A Novara il sottosegretario Molteni parla di sicurezza e immigrazione: «Al lavoro per potenziare la Polizia locale»

Il vice ministro all'Interno ha incontrato in Prefettura i vertici delle istituzioni

Giornata quasi tutta novarese per il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, che in mattinata ha partecipato a un incontro in Prefettura con i vertici delle istituzioni e delle forze dell’ordine locali per fare il punto della situazione sul nostro territorio e annunciare i provvedimenti assunti dal Governo attraverso il Viminale.

«Un incontro proficuo – ha poi detto durante il successivo incontro con i giornalisti –. A Novara e nella sua provincia credo sia stato fatto un lavoro importante sul tema della sicurezza. E’ un dovere da parte del Ministero dimostrare attenzione e sensibilità per le grandi città metropolitane ma anche per le aree di medie dimensioni».

Tanti gli spunti emersi: «Dove esiste una forte aspettativa da parte dei cittadini occorre mantenere una risposta da parte delle istituzioni. L’attività di controllo è aumentata in maniera considerevole, così come il contrasto ai vari fenomeni di criminalità e gli arresti». Parlando in ambito locale, Molteni si è soffermato sulla situazione della stazione ferroviaria, «che hanno visto controlli straordinari delle interforze proprio per riportare alla normalità delle situazioni di risse e aggressioni. Il tema del piccolo spaccio nelle zone boschive della provincia vede un’intensa attività soprattutto dell’Arma dei Carabinieri, che ha ottenuto ottimi risultati nel Comasco. Contiamo ora di ripetere questo servizio in altre realtà del Nord Italia».

Capitolo potenziamento degli organici: «Siamo al lavoro per rafforzarli. Nell’ultima legge di Bilancio il governo ha stanziato 100 milioni all’anno per un decennio. Usciamo da una stagione complicata, dove sulle forze di Polizia si è fatta “macelleria sociale”, con tagli lineari che hanno indebolito il comparto sicurezza, ma l’attuale governo sta cercando di invertire il trend, con la copertura degli organici, perché da oggi al 2030 solo la Polizia di Stato registrerà qualcosa come 40 mila pensionamenti. Ci sarà dunque una risposta straordinaria da parte dello Stato per alzare la risposta di sicurezza sul territorio».

Un altro strumento è quello della videosorveglianza, «deterrente da un lato ma indispensabile per lo svolgimento delle attività info investigative. Con l’ultimo bando ministeriale dodici progetti novaresi sono stati finanziati per un importo di 350 mila euro, così come altri 7 milioni arriveranno ai Comuni della vostra provincia per la messa in sicurezza degli immobili. Siamo, inoltre al lavoro, in base a una particolare richiesta da parte del sindaco del capoluogo Alessandro Canelli e del presidente della Provincia Federico Binatti sulla riforma della Polizia locale, che deve essere sempre più una polizia di prossimità, più performante ed efficacia. Quella locale non è una polizia di serie B, ma dovrà essere sempre più indispensabile per svolgere attività di controllo come strumento complementare e sussidiario alle forze “nazionali”».

Affrontati anche diversi aspetti legati alla “movida”: «Fortunatamente non esiste un fenomeno strutturato di cosiddette “baby gang”, ma quello della devianza giovanile è un tema che deve essere affrontato con strumenti sociali, non solo repressivi e sanzionatori». Ultimo, ma non certo meno importante, il tema dell’immigrazione. Argomento dai numeri complessi, visto l’aumento degli sbarchi, derivati dalla profonda instabilità della situazione nel Mediterraneo, in particolare della Tunisia: «Il governo è direttamente impegnato nel Paese nordafricano insieme alle istituzioni europee per sottoscrivere accordi di sviluppo e sostegno. Rispetto al passato l’Europa sta dimostrando maggiore sensibilità di fronte a questo problema. Se vogliano avere meno arrivi dobbiamo avere meno partenze e di conseguenza si avranno anche meno morti in mare». Se l’immigrazione non sarà affrontata alla fonte sarà molto più difficile gestire l’accoglienza sul territorio, «che dove essere ordinata, equilibrata, pianificata, programmata». Il primo cittadino di Novara ha nuovamente sollecitato il Ministero sul fronte dei minori non accompagnati e da questo punto di vista, per Molteni, il Viminale ha messo in campo una capacità di gestione non solo economica per aiutare gli aventi diritto».

