A Novara il primo giorno della scuola ucraina: «Insegniamo lingua, cultura e letteratura»

Primo giorno questa mattina, 16 settembre, per la nuova scuola ucraina avviata dalla parrocchia della Madonna del Carmine, punto di riferimento della comunità. In aula sedici piccoli alunni, da 6 a 8 anni, negli spazi di corso Italia 48 (ex sede del quartiere Centro) concessi dal Comune.

«La scuola è attiva tutti i sabati mattina dalle 10 alle 13 – spiega Marjana, mediatrice culturale e docente insieme a Yurii e Iryna -. Le lezioni sono di lingua ucraina, letteratura, catechismo e tutto quello che riguarda la cultura del nostro Paese di origine. Tutti e tre abbiamo un diploma da insegnante e ci siamo divisi le materie. Dopo una riunione con i genitori, abbiamo deciso di iniziare con i bambini più piccoli e se le lezioni si avvieranno bene, apriremo i corsi anche per quelli più grandi: alcuni sono arrivati dopo la guerra, altri sono nati qui ma parlano poco italiano».

Questa mattina al suono della “prima campanella” c’erano anche i genitori oltre a padre Yuriy Ivanyuta, parroco della chiesa del Carmine, da sempre in prima fila per la comunità ucraina, e Paolo Cortese, in veste di coordinatore dell’accoglienza dei profughi.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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A Novara il primo giorno della scuola ucraina: «Insegniamo lingua, cultura e letteratura»

Primo giorno questa mattina, 16 settembre, per la nuova scuola ucraina avviata dalla parrocchia della Madonna del Carmine, punto di riferimento della comunità. In aula sedici piccoli alunni, da 6 a 8 anni, negli spazi di corso Italia 48 (ex sede del quartiere Centro) concessi dal Comune.

«La scuola è attiva tutti i sabati mattina dalle 10 alle 13 – spiega Marjana, mediatrice culturale e docente insieme a Yurii e Iryna -. Le lezioni sono di lingua ucraina, letteratura, catechismo e tutto quello che riguarda la cultura del nostro Paese di origine. Tutti e tre abbiamo un diploma da insegnante e ci siamo divisi le materie. Dopo una riunione con i genitori, abbiamo deciso di iniziare con i bambini più piccoli e se le lezioni si avvieranno bene, apriremo i corsi anche per quelli più grandi: alcuni sono arrivati dopo la guerra, altri sono nati qui ma parlano poco italiano».

Questa mattina al suono della “prima campanella” c’erano anche i genitori oltre a padre Yuriy Ivanyuta, parroco della chiesa del Carmine, da sempre in prima fila per la comunità ucraina, e Paolo Cortese, in veste di coordinatore dell’accoglienza dei profughi.

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