Una discussione continuamente interrotta dal brusio dell’aula e dal risuonare della campanella del presidente del consiglio Edoardo Brustia, quella che si è svolta questa mattina, 18 dicembre – e che è ancora in corso – a Novara sull’approvazione del bilancio presentato, tra i complimenti di tutti i presenti, dall’assessora Silvana Moscatelli che ha descritto, come sempre, a memoria tutti i capitoli di un bilancio di previsione complessivo di 340 milioni e 485 mila euro descritto dalla stessa Moscatelli come «prudente, severo ma equilibrato nonostante i tagli imposti ai comuni dal governo di Roma».
In base a quanto ha riportato Moscatelli «i costi che incidono maggiormente riguardano i rinnovi dei contratti dei dipendenti pubblici e il rinnovo dei contratti delle cooperative che forniscono in maniera sussidiaria i servizi» aggiungendo che «nel corso di questi anni per alcuni settori la spesa è esplosa tanto da raddoppiarsi come successo per i minori in comunità e per l’assistenza scolastica che ha visto la spesa raddoppiare in tre anni perché sono aumentate le esigenze e l’amministrazione non vuole indietreggiare sui servizi soprattutto verso il settore più fragile di chi vive nella nostra comunità».
Sul punto sono state critiche le minoranze, a partire dall’intervento della consigliera del Pd Cinzia Spilinga che ha provocato la maggioranza: «Potremmo dire che il bilancio è perfetto, ma invece ci sono delle cose che non ci tornano. Non è solo un tema di stanziamenti, ma di visione. Per esempio nelle pari opportunità c’è sostegno alle donne vittime di violenza, ma non c’è investimento in denaro sugli altri temi come gli asili nido che, se funzionano meglio, permettono alle donne di poter coniugare meglio il rapporto vita-lavoro».
Anche Francesco Renna (M5s) si è detto insoddisfatto di un bilancio che «non è stato coraggioso, soprattutto sulla questione del verde e della sicurezza urbana che sono insufficienti nella nostra città» così come il capogruppo Mario Iacopino che ha parlato della mancata attenzione verso i bandi europei e di un bilancio scritto «con la politica del selfie, concentrandosi su se stessi e non guardando ciò che ci sta intorno».
Rossano Pirovano (Pd) ha attaccato invece «il silenzio della maggioranza sui tagli del governo Meloni ai comuni» aggiungendo che «è evidente come la squadra di Canelli lavori in maniera non coesa, come abbiamo visto in occasione della discussione sulla tensostruttura di via Magalotti». Anche Milù Allegra ha attaccato la giunta e gli assessori «che spesso si presentano in commissione impreparati e dimostrando superficialità nella presentazione dei loro progetti, tanto che come nel caso di via Magalotti a correggere il tiro è il sindaco mentre gli assessori sono a Bruxelles».
Sulla stessa linea il capogruppo del Pd Nicola Fonzo che si è detto «indignato per l’aumento dello stipendio dei ministri mentre il governo taglia i fondi ai comuni. Abbiamo bisogno di educatori e di vigili, non abbiamo bisogno di rimborsi spese ai ministri» ha aggiunto prima di attaccare la maggioranza che si dimostra litigiosa. Per questo ha aggiunto Fonzo «potete passare i prossimi due anni a litigare oppure potete mettervi in ascolto, anche delle minoranze, come è accaduto oggi perché quello che decideremo oggi influenzerà il lavoro della prossima amministrazione. Usiamo bene i 30 mesi che ci separano dalle elezioni per fare in modo che il sindaco che arriverà dopo possa lavorare».
E infatti, non sono mancate le bordate all’interno della maggioranza. La prima durante l’intervento della consigliera Tiziana Napoli con il borbottio di alcuni consiglieri di Fdi che commentavano l’intervento fatto «come se fosse un assessore di Forza Novara» e la seconda con l’intervento del consigliere di Fdi Mauro Gigantino che ha ringraziato le minoranze «per aver focalizzato l’attenzione su un altro assessorato che non è di Fratelli d’Italia, perché nell’ultimo consiglio comunale mi sembrava che il bersaglio fosse unico, tutto rivolto alla cavalleria pesante e non ai piccoli drappelli» riferendosi all’ultima seduta in cui gli attacchi delle minoranze erano rivolti al vicesindaco Ivan de Grandis e Giulia Negri, entrambi assessori in quota Fdi.
Dopo la sospensione della seduta e la convocazione della conferenza dei capigruppo per discutere sull’intervento dell’assessore De Grandis – poi negato in quanto non previsto dal Regolamento e demandato a futura commissione – è stato il sindaco Alessandro Canelli a intervenire per «correggere alcune argomentazioni che non ritengo perfettamente esatte». Sui tagli del governo ai comuni, Canelli ha tenuto a precisare che quello previsto dal governo è un accantonamento e non un taglio e ha annunciato l’abrogazione della norma sul blocco del turnover al 75% permettendo al Comune di assumere, a differenza di altri settori.
Canelli ha precisato anche che nel bilancio manca la quota statale del fondo minori perché non ancora definite le quote di ripartizione tra i comuni. Canelli ha concluso accogliendo «l’invito di Fonzo di confrontarci su temi di interesse strategico del nostro territorio come il piano regolatore, i giovani, la Città della Salute, l’università, ma invitando le minoranze a essere meno parziali e a cogliere anche ciò che di buono c’è in un bilancio tenuto in piedi senza avere sostanzialmente alcuna leva fiscale disponibile perché non possiamo alzare l’Imu, non possiamo alzare l’addizionale comunale Irpef, abbiamo scarsi margini di manovra su tutta una serie di altre imposte e canoni, ma abbiamo le tariffe degli asili nido che sono le più basse tra i comuni capoluogo e abbiamo tariffe sui servizi tra le più basse in assoluto in Piemonte, quindi vuol dire che facciamo pagare meno rispetto agli altri dei servizi che comunque sia hanno livelli di qualitativi di assoluto valore» in un contesto in cui ha affermato Canelli «si moltiplicano le procedure, si moltiplicano i progetti, si moltiplica l’attenzione ma c’è il 30% in meno di personale che sta facendo i salti mortali per stare dietro a tutto quello che dobbiamo portare avanti».