Alessandria, Si Cobas denunciano: «Camioncino a folle velocità sugli operai in sciopero». Analogie con i fatti di Biandrate

La persona investita è stata ricoverata all'ospedale di Tortona ma non ha riportato fratture. Un episodio che, seppur con una dinamica differente, fa subito correre la mente a quanto successo venerdì 19 maggio ai magazzini Lidl

Intorno alle 7 di questa mattina i lavoratori Miliardo Yida erano in sciopero davanti ai cancelli della fabbrica di Pontecurone in provincia di Alessandria. Secondo le prime ricostruzioni, fatte dai manifestanti, il responsabile dell’azienda, un cittadino di origini cinesi, alla guida di un camioncino si sarebbe lanciato a folle velocità contro gli operai che stavano protestando.

Un episodio che, seppur con una dinamica differente, fa subito correre la mente a quanto successo venerdì 19 maggio quando un camion frigo ha investito e ucciso il rappresentante Si Cobas Adil Belakhdim, durante la protesta di fronte ai magazzini Lidl di Biandrate.

A denunciare il fatto di oggi sono stati proprio i Si Cobas con alcuni post sulla loro pagina Facebook: «Si è sfiorato un altro morto – si legge -. Poco dopo l’inizio dello sciopero, sbucando all’improvviso dalla via Emilia col suo camioncino, il responsabile interno della Miliardo Yida si è lanciato a folle velocità contro gli operai e i solidali presenti, consapevole di investirli indiscriminatamente. Ad un operaio, salvo per miracolo essendo riuscito a schivarsi grazie ai compagni, il responsabile col camioncino è passato sulla gamba».

La persona investita, che è stata ricoverata all’ospedale di Tortona ma non ha riportato fratture, è uno dei sei lavoratori licenziati dall’azienda per i quali è stato organizzato lo sciopero.

I Cobas aggiungono una pesante accusa: «Il responsabile del tentato omicidio, nonché responsabile dell’azienda, non è nuovo a questo tipo di azioni criminali: poche settimane fa aveva compiuto esattamente la stessa azione criminale durante la manifestazione di lavoratori e solidali davanti alla fabbrica – infatti, attualmente è anche denunciato a piede libero per quell’episodio».

E concludono: «Lo sciopero va avanti per ottenere il reintegro dei lavoratori licenziati, la messa in sicurezza di questa fabbrica pericolosa ed inquinante, il rispetto degli accordi migliorativi del sindacato».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Intorno alle 7 di questa mattina i lavoratori Miliardo Yida erano in sciopero davanti ai cancelli della fabbrica di Pontecurone in provincia di Alessandria. Secondo le prime ricostruzioni, fatte dai manifestanti, il responsabile dell’azienda, un cittadino di origini cinesi, alla guida di un camioncino si sarebbe lanciato a folle velocità contro gli operai che stavano protestando.

Un episodio che, seppur con una dinamica differente, fa subito correre la mente a quanto successo venerdì 19 maggio quando un camion frigo ha investito e ucciso il rappresentante Si Cobas Adil Belakhdim, durante la protesta di fronte ai magazzini Lidl di Biandrate.

A denunciare il fatto di oggi sono stati proprio i Si Cobas con alcuni post sulla loro pagina Facebook: «Si è sfiorato un altro morto – si legge -. Poco dopo l’inizio dello sciopero, sbucando all’improvviso dalla via Emilia col suo camioncino, il responsabile interno della Miliardo Yida si è lanciato a folle velocità contro gli operai e i solidali presenti, consapevole di investirli indiscriminatamente. Ad un operaio, salvo per miracolo essendo riuscito a schivarsi grazie ai compagni, il responsabile col camioncino è passato sulla gamba».

La persona investita, che è stata ricoverata all’ospedale di Tortona ma non ha riportato fratture, è uno dei sei lavoratori licenziati dall’azienda per i quali è stato organizzato lo sciopero.

I Cobas aggiungono una pesante accusa: «Il responsabile del tentato omicidio, nonché responsabile dell’azienda, non è nuovo a questo tipo di azioni criminali: poche settimane fa aveva compiuto esattamente la stessa azione criminale durante la manifestazione di lavoratori e solidali davanti alla fabbrica – infatti, attualmente è anche denunciato a piede libero per quell’episodio».

E concludono: «Lo sciopero va avanti per ottenere il reintegro dei lavoratori licenziati, la messa in sicurezza di questa fabbrica pericolosa ed inquinante, il rispetto degli accordi migliorativi del sindacato».

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