Aveva fatto irruzione a casa della escort, contattata tramite un annuncio online e poi, visto che lei si era rifiutata di offrirgli una prestazione gratuitamente, l’aveva trascina in bagno e l’aveva molestata sessualmente, palpeggiandola e cercando di baciarla. Solo dopo che lei gli aveva tirato addosso della candeggina, lui aveva desistito ed era scappato.
Per l’aggressione avvenuta nell’aprile del 2017 in un appartamento di viale Giulio Cesare, ieri 2 maggio in tribunale J.I.N.R, 31 anni, arrivato a processo con l’accusa di violenza sessuale, è stato condannato a 5 anni di carcere. Una pena di poco inferiore ai 5 anni e mezzo chiesti dal pm. Il difensore dell’imputato, invece, aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che non vi fosse prova di un’identificazione certa del responsabile.
L’uomo era stato preso poco dopo i fatti dalla polizia. Il 22 aprile gli agenti avevano raccolto il drammatico racconto della vittima, che segnalava un approccio violento da parte di un uomo che aveva risposto a un annuncio, e che poi era fuggito prima dell’arrivo della pattuglia. In pratica lui era arrivato all’appuntamento ma era subito iniziata una discussione sul prezzo del rapporto. Incurante che la escort non voleva fare nulla gratis, ne aveva approfittato per spingerla dentro casa, afferrandola per il collo, e allungare le mani. La casa era in disordine e si sentiva un forte odore di candeggina, quella usata dalla donna per difendersi. Il molestatore era stato identificato grazie al numero di telefono con cui aveva fissato l’appuntamento: da WhatsApp era stata ricavata una fotografia e alcuni mesi dopo l’uomo dell’immagine era stato riconosciuto dai poliziotti intervenuti in un altro fatto, un litigio fra stranieri nella zona del Sacro Cuore.