Accusato di violenza, assolto novantenne

tribunale il caldo

E’ finito in un’aula del tribunale alla veneranda età di 89 anni per rispondere dell’accusa di violenza sessuale. A denunciarlo, qualche anno fa, era stata una donna, all’epoca dei fatti 55enne, che per un certo periodo di tempo aveva lavorato in un ufficio del quale l’anziano era titolare.

 

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Ascoltata, aveva raccontato davanti al giudice una serie di comportamenti e atteggiamenti che l’uomo avrebbe tenuto quando si trovavano da soli in ufficio. «Continuava a chiedermi di uscire a cena, io avevo bisogno di lavorare e cercavo di sviare il discorso. Quando mi chiamava in ufficio voleva sempre che chiudessi la porta».

«Già al momento del colloquio – aveva sottolineato – aveva fatto qualche apprezzamento e aveva un atteggiamento un po’ sfrontato. Gli ho sempre detto di tenere le mani a posto».

Ma la donna, che non si è costituita parte civile nel processo, aveva riferito non solo di apprezzamenti, ma anche di tentativi di allungare le mani sostenendo che questi atteggiamenti li aveva anche con altre colleghe, una in particolare che, poi, ascoltata nel processo ha però smentito affermando di non aver mai visto atteggiamenti molesti. E così anche altre ex dipendenti.

L’uomo, per parte sua, ha sempre negato fermamente ogni addebito. Lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione e il tribunale l’ha assolto perché il fatto non sussiste.

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Accusato di violenza, assolto novantenne

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E’ finito in un’aula del tribunale alla veneranda età di 89 anni per rispondere dell’accusa di violenza sessuale. A denunciarlo, qualche anno fa, era stata una donna, all’epoca dei fatti 55enne, che per un certo periodo di tempo aveva lavorato in un ufficio del quale l’anziano era titolare.

 

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Ascoltata, aveva raccontato davanti al giudice una serie di comportamenti e atteggiamenti che l’uomo avrebbe tenuto quando si trovavano da soli in ufficio. «Continuava a chiedermi di uscire a cena, io avevo bisogno di lavorare e cercavo di sviare il discorso. Quando mi chiamava in ufficio voleva sempre che chiudessi la porta».

«Già al momento del colloquio – aveva sottolineato – aveva fatto qualche apprezzamento e aveva un atteggiamento un po’ sfrontato. Gli ho sempre detto di tenere le mani a posto».

Ma la donna, che non si è costituita parte civile nel processo, aveva riferito non solo di apprezzamenti, ma anche di tentativi di allungare le mani sostenendo che questi atteggiamenti li aveva anche con altre colleghe, una in particolare che, poi, ascoltata nel processo ha però smentito affermando di non aver mai visto atteggiamenti molesti. E così anche altre ex dipendenti.

L’uomo, per parte sua, ha sempre negato fermamente ogni addebito. Lo stesso pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione e il tribunale l’ha assolto perché il fatto non sussiste.

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