«A Novara 980 famiglie in graduatoria attendono una casa». L’allarme di Sunia Cgil

Tour dei quartieri per incontrare i cittadini. La segretaria Macrì: «Servono risposte immediate, si rischia il collasso sociale»

«A Novara ci sono 980 nuclei famigliari in graduatoria che attendono l’assegnazione di una casa e le domande sono triplicate dall’ultimo bando. Serve un’azione urgente per evitare il collasso sociale». Lo afferma Domenica Macrì, segretaria di Sunia Cgil Piemonte Nord Est, il sindacato degli inquilini privati e degli assegnatari di edilizia pubblica, che insieme ai colleghi ha incontrato alcuni cittadini, a cominciare dal quartiere di Sant’Agabio.

«Già durante il primo incontro di sabato abbiamo raccolto il malcontento di molte famiglie che si sentono abbandonate a loro stesse. – racconta la segretaria -. In città ci sono 2500 alloggi e circa un centinaio sono vuoti perchè inagibili: molte persone in lista si sono rese disponibili a sistemarle con risorse proprie oltre che con il contributo pubblico. Una proposta che abbiamo fatto durante l’ultimo tavolo in Prefettura a cui era presente anche l’amministrazione comunale. Tutti si sono resi disponibili, ma a oggi non è pervenuta alcuna risposta concreta, solo dichiarazioni retoriche».

«Non più tardi di un mese fa abbiamo incontrato singolarmente anche l’assessore comunale alle Politiche sociali, Teresa Armienti, manifestando la nostra preoccupazione e avanzando proposte strutturali a sostegno di una strategia politica a favore delle fasce più deboli – prosegue Macrì -. Anche lei è stata molto gentile, ma ci ha chiesto un attimo di tempo per valutare la situazione, essendosi insediata da poco. Il problema è che servono risposte immediate o molte famiglie si troveranno sulla strada. Anche gli abusivi non possono essere ignorati: il Comune deve rendersi conto che una soluzione va trovata».

Il sindacato ha incontrato a Torino anche l’assessore regionale, Chiara Caucino: «Abbiamo portato proposte di modifica alla legge regionale che ormai è anacronistica: va riscritta tenendo conto delle attuali condizioni sociali» aggiunge Macrì.

Il prossimo incontro è previsto per il 21 luglio sempre nell’area mercato di Sant’Agabio dove è in programma un’assemblea con le famiglie assegnatarie.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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«Già durante il primo incontro di sabato abbiamo raccolto il malcontento di molte famiglie che si sentono abbandonate a loro stesse. - racconta la segretaria -. In città ci sono 2500 alloggi e circa un centinaio sono vuoti perchè inagibili: molte persone in lista si sono rese disponibili a sistemarle con risorse proprie oltre che con il contributo pubblico. Una proposta che abbiamo fatto durante l'ultimo tavolo in Prefettura a cui era presente anche l'amministrazione comunale. Tutti si sono resi disponibili, ma a oggi non è pervenuta alcuna risposta concreta, solo dichiarazioni retoriche».

«Non più tardi di un mese fa abbiamo incontrato singolarmente anche l'assessore comunale alle Politiche sociali, Teresa Armienti, manifestando la nostra preoccupazione e avanzando proposte strutturali a sostegno di una strategia politica a favore delle fasce più deboli - prosegue Macrì -. Anche lei è stata molto gentile, ma ci ha chiesto un attimo di tempo per valutare la situazione, essendosi insediata da poco. Il problema è che servono risposte immediate o molte famiglie si troveranno sulla strada. Anche gli abusivi non possono essere ignorati: il Comune deve rendersi conto che una soluzione va trovata».

Il sindacato ha incontrato a Torino anche l'assessore regionale, Chiara Caucino: «Abbiamo portato proposte di modifica alla legge regionale che ormai è anacronistica: va riscritta tenendo conto delle attuali condizioni sociali» aggiunge Macrì.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore