Qualcuno l’ha utilizzato come battuta, ma sulle “disgrazie” viabilistiche della città nelle fila della minoranza si stanno effettuando delle vere e proprie prove tecniche di “campo largo”. Non si potrebbe spiegare diversamente, dal punto di vista politico, il fatto che in una conferenza stampa si siano seduti allo stesso tavolo Pd, Movimento 5 Stelle, Baroni con la sua lista civica “Insieme per Novara” (il diretto interessato, impossibilitato a intervenire, aveva preventivamente dato la sua adesione), più Italia Viva, rappresentata dal suo segretario cittadino Giovanni Agnesina, e Azione, il cui leader locale, Sergio De Stasio, non era presente unicamente per impegni di lavoro.
Un vero e proprio inedito, ha subito spiegato il capogruppo dei dem a Palazzo Cabrino Nicola Fonzo, «perché le forze di opposizione all’amministrazione Canelli, presenti e non in consiglio comunale, hanno deciso di promuovere congiuntamente questa iniziativa». Tema dell’incontro la situazione del ponte sul Terdoppio e del cavalcavia XXV Aprile. Come si ricorderà nel luglio del 2022 il passaggio sul primo venne limitato al transito a senso unico, con il posizionamento di un semaforo a distanza di due mesi. La discussione si riaprì dopo il crollo del parapetto del XXV Aprile, con le minoranze più volte impegnate a sostenere che fosse meglio intervenire prima sul ponte del Terdoppio, «non soggetto a un sequestro giudiziario. Per il cavalcavia superiamo l’anno di interruzione con il rischio, poi concretizzatosi, di una contemporanea chiusura di entrambi. Una cosa che purtroppo chiunque avrebbe potuto facilmente prevedere. Lunedì il sindaco ha disposto con un’ordinanza la chiusura del ponte perché ormai i livelli di allerta erano stati superati ma, dopo che il cantiere del XXV Aprile, con la riapertura a senso unico verso la città, vengono calcolati ancora due mesi per la sua chiusura. Infine la scelta di una riapertura totale del cavalcavia, con un’impennata della circolazione e anche due incidenti sulla statale per Trecate».
Fonzo ha rincarato decisamente la dose: «Siamo nelle mani di una banda di sprovveduti, di gente che non è in grado di organizzare lavori pubblici nella città. Ma la cosa grave è che in una situazione del genere era quella di evitare che la gente arrivasse in prossimità del ponte sul Terdoppio per scoprire che fosse chiuso. Occorreva prevedere immediatamente una viabilità alternativa. E quando dico questo non intendo un comunicato o una diretta Facebook del sindaco, ma piuttosto la creazione di un’apposita segnaletica chiara ed evidente».
Fra quelle adottate, sempre secondo Fonzo, «lasciano molto a desiderare, perché veniva indicata la possibilità della tangenziale, cosa che avrebbe peggiorato la già precaria situazione originata da un restringimento della carreggiata in galleria. Un “collo di bottiglia” che nelle ora di punta rende pesante la circolazione, anche perché i lavori erano stati sospesi per diverse settimane». Riassumendo, «i novaresi hanno tutto il diritto di essere arrabbiati e di prendersela con l’assessore Zoccali e dell’intera giunta di programmare le opere pubbliche. Di fronte a questo scenario credo che chiedere le dimissioni di Zoccali sia un eufemismo».
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle Mario Iacopino ha parlato «di una gestione imbarazzante da parte dell’amministrazione nell’ultimo anno e mezzo. E’ venuta meno una programmazione della viabilità, senza alcun incentivo alla mobilità sostenibile, con l’aumento anzi di traffico nella città, Le prospettive non sono buone, perché i lavori previsti anche a Porta Milano, sul punte lungo l’Agogna e sul cavalcavia di San Martino non faranno che peggiorare ulteriormente la situazione». Proposte? «Le abbiamo già presentate. Lavori anche notturni e la possibilità di utilizzare gratuitamente i pullman per i pendolari, per stimolare la cittadinanza a utilizzare mezzi alternativi all’auto. Anche noi chiediamo meno dirette social e più manutenzione». Il collega “pentastellato” Francesco Renna ha evidenziato le problematiche innescate dalla difficoltà di poter raggiungere l’ospedale anche per un’ambulanza, mentre Giovanni Agnesina (Italia Viva): «Per chi come me è fuori dal Consiglio comunale da ormai quasi dieci anni si percepisce l’assenza di programmazione. Purtroppo molte risorse sono state destinate in altri settori sperando che non succedesse quello che poi è successo, Un fatto rappresenta un indizio, due gravi indizi, tre o quattro indici sono una una prova certa», suggerendo poi la convocazione di una «Commissione consiliare di verifica su altre situazioni che magari sono state magari tralasciate. Poco serve prendersela con l’assessore come singolo, ma sono scelte politiche dell’intera giunta ad essere gravi».
La proposta di percorsi alternativi è stata ricordata anche da Cinzia Siplinga (Pd), che ha aggiunto come «da parte dell’amministrazione si pensi unicamente a un “piano A” e mai a uno “B”, quando le cose non vanno in ordine. Neppure una serie di eventi negativi sono riusciti a far combiare idea alla maggioranza».