Lo ammetto: fino ai 25 anni quel simpatico e ironico signore che mi riempiva il cono pensavo che si chiamasse Locchi. Poi, leggendo, ho compreso che Barlocchi era il nome del proprietario e gestore del caffè.
Oggi Novara saluta per sempre il signor Anello Angelo Barlocchi, 83 anni, che per una vita, aiutato dalla gentilissima signora Maria Carla, ha gestito l’omonimo bar sotto i portici di piazza Martiri fino alla sua chiusura, e che aveva riaperto qualche anno più piccolo accanto alla vecchia sede, ma non era più la stessa istituzione cittadina.
Perché Barlocchi, come Bertani e Bar Borsa ma anche Caffè Novecento, era un locale ma anche un’istituzione. Un ritrovo anche della politica e dell’intellettualità novarese o sedicente tale e un punto di riferimento fisso per compagnie di giovani di diversi decenni dalla fine dagli anni ‘50 all’inizio del secondo millennio.
Compagnie perché si diceva “la compagnia del Barlocchi“ ma in realtà erano più compagnie o comitive che si affiancavano, si intrecciavano e si alternavano fra Barlocchi e panchine adiacenti, nell’alternarsi delle stagioni e anche delle generazioni, per cui ci sono state compagnie del Barlocchi dai nonni fino ai nipoti.
Barlocchi che era anche una crema gelato, artigianale e non industriale, che ti faceva capire che era arrivata l’estate anche se il tempo era ancora brutto come in questa estate del 2024.