A messa si può andare ma rispettando le distanze

Questa domenica e la prossima a messa si potrà andare, ma i parroci dovranno «garantire un accesso contingentato tale da determinare una distanza di almeno 1 metro tra i fedeli presenti all’interno dello stesso luogo di culto». Questa la disposizione emanata oggi dalla Conferenza episcopale piemontese e, dunque, valida anche per la diocesi novarese con durata fino al 15 marzo.

Oltre che per le celebrazioni liturgiche medesime disposizioni, che invitano a rispettare «le precauzioni già indicate in precedenza e cioè che siano evitati gli assembramenti», sono valide anche per gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo di Quaresima.

 

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Restano invece sospese tutte le altre «attività formative e pastorali diocesane, zonali e parrocchiali, in modo particolare quelle concernenti minori».

Una nota della Cei, la Conferenza episcopale italiana, aggiunge anche l’“espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”, citando il relativo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ieri.

La Cei assicura anche « la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica».

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Antonio Maio

Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.

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Questa domenica e la prossima a messa si potrà andare, ma i parroci dovranno «garantire un accesso contingentato tale da determinare una distanza di almeno 1 metro tra i fedeli presenti all’interno dello stesso luogo di culto». Questa la disposizione emanata oggi dalla Conferenza episcopale piemontese e, dunque, valida anche per la diocesi novarese con durata fino al 15 marzo. Oltre che per le celebrazioni liturgiche medesime disposizioni, che invitano a rispettare «le precauzioni già indicate in precedenza e cioè che siano evitati gli assembramenti», sono valide anche per gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo di Quaresima.   [the_ad id="62649"]   Restano invece sospese tutte le altre «attività formative e pastorali diocesane, zonali e parrocchiali, in modo particolare quelle concernenti minori». Una nota della Cei, la Conferenza episcopale italiana, aggiunge anche l’“espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”, citando il relativo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ieri. La Cei assicura anche « la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica».

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Nato a Lecco il 26 febbraio 1957, vive a Novara dal 1966. Giornalista dal 1986 ha svolto la professione quasi esclusivamente ai settimanali della Diocesi di Novara fino a diventarne direttore.