Una signora abbandonata nel centro della città

Mentre nel centro storico della città, ma anche nelle sue periferie più o meno remote, è tutto un quotidiano fiorire di impalcature e ponteggi per il rifacimento di facciate, tetti, balconi, lei è sempre là nel suo cronico abbandono. Qualcuno gli attribuì un cuore, benché di pietra, lo stesso cuore di pietra che hanno, hanno avuto e probabilmente avranno, le amministrazioni della città che non hanno saputo salvarla. Il suo destino sembra non interessare nessuno a parte gli “amanti istituzionali”, che benché manifestino amore eterno, poi riescono ad incidere poco sul suo destino materiale. Forse non interessa molto di lei nemmeno ai novaresi, sempre così concentrati su quelli che credono essere i “fatti propri” nei quali lei non rientra di certo.

Toglierla da quell’oblio forse non è la principale preoccupazione, come si dice i problemi della città son “ben altri”, ma quando si dice “ben altri”, poi ognuno elenca i suoi, che non coincidono mai con quelli degli altri. Anche a quel sonnacchioso partito che continuo a votare, sembra non interessare gran che di lei. Eppure quello sarebbe stato uno degli “obiettivi sensibili” (o da sensibilizzare), per imbastirci su una campagna elettorale. Niente, sonno profondo anche qui.

E così dalla Comunità europea arriverà un fiume di miliardi, senza che ci sia una minima idea su come intercettarlo e deviarlo sulla più bella signora della, per altro, modesta architettura novarese. In compenso vedremo tanti bei condomini né belli, né brutti con una bella facciata rifatta. Povera vecchia signora, abbandonata, senza nemmeno essere stata sedotta dai suoi concittadini. Solo uno l’aveva sedotta, e ne era stato sedotto, ma era nato a Genova e fu solo candidato al premio Nobel per la letteratura, ma i novaresi si sa, sono gente concreta e a loro queste frivolezze non interessano…

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Mario Grella

Nato a Novara, vissuto mentalmente a Parigi, continua a credere che la vita reale sia un ottimo surrogato del web.

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Una signora abbandonata nel centro della città

Mentre nel centro storico della città, ma anche nelle sue periferie più o meno remote, è tutto un quotidiano fiorire di impalcature e ponteggi per il rifacimento di facciate, tetti, balconi, lei è sempre là nel suo cronico abbandono. Qualcuno gli attribuì un cuore, benché di pietra, lo stesso cuore di pietra che hanno, hanno avuto e probabilmente avranno, le amministrazioni della città che non hanno saputo salvarla. Il suo destino sembra non interessare nessuno a parte gli “amanti istituzionali”, che benché manifestino amore eterno, poi riescono ad incidere poco sul suo destino materiale. Forse non interessa molto di lei nemmeno ai novaresi, sempre così concentrati su quelli che credono essere i “fatti propri” nei quali lei non rientra di certo.

Toglierla da quell’oblio forse non è la principale preoccupazione, come si dice i problemi della città son “ben altri”, ma quando si dice “ben altri”, poi ognuno elenca i suoi, che non coincidono mai con quelli degli altri. Anche a quel sonnacchioso partito che continuo a votare, sembra non interessare gran che di lei. Eppure quello sarebbe stato uno degli “obiettivi sensibili” (o da sensibilizzare), per imbastirci su una campagna elettorale. Niente, sonno profondo anche qui.

E così dalla Comunità europea arriverà un fiume di miliardi, senza che ci sia una minima idea su come intercettarlo e deviarlo sulla più bella signora della, per altro, modesta architettura novarese. In compenso vedremo tanti bei condomini né belli, né brutti con una bella facciata rifatta. Povera vecchia signora, abbandonata, senza nemmeno essere stata sedotta dai suoi concittadini. Solo uno l’aveva sedotta, e ne era stato sedotto, ma era nato a Genova e fu solo candidato al premio Nobel per la letteratura, ma i novaresi si sa, sono gente concreta e a loro queste frivolezze non interessano…

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