Gli inquinatori siete voi

In effetti, tutti lo siamo, anche inconsciamente o involontariamente, questo è evidente, però a dircelo a chiare lettere è stato il Parlamento europeo qualche giorno fa quando ha approvato la direttiva sulla cosiddetta “Casa Green” con 343 voti favorevoli, 216 contrari e 78 astenuti.

La direttiva prevede che per rendere la nostre case meno “energivore”, debbano essere adeguatamente ristrutturate: pannelli solari, cappotto termico, caldaia nuova, infissi nuovi. Piccolo particolare: chi paga? Beh il conto è salatuccio secondo le associazioni di professionisti dell’edilizia, mediamente 60.000 euro ad appartamento e 120.000 per una abitazione indipendente. Tutti questi soldi li dovrete e li dovremo spendere entro il 2030 per far arrivare la nostra casa almeno in classe energetica E. Insomma la cosiddetta transizione verde è a carico nostro. Perché se non vi fosse stato chiaro gli inquinatori siamo noi. Quelli che come me, per esempio, spengono la luce ogni volta che vanno da una stanza all’altra, quelli che chiudono il rubinetto quando si lavano i denti, quelli che non prendono quasi mai l’ascensore perché spreca energia e invece fa bene fare le scale a piedi, quelli che non usano quasi mai la lavastoviglie, quelli che accendono la lavatrice solo di sera o di domenica, quelli che fanno la doccia e non il bagno, quelli che tengono il riscaldamento a diciannove gradi e preferiscono mettersi una maglia pesante in inverno. Noi insomma. Non avevamo dubbi che gli euroburocrati, e soprattutto quelli che si definiscono progressisti, avessero trovato il colpevole del disastro ambientale! No, sbagliavate non sono

le grandi industrie di trasformazione, di estrazione, le multinazionali che sfruttano ogni angolo della terra per estrarci o costruirci qualcosa immettendo nell’ambiente milioni di tonnellate di CO2, no no, la colpa è nostra. Perché si sa che la casa è un lusso superfluo, peggio se si tratta di casacce di poveri che vivono in abitazioni classificate in classe energetica F o G, quelli che girano con macchine inquinanti di trent’anni fa anziché con una fiammante Porche elettrica o una silente Tesla. La colpa dei mali del mondo è dei poveri! Ed è giusto che siano i poveri a pagare il conto del risanamento ambientale. Sì certo si dirà che ci saranno incentivi (forse), che si aiuteranno le fasce deboli (chissà in quale misura), ma in realtà preparatevi alla stangata ecologista, piccola o grande che sia, perché la morale è che i poveri dànno fastidio e sono i veri mali del mondo.

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Mario Grella

Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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In effetti, tutti lo siamo, anche inconsciamente o involontariamente, questo è evidente, però a dircelo a chiare lettere è stato il Parlamento europeo qualche giorno fa quando ha approvato la direttiva sulla cosiddetta “Casa Green” con 343 voti favorevoli, 216 contrari e 78 astenuti.

La direttiva prevede che per rendere la nostre case meno “energivore”, debbano essere adeguatamente ristrutturate: pannelli solari, cappotto termico, caldaia nuova, infissi nuovi. Piccolo particolare: chi paga? Beh il conto è salatuccio secondo le associazioni di professionisti dell’edilizia, mediamente 60.000 euro ad appartamento e 120.000 per una abitazione indipendente. Tutti questi soldi li dovrete e li dovremo spendere entro il 2030 per far arrivare la nostra casa almeno in classe energetica E. Insomma la cosiddetta transizione verde è a carico nostro. Perché se non vi fosse stato chiaro gli inquinatori siamo noi. Quelli che come me, per esempio, spengono la luce ogni volta che vanno da una stanza all’altra, quelli che chiudono il rubinetto quando si lavano i denti, quelli che non prendono quasi mai l’ascensore perché spreca energia e invece fa bene fare le scale a piedi, quelli che non usano quasi mai la lavastoviglie, quelli che accendono la lavatrice solo di sera o di domenica, quelli che fanno la doccia e non il bagno, quelli che tengono il riscaldamento a diciannove gradi e preferiscono mettersi una maglia pesante in inverno. Noi insomma. Non avevamo dubbi che gli euroburocrati, e soprattutto quelli che si definiscono progressisti, avessero trovato il colpevole del disastro ambientale! No, sbagliavate non sono

le grandi industrie di trasformazione, di estrazione, le multinazionali che sfruttano ogni angolo della terra per estrarci o costruirci qualcosa immettendo nell’ambiente milioni di tonnellate di CO2, no no, la colpa è nostra. Perché si sa che la casa è un lusso superfluo, peggio se si tratta di casacce di poveri che vivono in abitazioni classificate in classe energetica F o G, quelli che girano con macchine inquinanti di trent’anni fa anziché con una fiammante Porche elettrica o una silente Tesla. La colpa dei mali del mondo è dei poveri! Ed è giusto che siano i poveri a pagare il conto del risanamento ambientale. Sì certo si dirà che ci saranno incentivi (forse), che si aiuteranno le fasce deboli (chissà in quale misura), ma in realtà preparatevi alla stangata ecologista, piccola o grande che sia, perché la morale è che i poveri dànno fastidio e sono i veri mali del mondo.

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Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.