Prima se la prende con la pensionata e il figlio, perché la donna l’aveva rimproverato perché stava lasciando per strada un sacco di rifiuti; poi, il giorno successivo, in preda a un raptus aggredisce di nuovo lei a passeggio con il marito, tirando all’uomo una raffica di pugni, calci e bastonate, tanto da farlo finire in ospedale col naso fratturato. E strappa infine alla moglie, corsa ad aiutarlo, il cellulare, lanciandolo nei campi poco distanti.
Una brutale aggressione, quella consumatasi a un anno fa, novembre 2023, nella zona di corso Trieste a Novara, per la quale G.D.P. trentenne residente in zona e già noto alle forze dell’ordine, è stato condannato a 3 anni e mezzo di reclusione. I giudici hanno riqualificato l’originaria accusa di rapina in quella di furto con destrezza. E’ stato invece dichiarato il non doversi procedere per le lesioni, perché le vittime non hanno denunciato. Il legale dell’imputato aveva chiesto l’assoluzione mettendo in evidenza che non c’era stata un’aggressione e soprattutto un tentativo di derubare la coppia.
L’equipaggio delle Volanti era intervenuto dopo la segnalazione di un giovane che picchiava due persone con un bastone in plastica. La lite, in base a quanto ricostruito, era nata perché lui aveva abbandonato dei sacchi di plastica sotto casa, e la donna glie l’aveva fatto notare. Da qui la reazione violenta. Marito e moglie sono dovuti scappare dentro a un negozio, inseguiti anche lì: la polizia aveva trovato tracce di sangue e tutti i presenti in evidente stato di shock. Ad avere la peggio il marito, un cinquantottenne novarese che aveva rimediato trenta giorni di prognosi.