A Verbania esonda il lago. Il sindaco: «Serve l’aiuto del presidente Cirio»

A Verbania esonda il lago. Il sindaco: «Serve l’aiuto del presidente Cirio». Dopo il terribile nubifragio di venerdì 2 ottobre, tra i vari aspetti è emersa ancora una volta la problematica dei livelli del lago Maggiore che è salito di 2 metri e 31 centimetri in quattro giorni: dai 193 metri delle 8 di venerdì ai 195 metri delle 7 di oggi, lunedì 5 ottobre.

Se venerdì scorso il livello del lago fosse stato a 194,50 metri (1,50 in più sullo zero idrometrico) come più parti chiedono – dichiara il sindaco, Silvia Marchionini – oggi avremmo avuto il lago più alto di ben un metro e 14 centimetri rispetto all’esondazione attuale, con la conseguenza che le località rivierasche in Italia e Svizzera sarebbero invase dall’acqua, a partire dalle abitazioni e dalle attività commerciali affacciate sul lago, con ulteriori danni per decine di milioni di euro.
Questi sono i dati. Per questo chiediamo aiuto al presidente della Regione Alberto Cirio (scriverò in queste ore una missiva ufficiale a lui diretta) affinché intervenga per evitare che l’Autorità di Bacino del Po di cui fa parte (l’ente preposto a decidere in tal senso) prosegua nell’idea di alzare a 1,50 m. il livello del lago rispetto allo zero idrometrico».

 

 

«Oltre alle valutazioni in chiave turistica che abbiamo più volte sottolineato – prosegue il sindaco – queste ore ci segnalano drammaticamente come questa vicenda non debba portare a scelte sbagliate in futuro. Bisogna ragionare di più perché la prevenzione dalle esondazioni deve avere preminenza rispetto alla necessità di immagazzinare acqua nel lago (da sfruttare nell’agricoltura della pianura piemontese e lombarda in caso di persistenti siccità). Per quanto riguarda la sicurezza contro le piene, gli eventi autunnali come questo, ci ricordano che la problematica è concreta e i danni possono essere notevoli. Segnalo anche la necessità di dotarsi di più moderne apparecchiature di lettura dei dati in tempo reale per poter prendere il più velocemente possibili decisioni in merito, a partire dal supporto dei radar meteorologici (quelli svizzeri hanno visto il verificarsi di tutte le loro previsioni oltre a vedere in tempo reale quanto stava piovendo e dove)».

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A Verbania esonda il lago. Il sindaco: «Serve l’aiuto del presidente Cirio»

A Verbania esonda il lago. Il sindaco: «Serve l’aiuto del presidente Cirio». Dopo il terribile nubifragio di venerdì 2 ottobre, tra i vari aspetti è emersa ancora una volta la problematica dei livelli del lago Maggiore che è salito di 2 metri e 31 centimetri in quattro giorni: dai 193 metri delle 8 di venerdì ai 195 metri delle 7 di oggi, lunedì 5 ottobre.

Se venerdì scorso il livello del lago fosse stato a 194,50 metri (1,50 in più sullo zero idrometrico) come più parti chiedono – dichiara il sindaco, Silvia Marchionini – oggi avremmo avuto il lago più alto di ben un metro e 14 centimetri rispetto all’esondazione attuale, con la conseguenza che le località rivierasche in Italia e Svizzera sarebbero invase dall’acqua, a partire dalle abitazioni e dalle attività commerciali affacciate sul lago, con ulteriori danni per decine di milioni di euro.
Questi sono i dati. Per questo chiediamo aiuto al presidente della Regione Alberto Cirio (scriverò in queste ore una missiva ufficiale a lui diretta) affinché intervenga per evitare che l’Autorità di Bacino del Po di cui fa parte (l’ente preposto a decidere in tal senso) prosegua nell’idea di alzare a 1,50 m. il livello del lago rispetto allo zero idrometrico».

 

 

«Oltre alle valutazioni in chiave turistica che abbiamo più volte sottolineato – prosegue il sindaco – queste ore ci segnalano drammaticamente come questa vicenda non debba portare a scelte sbagliate in futuro. Bisogna ragionare di più perché la prevenzione dalle esondazioni deve avere preminenza rispetto alla necessità di immagazzinare acqua nel lago (da sfruttare nell’agricoltura della pianura piemontese e lombarda in caso di persistenti siccità). Per quanto riguarda la sicurezza contro le piene, gli eventi autunnali come questo, ci ricordano che la problematica è concreta e i danni possono essere notevoli. Segnalo anche la necessità di dotarsi di più moderne apparecchiature di lettura dei dati in tempo reale per poter prendere il più velocemente possibili decisioni in merito, a partire dal supporto dei radar meteorologici (quelli svizzeri hanno visto il verificarsi di tutte le loro previsioni oltre a vedere in tempo reale quanto stava piovendo e dove)».

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