Tornando alla riforma della Polizia locale, il sottosegretario ha annunciato, oltre a una disponibilità iniziale di 20 milioni, la presentazione da parte del Governo di un disegno di legge delega: «In futuro mi immagino una Polizia locale idonea alle sfide che i decreti sicurezza le hanno attribuito. Io sostengo da sempre il concetto di sicurezza integrata, partecipata e condivisa. Lo Stato deve fare quanto di sua competenza, ma per questo lavoro diventa sempre più indispensabile la collaborazione con i corpi locali, Una partita importante che dobbiamo giocare con la collaborazione di Anci».

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«Un incontro proficuo – ha poi detto durante il successivo incontro con i giornalisti –. A Novara e nella sua provincia credo sia stato fatto un lavoro importante sul tema della sicurezza. E' un dovere da parte del Ministero dimostrare attenzione e sensibilità per le grandi città metropolitane ma anche per le aree di medie dimensioni».

Tanti gli spunti emersi: «Dove esiste una forte aspettativa da parte dei cittadini occorre mantenere una risposta da parte delle istituzioni. L'attività di controllo è aumentata in maniera considerevole, così come il contrasto ai vari fenomeni di criminalità e gli arresti». Parlando in ambito locale, Molteni si è soffermato sulla situazione della stazione ferroviaria, «che hanno visto controlli straordinari delle interforze proprio per riportare alla normalità delle situazioni di risse e aggressioni. Il tema del piccolo spaccio nelle zone boschive della provincia vede un'intensa attività soprattutto dell'Arma dei Carabinieri, che ha ottenuto ottimi risultati nel Comasco. Contiamo ora di ripetere questo servizio in altre realtà del Nord Italia».

Capitolo potenziamento degli organici: «Siamo al lavoro per rafforzarli. Nell'ultima legge di Bilancio il governo ha stanziato 100 milioni all'anno per un decennio. Usciamo da una stagione complicata, dove sulle forze di Polizia si è fatta “macelleria sociale”, con tagli lineari che hanno indebolito il comparto sicurezza, ma l'attuale governo sta cercando di invertire il trend, con la copertura degli organici, perché da oggi al 2030 solo la Polizia di Stato registrerà qualcosa come 40 mila pensionamenti. Ci sarà dunque una risposta straordinaria da parte dello Stato per alzare la risposta di sicurezza sul territorio».

Un altro strumento è quello della videosorveglianza, «deterrente da un lato ma indispensabile per lo svolgimento delle attività info investigative. Con l'ultimo bando ministeriale dodici progetti novaresi sono stati finanziati per un importo di 350 mila euro, così come altri 7 milioni arriveranno ai Comuni della vostra provincia per la messa in sicurezza degli immobili. Siamo, inoltre al lavoro, in base a una particolare richiesta da parte del sindaco del capoluogo Alessandro Canelli e del presidente della Provincia Federico Binatti sulla riforma della Polizia locale, che deve essere sempre più una polizia di prossimità, più performante ed efficacia. Quella locale non è una polizia di serie B, ma dovrà essere sempre più indispensabile per svolgere attività di controllo come strumento complementare e sussidiario alle forze “nazionali”».

Affrontati anche diversi aspetti legati alla “movida”: «Fortunatamente non esiste un fenomeno strutturato di cosiddette “baby gang”, ma quello della devianza giovanile è un tema che deve essere affrontato con strumenti sociali, non solo repressivi e sanzionatori». Ultimo, ma non certo meno importante, il tema dell'immigrazione. Argomento dai numeri complessi, visto l'aumento degli sbarchi, derivati dalla profonda instabilità della situazione nel Mediterraneo, in particolare della Tunisia: «Il governo è direttamente impegnato nel Paese nordafricano insieme alle istituzioni europee per sottoscrivere accordi di sviluppo e sostegno. Rispetto al passato l'Europa sta dimostrando maggiore sensibilità di fronte a questo problema. Se vogliano avere meno arrivi dobbiamo avere meno partenze e di conseguenza si avranno anche meno morti in mare». Se l'immigrazione non sarà affrontata alla fonte sarà molto più difficile gestire l'accoglienza sul territorio, «che dove essere ordinata, equilibrata, pianificata, programmata». Il primo cittadino di Novara ha nuovamente sollecitato il Ministero sul fronte dei minori non accompagnati e da questo punto di vista, per Molteni, il Viminale ha messo in campo una capacità di gestione non solo economica per aiutare gli aventi diritto».

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