Afferra per il collo la compagna e le punta un coltello: 2 anni per maltrattamenti

Condannato il compagno violento. Il giudice ha sospeso la pena a condizione che l’uomo segua un percorso di recupero

C’erano state minacce, insulti, schiaffi, anche episodi plateali: in una occasione l’uomo aveva percosso la compagna spingendola contro il muro, per trascinarla poi lungo la strada per almeno 200 metri; in un’altra l’aveva afferrata per il collo, impugnato un grosso coltello, e avvertita: «Ti ammazzo». Un’escalation di violenze maturato all’interno di un burrascoso rapporto di coppia, con una serie di episodi avvenuti soprattutto nel corso del 2019: poi lei ha avuto il coraggio di dire «basta», andando a denunciare il compagno violento.

La denuncia della donna ha portato alla condanna di G.A., 44 anni, residente a Cerano, a 2 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni, come chiesto dal pubblico ministero. Il giudice ha sospeso la pena a condizione che l’uomo segua un percorso di recupero per soggetti che hanno commesso reati contro le fasce deboli, in un ente che si occupi di tali attività. Il difensore dell’imputato aveva chiesto invece l’assoluzione sostenendo che, al di là di qualche sporadica lite con insulti reciproci, non ci fosse l’abitualità dei comportamenti richiesta per i maltrattamenti.

In aula è però emerso un quadro decisamente più grave. In qualche caso i vicini di casa avevano segnalato ai carabinieri le violenti liti casalinghe, sfociate in un’aggressione il 6 giugno 2020 con morsi, calci, pugni, prese per il collo. Anche la donna, in questa occasione, era stata denunciata e poi condannata per le lesioni provocate al convivente.

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Afferra per il collo la compagna e le punta un coltello: 2 anni per maltrattamenti

Condannato il compagno violento. Il giudice ha sospeso la pena a condizione che l’uomo segua un percorso di recupero

C’erano state minacce, insulti, schiaffi, anche episodi plateali: in una occasione l’uomo aveva percosso la compagna spingendola contro il muro, per trascinarla poi lungo la strada per almeno 200 metri; in un’altra l’aveva afferrata per il collo, impugnato un grosso coltello, e avvertita: «Ti ammazzo». Un’escalation di violenze maturato all’interno di un burrascoso rapporto di coppia, con una serie di episodi avvenuti soprattutto nel corso del 2019: poi lei ha avuto il coraggio di dire «basta», andando a denunciare il compagno violento.

La denuncia della donna ha portato alla condanna di G.A., 44 anni, residente a Cerano, a 2 anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni, come chiesto dal pubblico ministero. Il giudice ha sospeso la pena a condizione che l’uomo segua un percorso di recupero per soggetti che hanno commesso reati contro le fasce deboli, in un ente che si occupi di tali attività. Il difensore dell’imputato aveva chiesto invece l’assoluzione sostenendo che, al di là di qualche sporadica lite con insulti reciproci, non ci fosse l’abitualità dei comportamenti richiesta per i maltrattamenti.

In aula è però emerso un quadro decisamente più grave. In qualche caso i vicini di casa avevano segnalato ai carabinieri le violenti liti casalinghe, sfociate in un’aggressione il 6 giugno 2020 con morsi, calci, pugni, prese per il collo. Anche la donna, in questa occasione, era stata denunciata e poi condannata per le lesioni provocate al convivente.

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