«Cosa direi? Che tutto sta nella consapevolezza di una autoanalisi, che ti fa rendere conto di ciò che hai davvero. Bisogna rendersi conto che non si è soli, che la paura fa ammalare davvero. Ciascuno deve riuscire a trovare in sé la forza di andare avanti». Ecco direbbe queste parole alle altre persone Antonino Risalvato, 40enne camerese, guarito al Covid-19, con un papà ricoverato e ora tornato a casa e una nonna che in ospedale sta lottando. «Mi sono reso conto poco per volta che tutta la mia famiglia era in quarantena, – dice – io ero ad Aosta per lavoro l’ultimo weekend di febbraio quando ho accusato una tosse che ho portato con me per un po’, poi ho iniziato ad accusare forti dolori alla schiena, dissenteria. Sintomi che in passato avevo avuto, ma non così. Allora ho iniziato a farmi qualche domanda pensando di avere il virus. Ho perso gusto e olfatto e mi sono preoccupato, tanto più che da qualche giorno non stava bene neanche mio papà ed è stato poi ricoverato».
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Antonino ha sentito il proprio medico, raccontando i diversi sintomi e appurando che si poteva trattare di Coronavirus. Positivo anche il padre cui è stato fatto il tampone: per fortuna dopo sei giorni è tornato a casa. Ora a lottare è la nonna: «Siamo stati e siamo tutta la famiglia in quarantena, ma abbiamo creato una forza tale che sta arrivando dritta a mia nonna, che è ancora ricoverata».
Antonino ha sentito qualcosa di forte dentro di sé: «Percepisci un qualcosa di spirituale che di fa capire che devi lottare per una causa importante e che è personale. Paura? Non ne ho avuta, ho vissuto il momento della tristezza. Ora sto bene e ho finito la mia quarantena ma resto a casa, è opportuno occuparsi della propria famiglia e anche essere rispettosi degli altri». Da quando è a casa Antonino si informa, parla con le persone, dà forza: «Ho notato che si è creata una forza che va oltre tutto, una forza difficile da percepire, ma che nessuno può fermare e sono contento di questo. Se vedo una luce alla fine del tunnel? Ne vedo un fascio, tutto sta nella nostra consapevolezza».