Presidio davanti alla Prefettura di Novara mercoledì 24 giugno, giornata di mobilitazione nazionale organizzata dai sindacati di categoria, per gli addetti di mense e pulizie scolastiche. «I lavoratori – dicono i rappresentanti sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil – ad oggi hanno terminato la copertura dell’ammortizzatore sociale (Fis) con causale Covid 19; molti sono senza reddito da tre mesi, per l’indisponibilità di numerose imprese ad anticipare l’assegno ordinario o per i ritardi nell’erogazione da parte dell’Inps o ancora per la lentezza nella compilazione del modello da parte delle aziende.
Come ogni anno poi vedranno sospesi i loro contratti a giugno, con la fine dell’anno scolastico, per riprendere con l’inizio del prossimo, restando così per altri mesi senza retribuzione e senza ammortizzatori sociali». Già nelle scorse settimane le organizzazioni sindacali avevano chiesto a gran voce interventi, proponendo soluzioni per l’emergenza, e, a sostegno di proposte e richieste, è stata proclamata per il prossimo mercoledì una giornata di mobilitazione nazionale, con presidi nelle varie città.
«E’ necessario avere certezze per la ripresa dell’anno scolastico a settembre, con la ripresa del servizio di mensa scolastica contestualmente alla didattica – aggiungono Stella Cepile (Filcams Cgil Novara e Vco), Mattia Rago (Fisascat Cisl Piemonte Orientale) e Alessia Osella (UilTucs Uil Novara Vco) – Anche il “Documento tecnico sull’ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive nel settore scolastico”, al punto “Misure organizzative” fa espresso richiamo al consumo del pasto a scuola e su questo è stata richiesta la convocazione urgente di un incontro al ministero del lavoro e politiche sociali, alla Conferenza delle Regioni e all’Anci, per iniziare il confronto volto a definire in maniera anticipata la riorganizzazione dei servizi accessori, a partire dal comparto delle mense scolastiche individuandone i tempi, le modalità e i suoi effetti sul lavoro».
L’obiettivo è quello di trovare soluzioni per dare continuità, di occupazione e di reddito, ai lavoratori che svolgono servizi in appalto per le varie istituzioni scolastiche. C’è poi, accanto alla situazione specifica degli addetti delle scuole, anche quella dei lavoratori delle mense e delle pulizie del settore privato (aziendale), che, «avendo già esaurito le settimane di cassa previste dal decreto “Rilancio”, sono privi di ammortizzatori ordinari se l’azienda committente non attiva la cassa integrazione».