Al Maggiore in 24ore doppio trapianto di rene a mamma e figlio

A distanza di 24 ore presso la Struttura Nefrologia-trapianti renali (diretta dal prof. Vincenzo Cantaluppi) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara sono stati trapiantati mamma e figlio con la stessa malattia genetica. Un lavoro di equipe che coinvolto anche la Struttura di Urologia (diretta dal prof. Alessandro Volpe)  e quella di Chirurgia vascolare (diretta dalla dott.ssa Carla Porta).

Entrambi erano affetti da sindrome di Alport la cui diagnosi genetica è stata fatta dalla Genetica dei trapianti di Unito-Città della Salute e della Scienza di Torino diretta dal prof. Antonio Amoroso che è anche il direttore del Centro Regionale Trapianti Piemonte.

Il Centro Regionale Trapianti del Piemonte (CRT) ha raccolto – da una rianimazione di un ospedale piemontese – la segnalazione di un potenziale donatore deceduto a seguito di un incidente stradale, che – dopo i test di compatibilità effettuati dall’Immunogenetica delle Molinette – è risultato idoneo proprio per il giovane paziente.

A neanche a distanza di 24 ore, il CRT ha raccolto un’altra segnalazione di un altro donatore deceduto a seguito di emorragia cerebrale in un ospedale diverso del Piemonte. Effettuati i test, è risultato compatibile con la mamma.

«Così, a distanza di poche ore, mamma e figlio si sono ritrovati entrambi presso il Centro trapianti renali dell’Aou – ha affermato il prof. Cantaluppi – Entrambi stanno bene e tutto ha ricominciato a funzionare prontamente».

Condividi:

Facebook
WhatsApp
Telegram
Email
Twitter

Condividi l'articolo

© 2020-2024 La Voce di Novara - Riproduzione Riservata
Iscrizione al registro della stampa presso il Tribunale di Novara

Picture of Redazione

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Condividi

SEGUICI SUI SOCIAL

Sezioni

Al Maggiore in 24ore doppio trapianto di rene a mamma e figlio

A distanza di 24 ore presso la Struttura Nefrologia-trapianti renali (diretta dal prof. Vincenzo Cantaluppi) dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Novara sono stati trapiantati mamma e figlio con la stessa malattia genetica. Un lavoro di equipe che coinvolto anche la Struttura di Urologia (diretta dal prof. Alessandro Volpe)  e quella di Chirurgia vascolare (diretta dalla dott.ssa Carla Porta).

Entrambi erano affetti da sindrome di Alport la cui diagnosi genetica è stata fatta dalla Genetica dei trapianti di Unito-Città della Salute e della Scienza di Torino diretta dal prof. Antonio Amoroso che è anche il direttore del Centro Regionale Trapianti Piemonte.

Il Centro Regionale Trapianti del Piemonte (CRT) ha raccolto – da una rianimazione di un ospedale piemontese – la segnalazione di un potenziale donatore deceduto a seguito di un incidente stradale, che – dopo i test di compatibilità effettuati dall’Immunogenetica delle Molinette – è risultato idoneo proprio per il giovane paziente.

A neanche a distanza di 24 ore, il CRT ha raccolto un’altra segnalazione di un altro donatore deceduto a seguito di emorragia cerebrale in un ospedale diverso del Piemonte. Effettuati i test, è risultato compatibile con la mamma.

«Così, a distanza di poche ore, mamma e figlio si sono ritrovati entrambi presso il Centro trapianti renali dell’Aou – ha affermato il prof. Cantaluppi - Entrambi stanno bene e tutto ha ricominciato a funzionare prontamente».

© 2020-2024 La Voce di Novara
Riproduzione Riservata