Il secondo appuntamento del 25^ Festival di Musica Sacra 2021, a cura degli amici della Basilica novarese di San Gaudenzio, i cosiddetti “I Gaudenziani” ha offerto, domenica scorsa ad un pubblico numeroso e attento lo splendido concerto di un grande interprete della musica sacra, probabilmente uno dei più grandi, ovvero Colin Edwards. Basti ricordare che Edwards è uno dei quattro organisti al mondo ad aver registrato l’opera completa per organo di Olivier Messiaen. Naturalmente per una eccellenza del genere occorreva uno strumento all’altezza della situazione e il “Vincenzo Mascioni” della basilica novarese è certamente uno strumento adeguato alle qualità del Maestro Colin Edwards; ne è testimonianza il fatto che lo stesso Edwards al momento di ricevere il caloroso applauso del pubblico presente, abbia indicato l’organo come interprete suo pari del bellissimo concerto. Il programma presentato prevedeva Johan Sebastian Bach, Cèsar Franck e Joseph Bonnet.

Di Bach presentati ben nove pezzi per organo tra i quali “O Mansch, bewein dein Sunde Gross” BWV 622, un inno luterano ispirato alla Passione di Cristo di grande bellezza ed afflizione. Solenne ed intensa “Allein Gott in der Hoch sei Ehr”BWV 662, secondo brano interpretato è un inno curiosamente riconosciuto e suonato sia in ambito cattolico che in ambito protestante, a dimostrazione del valore ecumenico della musica sacra (e della musica tout court).

Di grande godibilità e molto apprezzata dal pubblico è stat la “Fuga in Sol maggiore à la Gigue” BWV 577. Di atmosfera trionfale è invece “Pièce héroique” di César Frank tratta da “Trois pièces pour grand orgue” del 1878. Conclude il programma un brioso Joseph Bonnet con “Variation de Concert” del 1906 che si distingue per non essere una composizione di musica sacra, cosa piuttosto rara nella musica organistica e ben hanno fatto gli organizzatori e Colin Edwards ad inserire un brani “laici” in un contesto di musica sacra, quasi a testimonianza del fatto che la musica d’organo riveste comunque, nelle impostazioni e nell’afflato poetico, un tono di grande spiritualità.

Il Festival novarese proseguirà nelle prossime tre domeniche (fino al 24 ottobre alle ore 17:00), ancora con grandissimi interpreti, quali Luciano Zecca, un concerto di organo e ottoni con il “Novarien Trumpets Ensemble” e per concludere Matteo Venturini. Una magnifica occasione per accogliere l’autunno, per antonomasia stagione della meditazione e dell’introspezione spirituale.

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Mario Grella

Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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Colin Edwards

Il secondo appuntamento del 25^ Festival di Musica Sacra 2021, a cura degli amici della Basilica novarese di San Gaudenzio, i cosiddetti “I Gaudenziani” ha offerto, domenica scorsa ad un pubblico numeroso e attento lo splendido concerto di un grande interprete della musica sacra, probabilmente uno dei più grandi, ovvero Colin Edwards. Basti ricordare che Edwards è uno dei quattro organisti al mondo ad aver registrato l’opera completa per organo di Olivier Messiaen. Naturalmente per una eccellenza del genere occorreva uno strumento all’altezza della situazione e il “Vincenzo Mascioni” della basilica novarese è certamente uno strumento adeguato alle qualità del Maestro Colin Edwards; ne è testimonianza il fatto che lo stesso Edwards al momento di ricevere il caloroso applauso del pubblico presente, abbia indicato l’organo come interprete suo pari del bellissimo concerto. Il programma presentato prevedeva Johan Sebastian Bach, Cèsar Franck e Joseph Bonnet.

Di Bach presentati ben nove pezzi per organo tra i quali “O Mansch, bewein dein Sunde Gross” BWV 622, un inno luterano ispirato alla Passione di Cristo di grande bellezza ed afflizione. Solenne ed intensa “Allein Gott in der Hoch sei Ehr”BWV 662, secondo brano interpretato è un inno curiosamente riconosciuto e suonato sia in ambito cattolico che in ambito protestante, a dimostrazione del valore ecumenico della musica sacra (e della musica tout court).

Di grande godibilità e molto apprezzata dal pubblico è stat la “Fuga in Sol maggiore à la Gigue” BWV 577. Di atmosfera trionfale è invece “Pièce héroique” di César Frank tratta da “Trois pièces pour grand orgue” del 1878. Conclude il programma un brioso Joseph Bonnet con “Variation de Concert” del 1906 che si distingue per non essere una composizione di musica sacra, cosa piuttosto rara nella musica organistica e ben hanno fatto gli organizzatori e Colin Edwards ad inserire un brani “laici” in un contesto di musica sacra, quasi a testimonianza del fatto che la musica d’organo riveste comunque, nelle impostazioni e nell’afflato poetico, un tono di grande spiritualità.

Il Festival novarese proseguirà nelle prossime tre domeniche (fino al 24 ottobre alle ore 17:00), ancora con grandissimi interpreti, quali Luciano Zecca, un concerto di organo e ottoni con il “Novarien Trumpets Ensemble” e per concludere Matteo Venturini. Una magnifica occasione per accogliere l’autunno, per antonomasia stagione della meditazione e dell’introspezione spirituale.

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Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.