La prova «è evidente» e quindi la procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato per la violenta aggressione avvenuta la mattina del 2 maggio ai danni di ottantacinquenne novarese: l’uomo, dopo aver prelevato alle Poste della stazione oltre 1.000 euro di pensione, era stato avvicinato da due finti venditori ambulanti di frutta, spinto a terra e derubato. Era stato ricoverato in ospedale da dove era stato dimesso con 30 giorni di prognosi.
Ora il pm ha scelto la procedura breve, senza passaggio dall’udienza preliminare, per i presunti responsabili, due campani residenti a Milano, padre e figlio di 50 e 23 anni identificati dai carabinieri al termine di un’indagine lampo. Compariranno in tribunale il 23 settembre, anche se possono fare richiesta di rito abbreviato e quindi la data potrebbe cambiare. Vengono loro contestati i reati di lesioni personali e rapina, aggravata dall’aver preso di mira un ultrasessantacinquenne, dall’aver approfittato di circostanze di tempo, luogo e persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la difesa, e di aver commesso il fatto nei confronti di una persona che aveva appena usufruito dei servizi postali.
Il pensionato, così come è stato ricostruito al termine delle indagini, era stato avvicinato intorno alle 11 nel tratto di strada che costeggia il teatro Faraggiana: uno dei due ambulanti, identificato poi nel più anziano, aveva fatto finta di essere una vecchia conoscenza e, dopo averlo mandato in confusione, gli aveva proposto della frutta a prezzi stracciati. Mentre l’anziana vittima apriva il portafoglio, l’altro ne ha approfittato per strapparglielo di mano e spintonarlo a terra con violenza. Poi era salito sul furgoncino guidato dal figlio e se l’erano data a gambe.