Da oggi, 15 febbraio, arriva la stretta sugli over 50. All’11 febbraio scorso risultano non vaccinati 4.938 novaresi di età fra i 50 e i 59 anni, cioè l’8,8% dei 56.060 residenti sul territorio dell’Asl Novara appartenenti a questa fascia d’età e 3.826 (l’8,3%) dei 46.273 novaresi tra i 60 e i 69 anni. (Dati da Statistica Distretti e Comuni dell’Asl Novara – fonte Paddi). In Piemonte, invece, i non vaccinati over 50 sono 113 mila, il 5% su 2.166.000 persone in questa fascia. Circa 40 mila hanno fatto la prima dose nell’ultimo mese e mezzo, da quando a fine dicembre è stato annunciato l’obbligo vaccinale. Altri 34 mila over 50, invece, non hanno aderito, ma si sono immunizzati naturalmente perché guariti da meno di 6 mesi.
Le persone appartenenti alla fascia over 50 che non sono in possesso del Super Green Pass (ottenuto con vaccinazione o per guarigione) non potranno accedere al luogo di lavoro e saranno considerate assenti ingiustificate. La regola è valida fino al 15 giugno e prevede, oltre alla sospensione dello stipendio, anche una multa che varia da 600 a 1.500 euro. I destinatari dell’avviso di avvio del provvedimento sanzionatorio hanno 10 giorni di tempo dalla ricezione per comunicare alla Asl l’eventuale certificazione relativa all’esenzione vaccinale. Se la Asl non conferma l’esonero, l’Agenzia delle entrate provvederà a inviare, entro 180 giorni un avviso di addebito. Spetta, inoltre, ai datori di lavoro, pubblici e privati, verificare il rispetto dell’obbligo vaccinale per gli over 50.
Sul territorio novarese le associazioni di categoria, sia di lavoratori che di datori di lavoro, non segnalano particolari situazioni problematiche. «Il caro bollette fa molta più paura dell’obbligo vaccinale – commenta Gianni Filippa, presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia -. La maggior parte di chi non si è vaccinato prima non ha comunque provveduto; in alcuni casi, ma sporadici, si è verificato qualche problema nella sostituzione, ma niente di preoccupante. L’energia è il vero problema, invece: non possiamo sostituire il gas con l’acqua, che comunque ultimamente è anche carente».
«Non ci sono state segnalate situazioni di tensione – aggiunge il segiretario provinciale Cgil Novara e Vco, Attilio Fasulo -. La posizione dei sindacati è stata chiara fin da subito, per questo motivo abbiamo ricevuto qualche disdetta da parte di alcuni associati, ma di fronte alla sicurezza nazionale non abbiamo ritenuto che fosse un problema. Abbiamo, invece, risolto la situazione di alcuni lavoratori che per accertati problemi di salute non potevano sottoporsi al vaccino».
«Nessun allarme da parte delle aziende, la situazione è sotto controllo nonostante da molti l’obbligo vaccinale venga vissuto come una costrizione e una negazione del diritto al lavoro sia da parte di dipendenti che di datori di lavoro – dichiara Paola Pansini, presidente di Api Novara -. A parte l’Austria, il Green Pass è un problema tutto italiano: diciamo basta alla certificazione sul lavoro e pensiamo all’economia, soprattutto quella delle piccole medie imprese che in Italia rappresentano il 98%».