Quella di domani, venerdì 23 settembre, a Casa Bossi sarà una giornata tutta dedicata al genio di Alessandro Antonelli. Una full immersion da mattina a sera durante la quale il Comitato d’Amore avrà modo di presentare alla città i risultati dell’imponente progetto “Io ti amo Alessandro Antonelli” dedicato alla figura del grande architetto novarese, autore della Cupola di San Gaudenzio, della Mole di Torino di Casa Bossi stessa e di un altro centinaio di progetti, 67 dei quali solo in provincia di Novara.
Una giornata con un forte valore simbolico perchè sarà l’ultima uscita pubblica del Comitato d’Amore a casa Bossi che per dodici anni ne ha fatto un centro di aggregazione culturale coinvolgendo e ospitando la maggior parte delle realtà del territorio. Dal 1 ottobre, infatti, le chiavi saranno consegnate alla società Ream di Torino a cui il comune di Novara, proprietario dell’immobile, ha affidato i lavori di restauro.
Tutto il patrimonio culturale non andrà, però, perduto, anzi: sempre nella serata è in programma un passaggio di consegne tra il Comitato e l’Ordine degli architetti PPC Novara Vco che avrà il compito di conservare l’eredità e gestire gli spazi al piano terra di Casa Bossi destinati alle attività artistico culturali una volta terminati i lavori di ristrutturazione.
Gli eventi avranno inizio al mattino: dalle 10 alle 13 è in programma il LabAnt “Novara città futura” promosso dall’Ordine degli architetti con Maurizio Carta, professore dell’università di Palermo; nel pomeriggio dalle 15 alle 17 tavoli di confronto sui laboratori antonelliani.
Alle 17.30 è in programma l’inaugurazione della mostra di “Wood Arc” di Raffaele Salvoldi: opere monumentali uniche al mondo (in foto) realizzate con Migliaia di mattoncini di legno tenuti insieme dalla gravità, nessun collante o nessun incastro.
«Il processo artistico è una continua indagine sul concetto di equilibrio e distribuzione dei pesi, per questo motivo ogni opera viene realizzata sul posto, prima e durante l’apertura al pubblico, infatti nei giorni successivi i visitatori potranno osservare l’artista al lavoro e potranno, a loro volta, cimentarsi nella costruzione, grazie al “Laboratorio Antonelliano” – spiega l’autore -. È molto importante per me essere sempre presente durante le mostre, perchè a tutti gli effetti sono un momento di condivisione della mia ricerca, mi piace vedere come molti visitatori tornano nell’arco del tempo o si sintonizzano sui canali social durante le dirette per vedere a che punto sono le opere. Ancor di più mi piace vedere le loro espressioni quando a fine esibizioni vengono autorizzati a demolire le opere».
La mostra rimarrà aperta fino al 30 settembre, tutti i giorni dalle 17.00 alle 21.30. Per chi non potesse visitarla in presenza, potrà ammirarla attraverso i canali social di Wood Arc (Facebook e Instagram) e vedere l’artista all’opera per 3 ore al giorno. Il 30 settembre alle 19.00 sarà trasmesso in diretta sui social l’abbattimento delle opere.
L’evento clou inizierà alle alle 18 con il convegno: dopo l’introduzione da parte del presidente del Comitato d’Amore, Roberto Tognetti, e della presidente dell’Ordine dei architetti, Lucia Ferraris, parleranno: Piero Poggia, presidente della “Scuola sera di disegno Alessandro Antonelli” di Maggiora; Simona Elmo e Annalisa Gramigna, di Ifel Fondazione Anci sul tema sul “Ruolo del patrimonio pubblico nei processi di recupero e valorizzazione sostenibile di beni comuni”. Toccherà poi a Riccardo Caldura, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, già direttore artistico di Casa Bossi, con un intervento sul tema “L’esplorazione del contemporaneo attraverso l’eredità artistica di Antonelli”.
Il convegno è inserito all’interno della “Carovana dei beni comuni” promossa da Communia, l’iniziativa che “Rete Communia – fondazione di partecipazione” sta promuovendo in tutte le regioni italiane per far conoscere i possibili modelli di economia civile basati sullo sviluppo e la valorizzazione dei beni comuni. Per Communia ci saranno la vicepresidente Irene Buttà e il consigliere Andrea Rapaccini che parleranno del sistema culturale antonelliano.
Conclusione di serata alle 21 con il concerto omaggio a Fabrizio De Andrè “Anime salve” dell’Accademia dei folli, inserito nel cartellone di “Le Notti di Cabiria” (ingresso 10 euro).