezza, questo a dimostrazione del fatto che il Comune ha sempre onorato i suoi impegni, consentendo così alla struttura di mantenere gli accreditamenti regionali».

Negli ultimi 18 anni il Comune di Cameri«ha messo nella struttura risorse per circa 1,5 milioni di euro e ne ha già stanziati più di 700mila per i prossimi anni. Riteniamo di poter affermare che il Comune ha aiutato e supportato la casa di riposo impegnandosi a garantire, non solo la sopravvivenza (cosa non così scontata, visto alcune realtà vicino a noi che hanno chiuso) ma anche lo sviluppo, pensando a tutelare come sempre gli ospiti, i lavoratori e la struttura stessa».

E la richiesta finale: «Le OO.SS svolgano il loro prezioso ruolo di tutela dei lavoratori, senza diffondere notizie fuorvianti o profondamente errate, facendosi parte attiva per garantire un futuro a questa storica e preziosa realtà. L’amministrazione comunale ribadisce la propria vicinanza al personale che in questo periodo di pandemia ha svolto al meglio un lavoro di fondamentale importanza dedicandosi alla fascia più fragile della nostra comunità e garantisce il massimo impegno, per quanto di sua competenza, per trovare la migliore soluzione possibile per tutti».

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Cameri Rsa San Michele Arcangelo, l’amministrazione:«Chiari da subito, no alla copertura del debito»

Inesattezze. Secondo l’amministrazione comunale di Cameri ci sarebbero diverse inesattezze in merito a quanto riferito dai sindacati Cgil, Cil e Uil in merito alla cessione del ramo d’azienda della struttura camerese.

 

 

«La Rsa è una struttura indipendente gestita come fondazione con un proprio Cda che opera a titolo gratuito, – ha esordito l’amministrazione in un comunicato – la decisione di procedere con l’affitto di ramo d’azienda è stata presa dal Cda, con voto unanime, sulla base dei risultati di gestione degli ultimi anni e dell’indebitamento accumulato; la situazione poi che si è ulteriormente aggravata con la pandemia, ha reso insostenibile poter continuare l’attività senza l’intervento di un partner meglio strutturato e in grado di fornire consistente liquidità e quindi futuro. Come Comune ci siamo trovati d’accordo con il Cda nel constatare che l’affitto del ramo d’azienda era l’unica opzione possibile e la posizione è stata subito chiara: l’amministrazione non poteva intervenire per coprire i debiti fin qui accumulati dalla fondazione».

 

 

E sull’interrogativo sulla probabile volontà del Comune di liberarsi della struttura, l’amministrazione ha ricordato il contributo di 900mila euro da versare con rate di 30mila euro l’anno per 30 anni: «Da quando è stata presa la decisione ogni anno il suddetto contributo viene regolarmente corrisposto. Non si tratta quindi di debiti o di impegni non onorati ma di un concreto supporto alla Rsa, soprattutto sul fronte della liquidità. A seguito di richiesta pervenuta dalla Rsa il 28 aprile 2021, il Comune, – si legge – ha autorizzato la stessa alla concessione a titolo gratuito dell’immobile di proprietà comunale alla nuova società affittante come già era per la fondazione, confermando altresì il proprio impegno a farsi carico dei costi di manutenzione straordinaria relativi allo stesso immobile, eccezion fatta per quelle relative ad eventuali accreditamenti regionali. Oltre a questo, il Comune continuerà a versare alla Fondazione San Michele Arcangelo, così come già concordato e sottoscritto, il contributo di cui sopra per l’intero ammontare residuo di 720mila euro. Inoltre ricordiamo che dal 2003 al 2010 il Comune ha investito nella casa di riposo 1.225.000 euro per interventi di messa a norma e sicurezza, questo a dimostrazione del fatto che il Comune ha sempre onorato i suoi impegni, consentendo così alla struttura di mantenere gli accreditamenti regionali».

Negli ultimi 18 anni il Comune di Cameri«ha messo nella struttura risorse per circa 1,5 milioni di euro e ne ha già stanziati più di 700mila per i prossimi anni. Riteniamo di poter affermare che il Comune ha aiutato e supportato la casa di riposo impegnandosi a garantire, non solo la sopravvivenza (cosa non così scontata, visto alcune realtà vicino a noi che hanno chiuso) ma anche lo sviluppo, pensando a tutelare come sempre gli ospiti, i lavoratori e la struttura stessa».

E la richiesta finale: «Le OO.SS svolgano il loro prezioso ruolo di tutela dei lavoratori, senza diffondere notizie fuorvianti o profondamente errate, facendosi parte attiva per garantire un futuro a questa storica e preziosa realtà. L’amministrazione comunale ribadisce la propria vicinanza al personale che in questo periodo di pandemia ha svolto al meglio un lavoro di fondamentale importanza dedicandosi alla fascia più fragile della nostra comunità e garantisce il massimo impegno, per quanto di sua competenza, per trovare la migliore soluzione possibile per tutti».

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