Alexander Hawkins solo

C’è una vecchia storia legata a Novara Jazz che si trascina dai tempi della European Jazz Conference che si tenne proprio a Novara nel settembre del 2019 A.P. (Avanti Pandemia), che vuole che il pianista britannico Alexander Hawkins, quasi un abitué di Novara Jazz, desiderasse da tempo suonare un organo e che lo volesse suonare in una chiesa di Novara. Ve lo racconto poiché in un certo senso ho vissuto la vicenda diciamo a livello famigliare e nella cerchia di alcuni amici coinvolti nella ricerca di un organo funzionante e disponibile. Ebbene, nemmeno questa volta Alexander è riuscito a suonare un organo novarese, ma è riuscito lo stesso ad incantare il folto pubblico di Novara Jazz edizione 2021 nel concerto in solo tenutosi sabato nel cortile di Casa Bossi.

In compenso ha potuto finalmente ritirare la “Chiave d’oro” di Novara Jazz 2020, che non gli era stata consegnata lo scorso anno per le note vicende sanitarie. Se c’è una cosa che di Alexander Hawkins colpisce è la sua straordinaria versatilità che si traduce nella non comune capacità di essere un pianista jazz, un pianista classico e un grande sperimentatore della musica contemporanea e tutto in uno stesso concerto.

Subitanei ed improvvisi, all’interno dello stesso brano, i cambi di atmosfera e di ambiente musicale che sembrano quasi essere quasi una sua cifra stilistica. Possenti movimenti “romantici” tutti “Sturm un Drang”, diventano in pochi secondi minimali tocchi alchemici che ci riportano nella atonalità e nel “puntillismo” pianistico. C’è sempre nei suoi concerti una incredibile diversità di accenti e di temi.

Tutto questo sostenuto da un grande rigore formale e da un pathos che fanno di lui un musicista completo e di grandissimo spessore. Anche il concerto di Casa Bossi ha fatto immergere il pubblico attento ed entusiasta in ambienti musicali molto diversi, ma allo stesso tempo amalgamati alla perfezione da una prolifica capacitá compositiva, oltre che da una impeccabile tecnica esecutiva. Tutto questo è il risultato di una ricerca formale rigorosa e che pesca in ambiti musicali diversi per epoche, stilemi e concezioni musicali. Hawkins non disdegna naturalmente nemmeno la distorsione del suono, con una accurata preparazione del piano che in certi momenti assomiglia a quello di John Cage e pochi istanti dopo può produrre toni impressionistici alla Debussy.

La musica di Alexander Hawkins è jazzistica nello spirito di ricerca ed è classica nell’ambito di destinazione. Adesso aspettiamo di sentirlo prossimamente nel suo cimento organistico nella chiesa San Giovanni Decollato a Novara. Welcom back to Novara Alexander!

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C’è una vecchia storia legata a Novara Jazz che si trascina dai tempi della European Jazz Conference che si tenne proprio a Novara nel settembre del 2019 A.P. (Avanti Pandemia), che vuole che il pianista britannico Alexander Hawkins, quasi un abitué di Novara Jazz, desiderasse da tempo suonare un organo e che lo volesse suonare in una chiesa di Novara. Ve lo racconto poiché in un certo senso ho vissuto la vicenda diciamo a livello famigliare e nella cerchia di alcuni amici coinvolti nella ricerca di un organo funzionante e disponibile. Ebbene, nemmeno questa volta Alexander è riuscito a suonare un organo novarese, ma è riuscito lo stesso ad incantare il folto pubblico di Novara Jazz edizione 2021 nel concerto in solo tenutosi sabato nel cortile di Casa Bossi.

In compenso ha potuto finalmente ritirare la “Chiave d’oro” di Novara Jazz 2020, che non gli era stata consegnata lo scorso anno per le note vicende sanitarie. Se c’è una cosa che di Alexander Hawkins colpisce è la sua straordinaria versatilità che si traduce nella non comune capacità di essere un pianista jazz, un pianista classico e un grande sperimentatore della musica contemporanea e tutto in uno stesso concerto.

Subitanei ed improvvisi, all’interno dello stesso brano, i cambi di atmosfera e di ambiente musicale che sembrano quasi essere quasi una sua cifra stilistica. Possenti movimenti “romantici” tutti “Sturm un Drang”, diventano in pochi secondi minimali tocchi alchemici che ci riportano nella atonalità e nel “puntillismo” pianistico. C’è sempre nei suoi concerti una incredibile diversità di accenti e di temi.

Tutto questo sostenuto da un grande rigore formale e da un pathos che fanno di lui un musicista completo e di grandissimo spessore. Anche il concerto di Casa Bossi ha fatto immergere il pubblico attento ed entusiasta in ambienti musicali molto diversi, ma allo stesso tempo amalgamati alla perfezione da una prolifica capacitá compositiva, oltre che da una impeccabile tecnica esecutiva. Tutto questo è il risultato di una ricerca formale rigorosa e che pesca in ambiti musicali diversi per epoche, stilemi e concezioni musicali. Hawkins non disdegna naturalmente nemmeno la distorsione del suono, con una accurata preparazione del piano che in certi momenti assomiglia a quello di John Cage e pochi istanti dopo può produrre toni impressionistici alla Debussy.

La musica di Alexander Hawkins è jazzistica nello spirito di ricerca ed è classica nell’ambito di destinazione. Adesso aspettiamo di sentirlo prossimamente nel suo cimento organistico nella chiesa San Giovanni Decollato a Novara. Welcom back to Novara Alexander!

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