Affissioni di Casapound negli spazi del Comune. Allegra (Pd): «Un’offesa nell’80º della Liberazione»

I cartelli e il banchetto sul progetto di "Remigrazione" hanno scatenato la polemica

«L’iniziativa di raccolta firme per chiedere la deportazione degli immigrati, che vuole ispirarsi evidentemente alle nuove politiche di Trump negli Usa e alla campagna di Afd in Germania, dovrebbe indignarci tutti, invece come apprendiamo dalle segnalazioni di alcuni cittadini ha potuto godere dell’ospitalità negli spazi pubblici del Comune di Novara».

A dichiararlo è Milù Allegra, coordinatrice del circolo Pd di Novara e consigliera comunale in merito alle affissioni (in foto) e al banchetto che Casapound ha fatto a Novara per lanciare la campagna “Remigrazione” in cui chiede, appunto, «la remigrazione totale e senza compromessi di tutti gli immigrati irregolari presenti sul nostro territorio, incentivando altresì il rimpatrio volontario verso i paesi d’origine per tutti i discendenti d’immigrati nati in Europa».

Non è un caso isolato. Nelle scorse settimane anche a Trecate erano apparsi dei manifesti simili, affissi in maniera abusiva e poi rimossi, e sempre a Novara la sezione locale di Casapound ha rivendicato tramite le sue pagine social l’apposizione di uno striscione sulla petizione. Non solo, sempre il movimento di estrema destra, insieme alla Rete dei Patrioti, ha rivendicato la partecipazione alle celebrazioni organizzate dal Comitato 10 febbraio col patrocinio della Provincia di Novara per il Giorno del Ricordo.

«CasaPound ha rinunciato in occasione delle ultime elezioni politiche a presentare proprie candidature e non è più un partito politico, come dimostra l’assenza di rappresentanti nelle istituzioni politiche locali, ma non ha fatto mistero di sostenere i partiti di centrodestra – aggiunge Allegra – quindi questa organizzazione di chiara e aperta ispirazione fascista sarebbe un’organizzazione fiancheggiatrice della coalizione di governo, che amministra anche Novara».

Secondo Allegra «il termine deportazione in Italia ha un significato preciso, che non si può rimuovere nell’Ottantesimo anniversario della Liberazione e che offende la memoria e la dignità di migliaia di italiani e italiane con la sola colpa di essere ebrei, stranieri, oppositori politici, omosessuali. Evidentemente la deportazione è un termine caro a chi vuole tuttora onorare il fascismo e continuarlo in forme non molto diverse».

La consigliera di rivolge anche all’amministrazione comunale: «Non dovrebbe essere così per il Comune di Novara che negli stessi spazi ospita le iniziative che commemorano i Martiri della Resistenza e il loro sacrificio. C’è molto che stride a partire dall’ipotetica ripresa dei contatti fra “sovranisti“ che c’erano stati pubblicamente nella prima campagna elettorale di Canelli e che poi furono opportunamente lasciati cadere. Sarebbe un remake inaccettabile».

Una vicenda che richiede una riflessione sulla presenza di un movimento che non nasconde le sue simpatie neofasciste postando sui social foto dove viene fatto il saluto romano e che non fa mistero di tenere posizioni estreme in diverse circostanze.

La città di Novara, medaglia d’oro al valore civile, in questi anni è stata capace di costruire anticorpi forti, ma a 80 anni dalla Liberazione non può correre il rischio di sottovalutare determinate manifestazioni.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Affissioni di Casapound negli spazi del Comune. Allegra (Pd): «Un’offesa nell’80º della Liberazione»

I cartelli e il banchetto sul progetto di “Remigrazione” hanno scatenato la polemica

«L’iniziativa di raccolta firme per chiedere la deportazione degli immigrati, che vuole ispirarsi evidentemente alle nuove politiche di Trump negli Usa e alla campagna di Afd in Germania, dovrebbe indignarci tutti, invece come apprendiamo dalle segnalazioni di alcuni cittadini ha potuto godere dell’ospitalità negli spazi pubblici del Comune di Novara».

A dichiararlo è Milù Allegra, coordinatrice del circolo Pd di Novara e consigliera comunale in merito alle affissioni (in foto) e al banchetto che Casapound ha fatto a Novara per lanciare la campagna “Remigrazione” in cui chiede, appunto, «la remigrazione totale e senza compromessi di tutti gli immigrati irregolari presenti sul nostro territorio, incentivando altresì il rimpatrio volontario verso i paesi d’origine per tutti i discendenti d’immigrati nati in Europa».

Non è un caso isolato. Nelle scorse settimane anche a Trecate erano apparsi dei manifesti simili, affissi in maniera abusiva e poi rimossi, e sempre a Novara la sezione locale di Casapound ha rivendicato tramite le sue pagine social l’apposizione di uno striscione sulla petizione. Non solo, sempre il movimento di estrema destra, insieme alla Rete dei Patrioti, ha rivendicato la partecipazione alle celebrazioni organizzate dal Comitato 10 febbraio col patrocinio della Provincia di Novara per il Giorno del Ricordo.

«CasaPound ha rinunciato in occasione delle ultime elezioni politiche a presentare proprie candidature e non è più un partito politico, come dimostra l’assenza di rappresentanti nelle istituzioni politiche locali, ma non ha fatto mistero di sostenere i partiti di centrodestra – aggiunge Allegra – quindi questa organizzazione di chiara e aperta ispirazione fascista sarebbe un’organizzazione fiancheggiatrice della coalizione di governo, che amministra anche Novara».

Secondo Allegra «il termine deportazione in Italia ha un significato preciso, che non si può rimuovere nell’Ottantesimo anniversario della Liberazione e che offende la memoria e la dignità di migliaia di italiani e italiane con la sola colpa di essere ebrei, stranieri, oppositori politici, omosessuali. Evidentemente la deportazione è un termine caro a chi vuole tuttora onorare il fascismo e continuarlo in forme non molto diverse».

La consigliera di rivolge anche all’amministrazione comunale: «Non dovrebbe essere così per il Comune di Novara che negli stessi spazi ospita le iniziative che commemorano i Martiri della Resistenza e il loro sacrificio. C’è molto che stride a partire dall’ipotetica ripresa dei contatti fra “sovranisti“ che c’erano stati pubblicamente nella prima campagna elettorale di Canelli e che poi furono opportunamente lasciati cadere. Sarebbe un remake inaccettabile».

Una vicenda che richiede una riflessione sulla presenza di un movimento che non nasconde le sue simpatie neofasciste postando sui social foto dove viene fatto il saluto romano e che non fa mistero di tenere posizioni estreme in diverse circostanze.

La città di Novara, medaglia d’oro al valore civile, in questi anni è stata capace di costruire anticorpi forti, ma a 80 anni dalla Liberazione non può correre il rischio di sottovalutare determinate manifestazioni.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.