Aggressione al pronto soccorso: guardia giurata salva medico da un pugno, premiato

Altra aggressione al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Novara nella notte tra il 3 e il 4 novembre scorsi. A farne le spese, una guardia giurata che ha salvato un medico psichiatra da un pugno sferrato da un paziente che stava visitando insieme a un collega.

L’uomo, un 30enne straniero con disturbi psichici, ha danneggiato l’arredamento dello studio medico, divelto porte, finestre e computer. La guardia giurata, Francesco Capodiferro, dopo essere stato colpito, è comunque riuscito a calmare l’uomo. Ha rimediato due giorni di prognosi.

Nei prossimo giorni riceverà dalla Civis, la società di cui è dipendente, un encomio e un premio in denaro.

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario della Fisascat Cisl Piemonte Orientale, Mattia Rago: «Questi lavoratori meritano più tutele e costante formazione oltre al fatto che non possono da soli dover affrontare soggetti aggressivi, devono essere almeno in due. Per questo motivo abbiamo inviato una richiesta al direttore generale dell’ospedale in modo da prendere in considerazione la nostra proposta».

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Aggressione al pronto soccorso: guardia giurata salva medico da un pugno, premiato

Altra aggressione al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore di Novara nella notte tra il 3 e il 4 novembre scorsi. A farne le spese, una guardia giurata che ha salvato un medico psichiatra da un pugno sferrato da un paziente che stava visitando insieme a un collega.

L’uomo, un 30enne straniero con disturbi psichici, ha danneggiato l’arredamento dello studio medico, divelto porte, finestre e computer. La guardia giurata, Francesco Capodiferro, dopo essere stato colpito, è comunque riuscito a calmare l’uomo. Ha rimediato due giorni di prognosi.

Nei prossimo giorni riceverà dalla Civis, la società di cui è dipendente, un encomio e un premio in denaro.

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario della Fisascat Cisl Piemonte Orientale, Mattia Rago: «Questi lavoratori meritano più tutele e costante formazione oltre al fatto che non possono da soli dover affrontare soggetti aggressivi, devono essere almeno in due. Per questo motivo abbiamo inviato una richiesta al direttore generale dell’ospedale in modo da prendere in considerazione la nostra proposta».

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