Ai domiciliari, esce e rapina l’anziano vicino di casa: condannato a 3 anni

«Dammi i soldi, o ti ammazzo». Queste le parole che l’uomo, l’antivigilia di Capodanno di quattro anni fa, aveva rivolto al vicino di casa, sorprendendolo nella penombra delle scale. Agli arresti domiciliari in centro a Novara, lo aveva atteso davanti all’ingresso e gli aveva portato via circa 900 euro in contanti. Non pensava di essere riconosciuto. E invece il pensionato ultrasettantenne aveva capito che si trattava dell’uomo che abitava dal piano di sopra, incrociato in qualche rara occasione. Lo aveva poi indicato agli investigatori anche negli album fotografici. E così il vicino pregiudicato, dai domiciliari era tornato in carcere e trasferito fuori Novara.

Per quella aggressione un trentatreenne originario della provincia di Lecce è stato condannato in tribunale a Novara a 3 anni di carcere in abbreviato per rapina ed evasione dai domiciliari, perché quando il giorno successivo la polizia era andata a fare un controllo, non lo aveva trovato in casa, rintracciandolo due ore dopo.

L’imputato aveva puntato da tempo il vicino benestante. E così il giorno dei fatti, per farlo uscire, era sceso in cantina a staccare i contatori della luce. Il pensionato era andato a vedere, per riattivare il tutto, e il rapinatore lo aveva sorpreso sulla porta di casa, minacciandolo di morte e costringendolo a consegnargli il denaro contante che aveva in quel momento. Aveva poi simulato una fuga ma in realtà, dopo aver lasciato l’anziano in stato confusionale, era rientrato tranquillamente nel suo appartamento.

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Ai domiciliari, esce e rapina l’anziano vicino di casa: condannato a 3 anni

«Dammi i soldi, o ti ammazzo». Queste le parole che l’uomo, l’antivigilia di Capodanno di quattro anni fa, aveva rivolto al vicino di casa, sorprendendolo nella penombra delle scale. Agli arresti domiciliari in centro a Novara, lo aveva atteso davanti all’ingresso e gli aveva portato via circa 900 euro in contanti. Non pensava di essere riconosciuto. E invece il pensionato ultrasettantenne aveva capito che si trattava dell’uomo che abitava dal piano di sopra, incrociato in qualche rara occasione. Lo aveva poi indicato agli investigatori anche negli album fotografici. E così il vicino pregiudicato, dai domiciliari era tornato in carcere e trasferito fuori Novara.

Per quella aggressione un trentatreenne originario della provincia di Lecce è stato condannato in tribunale a Novara a 3 anni di carcere in abbreviato per rapina ed evasione dai domiciliari, perché quando il giorno successivo la polizia era andata a fare un controllo, non lo aveva trovato in casa, rintracciandolo due ore dopo.

L’imputato aveva puntato da tempo il vicino benestante. E così il giorno dei fatti, per farlo uscire, era sceso in cantina a staccare i contatori della luce. Il pensionato era andato a vedere, per riattivare il tutto, e il rapinatore lo aveva sorpreso sulla porta di casa, minacciandolo di morte e costringendolo a consegnargli il denaro contante che aveva in quel momento. Aveva poi simulato una fuga ma in realtà, dopo aver lasciato l’anziano in stato confusionale, era rientrato tranquillamente nel suo appartamento.

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